Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 25-06-2012
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L’ospite dell’ultimo appuntamento in programma al Piccolo Festival, quello serale di domenica 1 luglio, è Giovanni Montanaro. Veneziano, avvocato, Montanaro è un autore giovane che per i suoi lavori ha già ottenuto numerosi riconoscimenti e apprezzamenti: ha scritto per il teatro il dramma Arriva sempre la stessa lettera da Vienna, menzionato al Premio Europeo di Drammaturgia dedicato a Ernesto Calindri; ha esordito nella narrativa con un romanzo pluripremiato intitolato La Croce di Honninfjord, edito da Marsilio e con la stessa casa editrice ha poi pubblicato Le conseguenze. Al Piccolo Festival presenterà il suo nuovo libro Tutti i colori del mondo, edito da Feltrinelli. Il romanzo fa parte della cinquina di finalisti al Campiello 2012, il premio di Confindustria Veneto giunto quest’anno alla 50^ edizione.
Il libro di Montanaro è ambientato in un paesino del Belgio che compare negli annali di medicina per una singolarità: nel Comune di Gheel dal Medioevo i pazzi vivono integrati con la comunità; anche nell’Ottocento, un’epoca in cui le pratiche destinate a coloro che venivano classificati matti erano particolarmente crudeli, queste persone trascorrevano i loro giorni assieme agli abitanti “normali” di Gheel che non li temevano e che “li sapevano guidare come fanciulli”. Gheel in traduzione significa giallo, in quel luogo speciale sembrano davvero trovare la luce giusta e un posto sulla tavolozza tutti i colori del mondo.
Si sa che Vincent Van Gogh passò di lì proprio negli anni in cui ebbe avvio la sua attività artistica: Montanaro nel libro coglie questo spunto storico e attingendo anche alla documentazione su alcuni casi clinici e a notizie sugli abitanti del villaggio, ha costruito una narrazione che dietro al tema principale del primo amore, porta sottotraccia un discorso sulla sanità e sulla malattia, sull’ingiustizia degli uomini, sull’identità e la diversità. Il romanzo si presenta in forma di lettera, la scrive una Teresa molto ispirata al personaggio di Tiresia che si rivolge al “Caro signor Van Gogh” regalandogli, assieme alla memoria del loro incontro, tutta la sua storia. L’appuntamento è a ingresso libero.
Giovanni Montanaro