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“Prima i soldi, e poi i bisogni”
L'assessore regionale Sernagiotto scuote la 1° “Conferenza della Salute” al San Bassiano. Il dissenso del sindaco Cimatti. E' l'Ulss n.3 tasta il polso ai suoi servizi e alla popolazione
Pubblicato il 19-11-2010
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“Con l'attuale modello il futuro dei servizi sociali non sarà più gestibile. Fino adesso venivano indicati i bisogni, e quindi si dovevano trovare i soldi. Con la legge di stabilità di Tremonti si lancia una nuova sfida: prima bisogna trovare i soldi, e poi stabilire i bisogni”.
L'assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto interviene alla 1° “Conferenza della Salute”, organizzata dall'Ulss n.3 all'ospedale San Bassiano, e parla come un fiume in piena. Ma sono queste le sue parole che scuotono l'assemblea.
A fronte delle attuali 56mila persone non-autosufficienti nel Veneto - spiega l'assessore - nel 2020 ce ne saranno 90mila, fino a diventare 120mila nel 2030: ma per programmare le opportune politiche assistenziali Il sistema del welfare dovrà prima fare i conti con le risorse a disposizione. “E' un nuovo modello - dice ancora Sernagiotto - da concordare coi sindaci, ma non in difesa della stretta territorialità”.
Il direttore generale dell'Ulss 3 Valerio Alberti, il presidente della Conferenza dei Sindaci Stefano Cimatti e gli assessori regionali Luca Coletto e Remo Sernagiotto
Come dire: nel sociale la coperta sarà sempre più corta e per gli enti locali sarà inutile tentare di ottenere di più risorse, rispetto agli altri, sotto il proprio campanile.
Un intervento in sintonia con quanto affermato poco prima, sullo stesso tavolo, dall'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto - di cui ci occupiamo in un articolo a parte - sulla necessità di una “spesa ridimensionata” in campo sanitario e di una diversa ridistribuzione delle risorse economiche.
Sernagiotto, dopo aver parlato, se ne va e non fa quindi in tempo ad ascoltare la replica del sindaco di Bassano, e presidente della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.3, Stefano Cimatti. “Non sono d'accordo con l'assessore Sernagiotto - sbotta Cimatti -. Bisogna partire dai bisogni e poi pensare alle risorse. Parlare solo di cifre è riduttivo. E' importante rafforzare il rapporto territorio-ospedale per trovare i veri risparmi e le vere efficienze.”
“L'attenzione - continua Cimatti - va posta sui medici di famiglia, che hanno il vero screening generale della situazione. Gli investimenti per forme di aggregazione dei medici, come accade a Bassano e a Marostica, vanno in questa direzione. Potenziando servizi come l'ADI, l'Assistenza Domiciliare Integrata, si possono costruire dei benesseri nelle famiglie e risparmi economici rispetto all'assistenza in casa di riposo.”
“Non è una questione di partito - replica Cimatti all'assente Sernagiotto che più di una volta, nel suo discorso, l'aveva buttata sul piano politico -. Qui si tratta di fare le cose.”
Punto centrale della conferenza - di fronte a un pubblico di sindaci, primari, medici e rappresentanti delle associazioni del territorio - è la “Relazione sullo stato di salute della popolazione e sulla programmazione aziendale” tenuta dal direttore generale dell'Ulss n.3 Valerio Alberti.
Un'analisi ad ampio raggio che tasta il polso sullo stato di benessere e i rischi per la salute della cittadinanza e sulle risposte dell'Azienda sociosanitaria.
A partire dagli stili di vita, prime cause di malattia, sui quali l'azienda socio-sanitaria ha messo in atto un ampio ventaglio di iniziative di prevenzione e di contrasto.
Nei Comuni dell'Ulss n.3 - rispetto alla media regionale e nazionale - beviamo di più, e di molto: il 34% della popolazione residente consuma regolarmente alcol, a fronte del 20-25% dei consumatori a rischio nelle altre parti dello Stivale.
In compenso - se raffrontati alla media del Veneto e d'Italia - fumiamo di meno, abbiamo uno stile di vita più attivo e siamo anche meno obesi: benché fumo e sovrappeso indichino comunque, nel nostro territorio, dei dati importanti.
Le malattie cardiovascolari (39%) e i tumori (33%) rappresentano le principali cause di morte. Per il trattamento di queste come delle altre più importanti patologie, l'Ulss 3 ha attivato di recente nuovi servizi: come la riabilitazione cardiologica ad Asiago, due specifiche unità oncologiche per la mammella e il colon retto, il nuovo Centro per il Decadimento Cognitivo competente per le demenze e l'alzheimer, l'unità per l'ictus di 1° livello nella rete regionale e quattro nuovi posti letto di neuro-riabilitazione. Ed è annunciata, per la prossima primavera, l'attivazione della piscina dell'ospedale per la riabilitazione fisico-motoria.
Inoltre, per abbattere le liste di attesa nel reparto “critico” di Radiologia - anticipa ancora Alberti - sarà attivata a marzo al San Bassiano la seconda TAC e arriveranno tre nuovi angiografi digitalizzati per lo screening della mammella.
La “Conferenza della Salute”, collegata in videoconferenza con l'ospedale di Asiago, diventerà un appuntamento fisso annuale. “Un momento in cui l'azienda - afferma il direttore generale - presenta il suo stato di salute.”
L'intensa mattinata si conclude con una tavola rotonda sui contesti della Sanità moderata dal giornalista Franco Pepe. A confronto, gli interventi e le opinioni del dr. Guglielmo Breda dell'Area Dirigenza Medica dell'ospedale, della dr.ssa Maria Loretta Lazzaretto per i medici di famiglia, del dr. Giovanni Bordin per l'Area Comparto, del presidente del coordinamento associazioni di volontariato Ca.s.a. Dario Petri e della presidente dell'Unione del Commercio Teresa Cadore.
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