Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 08-09-2010
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Questa volta - anche se l'argomento, in sè, non è più di tanto emozionante - vi raccontiamo la storia di un braccio di ferro tra istituzioni pubbliche al centro di un contenzioso per l'uso dei telefonini.
Eh, già: perché in Italia le Amministrazioni dello Stato, quando acquistano degli abbonamenti di telefonia mobile, non sono tenute a pagare la cosiddetta “tassa di concessione governativa” collegata all'attivazione di ciascuna utenza.
Un piccolo privilegio - fra i tanti, nel “mare magnum” del settore pubblico - che però non è concesso alle Amministrazioni comunali.
Molti Comuni della nostra provincia, tuttavia, quella fastidiosa “tassa sulla telefonia mobile” non la pagano, ritenendo di godere - per l'argomento in questione - gli stessi diritti dell'amministrazione statale.
Ma a mettere i puntini sulle “i” è stata l'Agenzia delle Entrate di Bassano del Grappa, alla quale due associazioni tra Comuni del nostro territorio avevano presentato un'istanza di rimborso per la restituzione di quanto già versato a titolo di tassa di concessione governativa sui telefonini, per un importo complessivo di oltre 80mila euro.
L'Ufficio delle Entrate ha però impugnato la pratica davanti ai giudici della commissione tributaria, che gli hanno dato ragione.
Gli enti locali devono quindi pagare la tassa e sono tenuti al versamento - come informa una nota dell'Agenzia delle Entrate - “perché non si qualificano come Amministrazioni statali, per le quali è prevista un'apposita esclusione.”
Morale della favola: anche per i cellulari di servizio pubblico, lo Stato ha sempre ragione.
Non ci resta che invocare il federalismo telefonico.