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Attualità

Bassano, il crocifisso non si tocca

Il sindaco Cimatti firma un'ordinanza per il mantenimento del crocifisso nelle aule scolastiche e negli edifici e uffici pubblici

Pubblicato il 20-11-2009
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Elena Pavan

Il Sindaco di Bassano del Grappa Stefano Cimatti ha firmato una ordinanza per il mantenimento del crocifisso nelle aule delle scuole e degli edifici pubblici in genere.
Come informa un comunicato del Comune, le motivazioni di tale scelta - a pochi giorni di distanza dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che nella sostanza vieta di tenere affisso il crocifisso nelle aule delle scuole di ogni ordine e grado - trovano fondamento nella vasta legislazione in materia, in particolare nell’ordinanza n. 389 del 2004 della Corte Costituzionale e nella sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato n. 556 del 2006. Quest’ultima, in particolare, definiva che l’apposizione del crocifisso nelle aule “non appare censurabile rispetto al principio di laicità dello Stato italiano” essendo “simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili, che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato”.
Nell’ordinanza si sottolinea come il crocifisso rappresenti un simbolo universale che va oltre la religione ed esprima in Italia, in chiave simbolica, i fondamentali valori civili e culturali dello Stato e l’origine religiosa di valori civilmente rilevanti quali tolleranza, rispetto reciproco,

Il sindaco Cimatti: "Il crocifisso simbolo universale che va oltre la religione"

valorizzazione della persona, libertà, solidarietà, rifiuto di ogni discriminazione.
“L’esposizione del crocifisso in sede non religiosa - si legge nell’ordinanza - non
assume un significato discriminatorio sotto il profilo religioso, poiché rappresenta valori civilmente rilevanti che ispirano il nostro Ordine costituzionale, emergono dalle norme fondamentali della Carta costituzionale, sono base del nostro convivere civile, delineando la laicità propria dello Stato a prescindere dalla religione seguita dai cittadini”.
“La scelta della Corte Europea ed il dibattito che ne è emerso, con favorevoli e contrari ad una presa di posizione così drastica - sottolinea Stefano Cimatti - ci offrono una grande opportunità: quella di riflettere su quegli aspetti della nostra vita che nel crocefisso trovano un simbolo visibile. E’ proprio con questo spirito che ho predisposto l’ordinanza, mosso non tanto dalla volontà di punire i trasgressori, quanto dal desiderio di stimolare un dibattito più ampio sul nostro convivere civile e sui valori rilevanti che ispirano il nostro ordinamento costituzionale”.

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