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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Action Man

Genius Center e parere DIPE, interviene anche il Coordinatore di Azione Bassano del Grappa Simone Cavallin. “Demagogia propinata da sindaco e vicesindaco e populismo del fare, governare un città richiede altro”

Pubblicato il 21-08-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Lunedì 21 agosto. Dopo la narcosi ferragostana, riprende pian pianino il solito tran tran.
Anche se, per la verità, neanche durante la settimana più lobotomizzata dell’anno siamo rimasti in pace in quanto a notizie e a polemiche politiche.
Rientra in questo arco temporale anche il comunicato stampa trasmesso in redazione sabato scorso 19 agosto dal responsabile comunicazione di Azione Bassano del Grappa Matteo Bizzotto Montieni e redatto dal coordinatore di Azione Bassano del Grappa Simone Cavallin “in merito a quanto sviluppatosi in questi giorni intorno al tema del Genius Center”.

Un render di progetto del Genius Center (archivio Bassanonet)

Si tratta ovviamente della nota questione del parere espresso dal DIPE sul progetto di partenariato tra il Comune e i proponenti privati per la realizzazione e gestione del Genius Center medesimo.
Nel comunicato di Azione Bassano del Grappa, Cavallin alias Action Man esprime un duro giudizio sulla gestione della vicenda da parte dell’amministrazione Pavan, come dal testo che segue.

COMUNICATO

Azione Bassano del Grappa prende posizione sul parere negativo espresso dal DIPE (Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri) in merito al progetto di partenariato pubblico-privato per il Genius Center di Bassano, ovvero la struttura culturale dedicata a scienze, tecnologia e all’arte che dovrebbe sorgere nell'area dell'ex Polo Museale Santa Chiara.

Azione Bassano ritiene che il parere negativo del DIPE sia l’ennesima, clamorosa dimostrazione di come non si debba intendere il governo della Città, prima ancora in termini di metodo che di merito.

Non si discutono le posizioni del Sindaco e del Vicesindaco: il parere del DIPE non è vincolante, le decisioni spettano unicamente al Consiglio comunale. E ancora, è necessario intervenire perché si è già speso tempo e denaro e perché l’opera può essere strategica. Tutto vero. Tutto condivisibile. Peccato che a queste premesse non corrisponda una vera politica di governo. Il parere del DIPE non dice cosa deve o non deve essere il Genius Center. Il parere del Dipartimento per la Programmazione Economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri non interviene sul “cosa”, il DIPE stronca il “come”.

E questo vogliono analizzare queste righe. Perché ciò che risulta evidente, per l’ennesima volta, è che l’Amministrazione non propone, ma impone: non genera processi di co-costruzione e condivisione, ma espone unicamente il proprio immodificabile parere, da accogliere in modo acritico anzi, ringraziando; non esprime una visione progettuale, ma punta tutto sull’effetto (una bella foto alla posa della prima pietra, poi - a gestire i debiti e le legittime aspettative dei partner - ci penserà qualcun altro); non si basa sulla competenza, ma sul populismo del fare (per altro più presunto che concreto); non unisce la Città costruendo una comunità che riflette e opera, ma divide in un costante referendum pro o contro, senza preparazione, senza discussione, in una sfida tra tifoserie che rivela la nullità di spessore delle proposte.

Azione Bassano ritiene che governare una Città richieda altro. Ma non altri progetti. La politica, dentro una comunità, deve svolgere il ruolo di aggregatore di competenze, di conoscenze, di esperienze, di storie. E queste conoscenze e esperienze devono essere messe a disposizione della Città, in modo da costruire risposte nuove a situazioni vecchie. Questo è esattamente l’opposto della demagogia propinata dal Sindaco Elena Pavan e dal Vicesindaco Andrea Zonta, che parlano di responsabilità di scelta. Quale responsabilità è quella che spende milioni senza sentire la necessità di una rendicontazione? Anzi, sbandierando cifre non veritiere.

Proprio per questo, e ancora una volta, non possiamo che condividere l’analisi e la preoccupazione espresse qualche giorno fa da Roberto Marin, ex assessore al Bilancio e al Patrimonio. La preoccupazione che l’ansia di sbandierare il risultato della posa di una prima pietra, diventi la posa di una pietra tombale per il futuro del Genius e sulle casse della Città.

Azione Bassano del Grappa

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