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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L’Angelo del focolare
Cucina Passione Comune: quella volta che Angelo Vernillo partecipò come cuoco col papà Lino a una puntata, vincendola, del cooking show di Alessandro Borghese “Fuori Menù”
Pubblicato il 05-04-2023
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Dimenticatevi interrogazioni e interpellanze, le mozioni fanno spazio alle ricette e gli ordini del giorno vengono sostituiti dai menù.
Sono i giorni gloriosi dell’apparizione a Bassano del Grappa del celebre telechef Alessandro Borghese e la Borghesite acuta, come l’ho definita nel mio precedente articolo, si diffonde nell’universo.
E produce effetti, come direbbe il replicante Roy Batty di “Blade Runner”, che voi umani non potreste immaginarvi.
Angelo Vernillo, Alessandro Borghese e Lino Vernillo (foto da Facebook/Angelo Vernillo)
Mai avrei immaginato, infatti, di vedere un giorno una foto di Angelo Vernillo, consigliere comunale di minoranza nonché già assessore e candidato sindaco, vestito da cuoco davanti a un fornello. L’Angelo del focolare.
Ma quel giorno è arrivato, favorito dall’onda mediatica dell’arrivo in città del conduttore del cooking show “4 Ristoranti”.
Questa mattina Vernillo ha postato una foto su Fb che lo ritrae in tenuta da chef assieme al suo mitico papà, Lino Vernillo, in mise da cameriere, e ad un Alessandro Borghese ancora senza occhiali.
Correva l’anno 2010 e i due Vernillos avevano partecipato a una puntata del cooking show per cuochi non professionisti “Fuori Menù”, condotto da Borghese su Real Time per Sky. Partecipato e anche vinto. Alla fine Vernillo Father & Son sarebbero risultati la coppia di concorrenti vincitrice del montepremi maggiore dell’intera stagione televisiva. Prima messa in onda della puntata vernilliana a Natale 2010, poi infinite repliche nel corso del 2011.
Roba per Aficionados con la A maiuscola.
“12 anni fa - scrive Angelo Vernillo nel post - una esperienza bellissima in uno dei primissimi “cooking show” con Alessandro Borghese, Fuori Menù. Fu dura ma grazie a Lino Vernillo alla fine ce l’abbiamo fatta.” “Che bello in questi giorni avere Alessandro Borghese e 4 Ristoranti nella nostra bella Città di Bassano del Grappa!!!”, conclude il messaggio social del MasterChef di via Matteotti.
All’epoca, quando il sindaco di Bassano era Stefano Cimatti, Angelo Vernillo non sedeva sui banchi del consiglio comunale. Sarebbe stato nominato assessore nel 2014 con la giunta Poletto e in precedenza, nel 2008-2009, si era fatto le ossa a Palazzo come consigliere comunale di minoranza.
Svolgeva già l’attività di consulente nel campo dei diritti dell’infanzia e faceva anche il giudice onorario presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia. Ma ciò non gli impediva di curare le sue passioni nel tempo libero, come da nota conclusiva di un suo curriculum vitae: “Suono la chitarra. Cucino per diletto. Amo il canto e il calcio.”
E in quanto a “cucinare per diletto”, in quel periodo l’aspirante Cracco di centrosinistra si prendeva un giorno di libertà per dedicarsi ai fornelli, dove cucinava e soprattutto sperimentava. È arrivata l’occasione di partecipare al reality gastronomico di Borghese e l’Angelo del focolare non si è tirato indietro.
Nella trasmissione le coppie di concorrenti dovevano dividersi i compiti: uno faceva il cuoco e l’altro il maître di sala. Il punteggio risultava quindi dalla combinazione tra il piatto proposto e modo in cui il piatto veniva servito a tavola.
Vernillo junior ha cucinato una pietanza intitolata “Sapori del bosco” e ispirata all’ubicazione di Bassano ai piedi delle montagne. Vernillo senior, maresciallo dell’aeronautica in congedo, ha invece allestito la sala del set televisivo-conviviale prendendosi cura dei commensali.
Il tutto con un budget limitato comprensivo della spesa per gli ingredienti e del materiale per allestire la sala.
Per entrambi, come richiesto dal regolamento dello show tra i fornelli, fare lo chef da una parte e il caposala dall’altra non corrispondeva alle rispettive professioni.
Lino Vernillo, assieme alla moglie, aveva gestito per qualche anno il bar della Tina in piazza (oggi Leon Bar) e successivamente, nella seconda metà degli anni ’90, l’hotel Positano.
Ma mai The Vernillos padre e figlio avevano operato professionalmente in un ristorante.
In quella puntata fu un trionfo: la ricetta dell’Angelo e il servizio del Lino sbaragliarono la concorrenza delle altre due coppie partecipanti.
Cucina Passione Comune.
Guardate dunque, egregi lettori, fino a dove arrivano le onde mediatiche del fenomeno “Borghese a Bassano”.
Fino al punto da svelare, o da rivangare visto che la notizia di Angelo Vernillo chef per un giorno era già comparsa sulla stampa locale dell’epoca, la doppia identità dell’attuale consigliere di opposizione: dottor Jekyll e mister Cuoco.
Fa anche un certo effetto vederlo vestito in divisa e col cappello da chef, che ne evidenziano un physique du rôle tra pentole e fornelli davvero convincente.
Non me lo sarei mai aspettato: in tutti questi anni, seguendolo come giornalista sia quand’era assessore che successivamente nel suo ruolo di consigliere comunale, lo avevo sempre visto vestito in Borghese.
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