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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Cinquanta sfumature di verde
Stop dei quartieri al rinnovo della convenzione col Comune per la cura di parchi e verde pubblico. Interpellanza delle minoranze: “Siamo passati dagli annunci dei caffè in quartiere, al niente nei quartieri”
Pubblicato il 20-03-2023
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Dunque, dove eravamo rimasti?
Ah, sì: all’intervento congiunto dei tre rappresentanti dell’Intercomitato dei Presidenti dei Quartieri (Mauro Torresan, presidente; Arianna Lunardon e Matteo Bizzotto Montieni, vicecoordinatori) che hanno annunciato la rinuncia a firmare la nuova convenzione con il Comune di Bassano del Grappa per l’affidamento ai Consigli di Quartiere della cura dei parchi e del verde pubblico nei rispettivi rioni.
Le ragioni di questa inedita e clamorosa presa di posizione sono state già ampiamente esposte nel mio precedente articolo “L’erba voglio”. Si tratta di una serie di motivazioni alquanto articolate in merito alle responsabilità civili e penali che si vorrebbero imporre ai quartieri, e in particolare ai loro presidenti, sotto il profilo giuridico e normativo. Un tema davvero complesso, con cinquanta sfumature di verde.
Parco Baden Powell in quartiere Santa Croce (foto Alessandro Tich)
Ora la questione, com’era ampiamente prevedibile, passa direttamente alla politica.
È stata infatti protocollata un’interpellanza per il prossimo consiglio comunale, a firma dei consiglieri dei gruppi di minoranza in blocco (Gruppo Misto con Roberto Campagnolo primo firmatario, Bassano per Tutti, Bassano Passione Comune, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle) per chiedere al sindaco e all’amministrazione comunale “come intendono dare piena attuazione ai principi stabiliti dall’articolo 47 dello Statuto comunale, ripristinando l’operatività nei quartieri per scongiurarne di fatto la chiusura”.
Prima di entrare nel merito dell’interpellanza, per una migliore comprensione della questione tirata in ballo sono tuttavia costretto a sciropparvi - anche se in estrema sintesi - il citato articolo 47 dello Statuto comunale, il cui testo integrale è riportato nell’interpellanza medesima.
Si tratta dell’articolo che regola la tematica dei rapporti dell’amministrazione comunale con i Consigli di Quartiere. Stabilisce, tra le altre cose, che “il Comune favorisce la promozione e l’attività dei Consigli di Quartiere e di Frazione”. Richiama inoltre il Regolamento Comunale dei Quartieri con riferimento alla gestione delle attività delegate ai quartieri medesimi, a seguito di apposita convenzione. Quella convenzione da rinnovare che, per l’appunto, per quanto riguarda la cura di parchi e verde i quartieri bassanesi hanno rispedito al mittente.
“Fin dalla loro pluriennale costituzione - ricorda l’interpellanza - i quartieri si sono occupati di gestire su base volontaria, a fronte di una convenzione stipulata con l’amministrazione comunale, alcuni servizi di manutenzione ordinaria degli spazi verdi, dai parchi cittadini alle sedi di quartiere.” “Questi servizi - continua il testo - sono sempre stati svolti dai volontari di quartiere con la massima diligenza e impegno a fronte di esigui rimborsi spese forfettari, molto meno onerosi per l’amministrazione comunale e per le casse cittadine confrontando lo stesso servizio svolto direttamente dall’amministrazione comunale.”
Poi parte l’attacco: “L’amministrazione comunale, come sempre in ritardo su tutto, non ha rinnovato le convenzioni in scadenza nei termini previsti proponendo a convenzioni scadute ai Presidenti di quartiere di firmare inconcepibili assunzioni di responsabilità e impegni a carico dei volontari, frutto, più che del buon senso, di qualche ragionamento da azzecca garbugli “giustificato” dall’esigenza di dover rispettare astrattamente le interpretabili norme vigenti.” “Il coordinamento dei Consigli di Quartiere - rimarcano le minoranze - ha visto all’unanimità, dopo mesi di infruttifera trattativa con l’amministrazione comunale, una presa di posizione negativa contro il rinnovo delle convenzioni così come sono state ad oggi presentate segnando in questo una rottura storica, mai vista prima, tra Amministrazione comunale e Consigli di Quartiere.”
“Sulla base delle richieste fatte dall’amministrazione comunale ai quartieri per la gestione di alcuni servizi - prosegue l’interpellanza - nessuna attività su base volontaristica tipo la gestione del verde, la pulizia o la manutenzione di uno spazio pubblico, sarebbe possibile sul nostro territorio comunale; non potrebbero farlo alle condizioni poste i volontari di quartiere, non potrebbero farlo le associazioni che decidessero di impegnarsi per pulire un parco cittadino, non potrebbero farlo ad esempio gli Alpini che ad ogni loro manifestazione si impegnano per ripulire e sistemare su base volontaristica spazi pubblici.”
“In sintesi, secondo questa amministrazione comunale nessun cittadino riunito in gruppo o associazione potrebbe mai occuparsi su base volontaria della gestione dei luoghi in cui vive: la negazione della partecipazione così come prevista dallo Statuto della nostra Città.”
Le opposizioni prendono pertanto atto “che siamo passati dagli annunci dei caffè in quartiere, al niente nei quartieri, che su questa base sarà difficile pensare che la preziosa risorsa del volontariato partecipato nei quartieri possa sopravvivere ad una visione così formalistica e fuori dalla realtà portata avanti da questa amministrazione comunale”.
Da qui la richiesta di sapere cosa sindaco e amministrazione intendano fare per “ripristinare l’operatività nei quartieri e scongiurarne di fatto la chiusura”.
Non c’è che dire: a giudicare dai presupposti, nel prossimo consiglio comunale assisteremo a una bella lotta senza quartiere.
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