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Il replicante
Caso Jannacopulos-Bramezza. La replica sulla stampa online dell’editore di Medianordest Filippo Jannacopulos: “Indagine su un fatto personale di mio padre, nulla a che vedere con l’attività delle tv”
Pubblicato il 14-10-2022
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Caso Giovanni Jannacopulos: c’è anche la replica, che riportiamo per via indiretta, della parte interessata.
Come dichiarato oggi al gazzettino.it - e rilanciato anche da altre testate online - da Filippo Jannacopulos, legale rappresentante di Medianordest, società editrice di Rete Veneta e Antenna Tre, e figlio di Giovanni Jannacopulos “la vicenda di cui si occupa la Procura di Vicenza non ha nulla a che vedere con l’attività delle tv.”
“Riguarda un fatto personale di mio padre - afferma l’editore televisivo al quotidiano online -, ma la società cui fanno capo le emittenti non è coinvolta, tant’è che non è stata oggetto di alcun provvedimento, né di acquisizioni di materiali.”

Giovanni Jannacopulos e Carlo Bramezza
La Procura della Repubblica di Vicenza, come dal comunicato del procuratore Lino Giorgio Bruno, contesta tra le altre cose a Giovanni Jannacopulos, anche a seguito delle intercettazioni telefoniche, di aver condotto “una deliberata e continua campagna denigratoria nei confronti del Bramezza diffusa attraverso le emittenti televisive “Rete Veneta” ed “Antenna Tre”, nelle quali l’indagato svolgeva di fatto attività di direzione e gestione”.
Il figlio-editore Filippo smentisce al gazzettino.it il ruolo dirigenziale del padre, dichiarando che “l’informazione è sotto posta a regole precise”, che “ci sono direttori, editori e nulla ci è stato contestato dalla Procura di Vicenza” e che “non c’è nessun effetto sulle due tv”.
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