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Piwifest, sostenibilità ambientale e qualità del bere

Sabato 24 e domenica 25 settembre all’enoteca Sant’Eusebio all’Hotel Alla Corte una intensa due-giorni dedicata ai vini da vitigni resistenti. Degustazioni, un convegno e una masterclass alla scoperta del “mondo piwi”

Pubblicato il 22-09-2022
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Elena Pavan

Il nome è di quelli che rimangono in testa: Piwifest.
È la prima mostra mercato dei “vini resistenti” che si terrà sabato 24 e domenica 25 settembre prossimi negli spazi dell’enoteca Sant’Eusebio dell’Hotel Alla Corte in località Sant’Eusebio a Bassano del Grappa.
Un intero fine settimana dedicato alla nuova frontiera della viticoltura sostenibile e della produzione vinicola. Il focus sarà appunto concentrato sui vini originati dai vitigni ibridi denominati “piwi”, ottenuti con incroci genetici tra varietà preesistenti, resistenti alle malattie fungine della vite (oidio e peronospora), non soggetti pertanto a trattamenti di fitofarmaci ed espressione di una viticoltura a basso impatto ambientale.

Roberto Astuni, ideatore e organizzatore dell'evento

L’evento è nato dalla vulcanica mente dell’imprenditore dell’accoglienza Roberto Astuni, che già lo scorso giugno aveva inaugurato nei locali del suo Hotel l’enoteca e piwiteca “Sant’Eusebio Wine&Food”, il primo locale dedicato al “mondo piwi” in Italia.
“L’evento nasce perché io ho avuto l’intuizione, ancora qualche anno fa, di avere nella carta diversi vini piwi - spiega Roberto Astuni -. È vero che sono ormai più di 150 anni che si studiano questi innesti, ma è solo nell’ultimo ventennio che si è riusciti a fare vini buoni. Oggi i vini da vitigni resistenti hanno raggiunto qualitativamente traguardi importantissimi.”
“Avendo quindi avuto questa intuizione, ma soprattutto avendo capito che questo mercato poteva esplodere o comunque avere prospettive importanti nei prossimi anni - prosegue l’ideatore dell’evento -, ho creato la prima piwiteca de la prima carta dei vini coi vini piwi, che in questo momento è la più importante d’Italia. Nessuno ha tante varietà così messe insieme in un’unica carta.” “Quindi - continua Astuni - ho pensato di organizzare una due-giorni sul mondo piwi per dare la possibilità di assaggiare addirittura 20 etichette diverse da 13 produttori. Il tutto accompagnato dagli assaggi proposti da 8 ristoranti amici, 7 dei quali ubicati all’interno dei Territori del Brenta. E sottolineo “Territori del Brenta”.”
La degustazione dei vini resistenti con gli assaggi abbinati costituisce solo una parte - quella conviviale e piacevole al palato - della manifestazione. Sia sabato che domenica, la degustazione “Calici di piwi” si svolgerà dalle 15 alle 22.
Nei bicchieri si alterneranno i vini piwi dei produttori Albafiorita e Barbieri Adele (Friuli); Cà da Roman, Colle Regina, De Bacco, Le Carezze, Poggio Pagnan e Terra Prava (Veneto); De Fattore, Resistenti Nicola Biasi e Vin de la Neu (Trentino); Lieselehof (Alto Adige) e Nove Lune (Lombardia). Saranno accompagnati dagli assaggi sui piatti dei ristoranti Alpino (Pove del Grappa), Cà Apollonio (Romano d’Ezzelino), Cà Sette (Bassano del Grappa), Cracco (Milano), Da Doro (Solagna), Impronta (Bassano del Grappa), Paeto (Cartigliano) e Sant’Eusebio (Bassano del Grappa).
Non solo degustazioni, però. L’evento clou del Piwifest è infatti un importante convegno tematico intitolato “Piwi, viticoltura responsabile per la salvaguardia dell’ambiente”, in programma domenica 25 dalle 10.30 alle 12 e aperto a tutti, ma su prenotazione (tel. 0424 502114, email info@hotelallacorte.it) per i posti limitati.
Organizzato insieme alla Rete d’Imprese Resistenti Nicola Biasi, il convegno sarà incentrato su una questione sempre più urgente e per certi versi anche drammatica: la salvaguardia ambientale e la sostenibilità nelle pratiche agricole, che tanto peso hanno nel sempre più evidente fenomeno dei cambiamenti climatici in atto.
Sotto questo aspetto la viticoltura resistente è una soluzione che si sta affermando sempre di più in Europa e da qualche anno anche nel nord Italia. La sua peculiarità è quella di ridurre al minimo e, in particolari condizioni pedoclimatiche, anche di azzerare la necessità di trattare le vigne, per poter salvare i raccolti.
Ne parleranno due relatori esperti e unanimemente riconosciuti in ambito scientifico.
Il primo è il dott. Marco Stefanini, laureato in Scienze Agrarie all’Università di Milano, agronomo ed enologo, ricercatore presso la Fondazione Edmond Mach di San Michele all’Adige e docente alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Trento, dove tiene il corso “Introduzione alla viticoltura”.
Il secondo è l’enologo Nicola Biasi, diplomato in viticoltura e enologia all’Istituto ITAS di Cividale del Friuli che, dopo aver lavorato per alcuni anni presso prestigiose cantine quali Jerman, Zuani, Victorian Alps Winery, Marchesi Mazzei, Bouchard Finlayson Winery, Poggio al Tesoro, San Polo; è diventato dal 2015 libero professionista consulente per numerose aziende vitivinicole, in particolare quelle specializzate nell’allevamento di vitigni resistenti PIWI, dov’è considerato un luminare in materia. È inoltre coordinatore tecnico del Wine Research Team, winemaker del Vin de la Neu e, dal 2021, presidente della rete d’imprese che porta il suo nome: Resistenti Nicola Biasi.
“Il Piwifest meritava di avere anche un momento culturale di spessore - sottolinea Astuni -. Sono riuscito quindi a organizzare questo importante convegno, assieme alle rete di imprese resistenti di Nicola Biasi, anche lui un personaggio di spessore. Abbiamo invitato anche gli studenti di qualche istituto agrario. Nicola Biasi è un winekamer ormai riconosciuto e pluripremiato. Mentre il dottor Stefanini è quello che ha dato una forte scossa qualche anno fa al mondo piwi, anche in ambito amministrativo. È riuscito cioè a far ottenere la certificazione di vino alle varietà che ancora non ce l’avevano.”
Ma non è tutto: domenica pomeriggio, dalle 14.30 alle 16, si terrà anche una masterclass, a cura ancora dell’enologo e winemaker Nicola Biasi assieme al sommelier Michele Griggio, sul tema “Piwi, sostenibilità ambientale e qualità del bere, per una scelta responsabile del consumatore.”
“La masterclass è interessante per due motivi - afferma ancora Roberto Astuni -. Primo, perché ci sarà una degustazione verticale di vini piwi. Secondo, perché sarà spiegato molto più tecnicamente rispetto al convegno tutto quello quello che è successo, sta succedendo e succederà in merito a questi innesti resistenti.”
Due giorni intensi per scoprire ed apprezzare il gusto della sostenibilità nel bicchiere.

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