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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Made in Italia

La proposta (senza risposta) di tre operatori cittadini all’amministrazione di Bassano: fare del Caffè Italia un “Salotto dell’accoglienza” e infopoint per cittadini e turisti

Pubblicato il 09-11-2021
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Il Caffè più lungo del mondo, come ben sappiamo, continua ad allungarsi. L’amministrazione del Comune di Bassano, che detiene la proprietà dei muri del Caffè Italia, sta ancora cercando il bandolo della matassa per effettuare un ampliamento del locale che sia economicamente appetibile per “mister X”, ovvero per il coraggioso imprenditore che in futuro dovrebbe prendere in mano le redini della gestione del pubblico esercizio. Questione di progetti in corso d’opera, di tavolini, di posti a sedere, di verande esterne fisse con vetrate ai quattro lati (al netto di possibili ed eventuali “ripensamenti” della giunta comunale), di “capienza commerciale” di un Caffè che nella stagione autunno-inverno avrebbe spazio solo per pochi intimi.
Si tratta di problematiche che continuano a girare su sé stesse, come i famosi criceti sulla ruota da me citati in un recente articolo sul tema del Teatro Astra.
Ma intanto c’è stato qualcuno che in merito ai destini dello storico Caffè ha lanciato una proposta alternativa, che taglia alla radice la questione della sua gestibilità in un centro storico dove già operano 108 esercizi commerciali adibiti a bar e/o a ristorazione e che si richiama invece al ruolo di polo turistico della città di Bassano.

Foto Alessandro Tich

Si tratta di tre operatori commerciali e professionali bassanesi: Mirka Battocchio, operatrice con pluriennale esperienza nel settore delle agenzie viaggi; Valentina Cogo, professionista in campo amministrativo e l’esercente Federico Parise, titolare del locale “Colazione in Bottega” di vicolo Bastion. Tre “visionari” di buona volontà che nello scorso mese di marzo hanno inviato la loro proposta a 12 esponenti dell’amministrazione comunale di Bassano, sindaco Pavan compresa.

La proposta di cui all’oggetto riguarda un progetto intitolato “Il Salotto dell’accoglienza”.
Il cui proposito è quello di adibire il Caffè Italia ad infopoint e a punto di incontro per chi arriva a Bassano e intende scoprirne il territorio, ma anche per chi vive in città e vuole approfondire le bellezze e le curiosità di ciò che lo circonda.
“L’obiettivo del progetto - scrive la relazione inviata agli amministratori comunali - è quello di diventare un punto di riferimento per i bassanesi e tutti coloro che vorranno visitare la nostra città e la nostra terra ricca di potenzialità spesso sconosciute a molti, residenti inclusi.” “Vorremmo creare - prosegue il testo - un “Salotto dell’accoglienza”, dare il benvenuto con il sorriso e professionalità a chi verrà a Bassano, fornendo assistenza, informazioni, consigli adeguati ad ogni singola esigenza arricchendo il passaggio in città e limitrofi con esperienze, escursioni, visite guidate e molto altro.”
“La location ideale è il Caffè Italia con l’adiacente Torre delle Grazie - è il punto-chiave della proposta -. Con una riconversione dei locali potrebbe essere la giusta ambientazione in una zona meravigliosa e strategica, una nuova proposta di salotto d’accoglienza interessante dal punto di vista della valorizzazione dell’area un tempo luogo tra i più rinomati di Bassano.”
Non si tratta di un’idea fine a sé stessa. Nel riassumere le varie eccellenze che caratterizzano il tessuto culturale, museale, imprenditoriale, storico ed ambientale della città di Bassano, il progetto inserisce infatti la proposta della riconversione in ottica di accoglienza turistica del Caffè Italia nel più ampio contesto delle nuove sensibilità dei tempi attuali e del nuovo “turismo sostenibile” di oggi.

Si parte dalla questione della mobilità e dei parcheggi. “Agevoliamo chi arriva in città - scrivono i proponenti -. Il parcheggio è sempre visto come un problema, a volte scomodo con lunghe passeggiate da fare per arrivare al punto d’interesse. Creiamo dei collegamenti tra i vari parcheggi ed i punti principali della città utilizzando dei mezzi elettrici che con un piccolo contributo agevoleranno i visitatori negli spostamenti. Una parte degli incassi andrà al Comune.” Poi c’è l’aspetto della cosiddetta “animazione economica”.
“È fondamentale interagire anche con le piccole realtà imprenditoriali e artigianali del territorio - continua la relazione - avviando una collaborazione che permetta di preservare quei lavori e prodotti che purtroppo stanno scomparendo e che hanno perso d’interesse ma che andrebbero invece riscoperti e preservati per il futuro come il tabacco, la paglia, la seta e far conoscere tutto ciò.”
“Va inoltre ricercata e consolidata - prosegue il testo - una collaborazione continua ed efficace con le molte aziende che potrebbero aiutarci a portare nel nostro territorio più pubblico; spesso queste piccole realtà imprenditoriali hanno difficoltà a rapportarsi con i potenziali clienti non avendo esperienza di vendita, accoglienza ed una adeguata pubblicità. Con il nostro supporto potremmo farli conoscere e crescere professionalmente.”

“Negli anni - scrivono Battocchio, Cogo e Parise - il modo di fare turismo è sicuramente mutato e ora più che mai sono cambiate le abitudini che venivano date per scontate dai turisti, originando nuove esigenze che solo con la conoscenza, la competenza e l’innovazione si possono soddisfare.”
“Si parla sempre più di green, compatibilità, sostenibilità - continuano -. C’è voglia di riavvicinarsi alle tradizioni, alla riscoperta e sostenibilità del proprio territorio agendo in armonia con l’ambiente e noi vorremmo accompagnare l’escursionista locale, nazionale ed il turista in questa esperienza emozionale, e Bassano del Grappa con il territorio che la circonda ha molto da offrire, 365 giorni l’anno.”
“Il ritorno a quella che definivamo normalità prima del Covid sarà molto lento e non è detto che fosse quella giusta - avvertono gli estensori della proposta -. Sono cambiate le abitudini, la quotidianità, il modo di lavorare e interagire, gli spostamenti, anche il modo di viaggiare e vivere la città e l’area delle Venezie; dobbiamo quindi accompagnare le persone nel modo più corretto dando loro fiducia e sicurezza in questo momento delicato e incerto.”
Sono i presupposti di quello che viene presentato come un vero e proprio piano di accoglienza turistica che, fra le altre cose, prevede anche il coinvolgimento dei ragazzi “delle scuole Remondini ad indirizzo turistico, Brocchi, Da Ponte, ITS di Asiago, Maffioli di Castelfranco con degli stage dove potranno applicare e praticare, e non solo simulare, l’accoglienza e l’assistenza”. In questo modo gli studenti diventerebbero “steward e hostess della città, per dare loro una mano a crescere professionalmente ed inserirsi rapidamente nel loro clima di sostenibilità e per trasformarli da studenti in professionisti del settore.”

Ci sono ancora altri aspetti strategici affrontati dalla relazione sulla riconversione per l’accoglienza turistica del Caffè Italia, ma penso che possa bastare.
Il senso della proposta “made in Italia” è che da un’idea alternativa per l’utilizzo dello storico locale viene sviluppato un più ampio e articolato progetto di ripensamento operativo dell’accoglienza e del turismo cittadino.
La proposta, come già scritto sopra, è stata trasmessa all’attenzione di una dozzina di amministratori comunali della città di Bassano ancora nello scorso mese di marzo.
Da allora, i proponenti non hanno ricevuto alcuna risposta.
“Potevano almeno risponderci “no grazie, non ci interessa” - commenta amaramente Federico Parise, interpellato da Bassanonet -. Ma non hanno fatto neanche quello.”

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