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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Ponte di ristoro

La proposta che non ti aspetti: Renzo Masolo interviene sulla Cena sul Ponte, invita il Gruppo Ristoratori a replicarne il modello in versione “pop” e spiega anche come fare

Pubblicato il 28-07-2021
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Renzo Masolo e la Cena di gala sul Ponte: due poli apparentemente opposti.
L’uomo che sussurra alle biciclette, ex consigliere comunale di Bassano per Tutti e attuale front-man di Europa Verde Bassano, è una persona molto in linea con i principi “inclusivi” e non “esclusivi” del movimento politico in cui si riconosce. Non lo vedo pertanto in sintonia con un evento esclusivo per antonomasia, come la cena sul nostro Monumento Nazionale che viene tradizionalmente proposta dal Gruppo Ristoratori Bassanesi e che domani, giovedì 29 luglio, sarà replicata dopo la “prima” di giovedì scorso trasferita all’interno di Villa Rezzonico a causa del maltempo.
In realtà non è proprio così. Almeno a giudicare dai commenti positivamente incuriositi che Masolo ha postato sulla pagina Facebook di Bassanonet in merito al mio articolo “Soluzione Ponte”, dedicato alla cena della scorsa settimana, e al mio successivo editoriale “Il mio regno per un raviolo”, in risposta a Roberto Astuni, i cui contenuti sono ormai ben noti agli affezionati lettori di questo portale.

Renzo Masolo (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

Ma c’è di più: Masolo mi ha trasmesso una “lettera al direttore” nella quale lancia addirittura una proposta al Gruppo Ristoratori per creare un evento conviviale “aperto a tutti e a tutte” e replicare il modello della cena sul Ponte in modo “più partecipato, più sentito, più social, più pop”. Lo fa come “umile cittadino” e in quanto tale si è rivolto al vostro umile cronista, come dal testo che segue:

LETTERA AL DIRETTORE

Gentile Direttore,

Ho letto con interesse il suo resoconto sulla cena sul ponte e con altrettanta curiosità la sua replica a Roberto Astuni.
In questo dibattere su un evento sentito e molto significativo, in questo particolare momento, dalla nostra città mi sono venute alcune idee che vorrei portare a lei con il duplice obbiettivo: "sfruttarla" come cassa di risonanza rivolta al territorio bassanese per lanciare pubblicamente idee (spero) originali e allo stesso tempo avere un suo parere sicuramente autorevole visto che è testimone e cronista di ciò che è stato fatto di bello a Bassano negli ultimi decenni.

Faccio una premessa, non ho mai partecipato alla cena sul Ponte Vecchio nemmeno quando ero consigliere comunale perché non amo gli eventi mondani e “elitari”. Ammiro però l'iniziativa dei ristoratori bassanesi che con questa cena hanno sempre creato un momento di visibilità al nostro monumento nazionale, hanno promosso la loro preziosa attività e le eccellenze gastronomiche del territorio, e, cosa importantissima, raccolgono preziosi fondi per un'associazione cittadina che tanto sta facendo per le persone che soffrono e per le loro famiglie. È lodevole quando una categoria fa squadra e ci mette l'anima per fare qualcosa di socialmente utile e al tempo stesso mette in luce una città e il suo territorio.

Ecco però quello che un umile cittadino propone ai ristoratori bassanesi per rilanciare un evento dalle grandi potenzialità soprattutto ora che il ponte è stato rimesso in sesto e soprattutto ora che la pandemia ci insegna a rivedere le priorità e gli obbiettivi.
Creiamo un evento veramente aperto a tutti e tutte. Aperto alle persone che difficilmente potrebbero parteciparvi dando loro l'opportunità di gustarsi un menù d'eccellenza e magari di dire la loro (se lo vogliono) almeno una volta nella vita ad un evento mondano, così risparmiamo ai politici di turno di dover dire sempre le stesse prevedibili cose, magari per una sera lasciando anche il posto a persone comuni.
Ma allora chi paga? Come organizzare tutto questo?
Molto semplice, paghiamo tutti noi per una bella causa e ci gustiamo un momento speciale a turno un po' alla volta, di anno in anno.
Si apre un evento nella pagina dei ristoratori bassanesi, magari in collaborazione con le amministrazioni del bassanese, e chiunque può iscriversi alla cena (eventualmente anche con l'opzione singolo o coppia), allo stesso tempo si apre un crowdfunding dove tutti i cittadini e le cittadine, i benefattori e le benefattrici con maggiori possibilità economiche, eventuali sponsor, i club service, i bassanesi e le bassanesi nel mondo ecc...potranno dare liberamente il loro contributo alla causa.
Un paio di settimane prima della cena verranno estratti i 100 fortunati commensali per una serata originale e speciale e... gratuita.
Tutto il ricavato, come da tradizione, verrà dato in beneficenza ad una associazione del comprensorio.
E qua veniamo alle associazioni. Anche in questo caso le associazioni verranno invitate ad iscriversi ad una lista appositamente creata per proporre progetti per il territorio. Dovranno cioè preparare un progetto documentato e validato dal proprio comune di appartenenza perché ritenuto utile e fattibile. Fatto questo potranno iscriversi al concorso della cena sul ponte.
Anche il progetto verrà estratto, almeno per una volta diamo a tutte le associazioni le stesse opportunità di accedere alla donazione, i soldi raccolti per la cena. Ecco che il modello cena sul ponte post-pandemia potrebbe sicuramente diventare più partecipato, più sentito, più social, più pop.
Vedendo il video della cena del 2000 mi rendo conto di quanto il mondo sia cambiato e purtroppo di come velocemente stia ulteriormente cambiando.
youtu.be/m17gX8Uko2Q

Spero possa essere utile questa mia proposta che non vuole essere per nulla critica o irrispettosa ma solo migliorativa rispetto a quello che già i ristoratori bassanesi stanno portando avanti egregiamente.

Un caro saluto al Direttore di questa testata e un grosso ringraziamento e sostegno ai ristoratori bassanesi con l'augurio di una pronta ripresa dell'intero settore.

Renzo Masolo

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