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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Lezione di pragmatica

Mazzini: Bassano per Tutti replica a Impegno per Bassano. “Tenere la scuola primaria alla Mazzini è una scelta più pragmatica di chi finge di volere partecipazione per non ammettere che segue le follie progettuali viste di recente”

Pubblicato il 03-06-2021
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Niente lezione di grammatica, per oggi. Alla scuola elementare “Giuseppe Mazzini” di Bassano del Grappa (perché per il momento è ancora tale) è in programma invece una lezione di pragmatica. O, per meglio dire, di pragmatismo. Verbi, avverbi e sostantivi tutti mirati a dimostrare chi ha più senso pratico riguardo ai destini dello storico edificio scolastico della città. Come ben sapete se siete nostri assidui lettori, nei giorni scorsi ha avuto luogo una conferenza stampa della civica di maggioranza Impegno per Bassano dedicata all'argomento. Gli Impegnati hanno espresso la loro posizione in merito: “sì al Hub urbano e polo naturalistico alla Mazzini, anche se bisogna prima ascoltare la cittadinanza”. E, nell'occasione, gli esponenti della civica hanno dichiarato fra le altre cose che “la scuola non risponde più alle esigenze degli studenti di oggi” e soprattutto che “per il bene della città, su certe tematiche bisogna essere pragmatici e non romantici”.
È lo spunto di un comunicato stampa trasmesso oggi in redazione dalla lista civica di opposizione Bassano per Tutti, a cura del neo coordinatore Paolo Retinò, che riportiamo di seguito:

Foto Alessandro Tich

COMUNICATO STAMPA DELLA LISTA BASSANO PER TUTTI

Leggiamo dalla stampa che una lista civica di maggioranza si esprime - finalmente! - sulla scuola Mazzini. Tra le righe leggiamo di “poli naturalistici per una visione futura di un mondo che sta cambiando” e che bisogna essere “pragmatici e non romantici”. Davvero poco pragmatismo in così poche parole.

Proviamo noi a essere pragmatici, può darsi che qualcuno si svegli e la smetta di giustificare la chiusura di una scuola con bambini vivi per metterci dentro animali morti.

La scuola primaria Mazzini ha quasi 90 bambini in 5 classi e la scuola media Vittorelli ne ha più di 250. Non è possibile fare scuola per bene nell’edificio della Vittorelli con 350 bambini e - infatti - il trasferimento dei piccoli alla scuola media doveva essere temporaneo, non definitivo. Chiunque capisca un po’ di scuola contemporanea, e non guardi con "Impegno romantico" alla scuola della propria infanzia, sa bene che tenere entrambi i gradi nella scuola media significa sacrificare la qualità dell’istruzione di 350 ragazzi, 350 persone delle nostre famiglie, bambini e bambine della comunità bassanese. A chi parla di poca pragmaticità diciamo chiaramente che nel centro di Bassano non c’è un sito per costruire una nuova scuola primaria.

Ma spostiamo l’attenzione sui bambini. Chiudere la Mazzini significa sacrificare 90 bambini e bambine, peggiorare la vita delle famiglie che hanno scelto quella scuola per i loro figli, svuotare il centro della vitalità di questi bambini. Siamo stanchi che si parli di scuola come se i bambini e i ragazzi fossero pacchetti da spostare a proprio piacimento.

Tenere la scuola primaria alla Mazzini non è una scelta romantica, è una scelta più pragmatica di chi finge di volere partecipazione per non ammettere che segue le follie progettuali viste di recente.

La scuola Mazzini deve essere ristrutturata e in questo momento i fondi per la ripartenza post covid possono essere utilizzati anche in questo senso. Si può ripensare il suo spazio in tanti modi, uno fra tutti: spostare al suo interno la biblioteca bambini e ragazzi e anche l’indirizzo musicale della scuola media, per rilanciarlo.

Lo ribadiamo: noi stiamo con i bambini e le bambine, noi stiamo dalla parte delle famiglie, noi vogliamo che almeno per la primaria il plesso frequentato sia in prossimità e non si debba per forza usare l’auto. La scuola Mazzini può essere un contenitore della vita della nostra città. Ma qualcuno - pur di non prendere posizione - accetterebbe di metterci gli animali morti spacciando la cosa per qualcosa di innovativo.

Viva i bambini e le bambine di Bassano!

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