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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La Gypsostecca
Il sindaco di Possagno e vicepresidente della Fondazione Canova Onlus Valerio Favero: “Per il 2022 era in programma di fare un’unica grande mostra assieme a Bassano, dispiace che Bassano faccia una mostra per conto suo”
Pubblicato il 12-03-2021
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Dunque, come ho già scritto nel mio precedente articolo “Io ballo da sola”, in occasione del Bicentenario Canoviano del 2022 la città di Bassano del Grappa si farà la sua bella grande mostra, dedicata ad Antonio Canova, per conto suo. In teoria esiste un accordo di collaborazione tra il Museo Civico di Bassano e il Museo Gypsotheca Canova di Possagno per il coordinamento delle celebrazioni di “Canova 2022”, ma in realtà di un vero e proprio coordinamento al momento non c’è traccia. Quella per la ricorrenza dei 200 anni dalla scomparsa del sommo scultore doveva essere un’azione corale, ma Bassano ha preferito lanciare il suo acuto da solista, che rompe l’armonia delle annunciate sinergie tra i due poli canoviani del territorio. La Gypsostecca.
E pensare che in origine, in previsione dell’importante anniversario culturale, si era concretizzata la prospettiva di realizzare un grande evento congiunto e condiviso tra Possagno e Bassano. Cosa che, alla luce degli attuali fatti, non accadrà più. Lo rivela a Bassanonet il sindaco di Possagno Valerio Favero, che riveste anche il ruolo di vicepresidente della Fondazione Canova Onlus.
“Oggettivamente - conferma Favero - per il Bicentenario Canoviano era in programma di fare un’unica grande mostra assieme a Bassano, su due sedi. Bassano ha deciso invece di fare una mostra per conto suo. Questo mi dispiace, era un’occasione ottima per fare una grande cosa insieme per tutto il territorio.”

Il sindaco di Possagno e vicepresidente della Fondazione Canova Onlus Valerio Favero
Occasione perduta, quindi. Ma Favero cerca comunque di guardare il bicchiere mezzo pieno.
“Si va avanti, al di là di questa cosa - aggiunge il sindaco di Possagno -. Qualsiasi cosa venga fatta per valorizzare il nome di Canova a me va bene. Come Possagno noi abbiamo collaborato alle mostre su Canova di Napoli, Roma, Milano, New York. È bene pertanto che anche Bassano faccia la sua mostra, ma è anche vero, parlando del Bicentenario, che Canova è nato a Possagno e qui giace, nel Tempio Canoviano. È ovvio che la centralità dell’anniversario riguarda Possagno dove c’è la casa di Canova, il suo Museo, il suo Tempio. Va bene dunque che ci siano iniziative nel territorio e che Bassano faccia la sua mostra. Ma resta il fatto che il centro del Bicentenario sarà la Gypsotheca, dove “c’è Canova”.”
Nei confronti di Bassano del Grappa la porta di Possagno rimane comunque sempre aperta, almeno per gli aspetti di contorno, o se preferite secondari, del programma degli eventi prima in avvicinamento e poi in onore del Bicentenario.
“Io spero - conclude Valerio Favero - che si possano fare altre cose collaterali assieme a Bassano. Penso ad esempio a dei convegni o ad altre iniziative del genere. Ben vengano, nessuna preclusione. Io continuo a dire che Antonio Canova è di Possagno, veneto, italiano, del mondo. È ovvio però che noi lo sentiamo “di casa nostra” e il Bicentenario lo viviamo in modo molto particolare. Anche noi faremo una mostra importante nel 2022, stiamo partendo con i preparativi.”
Ognuno per il suo percorso, quindi. Anche se non si esclude ancora qualche possibilità di “incrocio” strada facendo. E chi fa da sé, in questa strana circostanza, fa per sé.
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