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La maggioranza invisibile
La componente civica della coalizione di centrodestra che governa Bassano: se ci sei batti un colpo
Pubblicato il 06-06-2020
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Maggioranza di centrodestra di Bassano del Grappa extra-gruppo Lega: se ci sei batti un colpo. Sono costretto ad evocare una seduta spiritica per cercare di avvertire segni di vita dalla componente civica, e cosiddetta “moderata”, della coalizione vincitrice, anzi trionfatrice poco più di un anno fa alle elezioni amministrative bassanesi.
Non è un segreto che questi siano giorni di fibrillazione per la compagine governante, di giudizi sul suo operato profusi a destra e a manca, di movimenti in corso per presumibili rimpasti di giunta, di ingarbugliate vicende che stanno intasando le cronache cittadine.
Ma ciò che colpisce è che l'unica voce che si fa sentire per controbattere alle critiche sul primo anno di mandato amministrativo, espresse peraltro anche da qualche suo notabile esponente (leggasi: Nicola Finco), sia quella della Lega. Una presenza politica monocolore, come si diceva una volta. Le altre tre liste civiche che completano la maggioranza, come ho già avuto modo di scrivere, sembrano voler assistere alla finestra al corso degli eventi.

Consiglio comunale di Bassano: una tenda “appare” davanti alla videocamera della diretta streaming e nasconde i banchi di maggioranza (fonte immagine: YouTube)
Per la serie: non pervenute, nel segno di un quieto vivere fin troppo quieto da parte di una squadra Legadipendente.
Mercoledì scorso il consigliere di opposizione Angelo Vernillo ha trasmesso un comunicato stampa con il quale ha lanciato una batteria di missili sul governo Pavan, colpevole a suo dire di mancanze e di carenze, sotto il profilo della politica del territorio e della leadership comprensoriale, tali da far allontanare sempre di più la prospettiva della “Grande Bassano”.
Un attacco diretto all'amministrazione Pavan in senso lato, e non solo al sindaco Pavan.
Per l'amministrazione comunale medesima non è mancato un comunicato di replica, altrettanto veemente e pure da noi pubblicato, ma affidato alla sola firma del segretario e capogruppo della Lega Roberto Gerin. Punto e basta. Dov'erano i simboli degli altri tre gruppi di maggioranza? Gerin parla anche per loro?
È probabile che il silenzio dei governanti (Impegno per Bassano, #Pavan Sindaco, Forza Italia-Cittadini di Bassano) sia proprio conseguenza del ruolo dominante della componente leghista, al cui interno tuttavia, proprio a seguito dei giudizi espressi dal Grande Capo Finco, si registrano i primi malumori. L'eventualità di rimpasti di giunta - che sono sempre il segnale di un malfunzionamento della macchina amministrativa - e anche il vicino appuntamento con le elezioni regionali consigliano inoltre, mettendoci nella testa dei nostri politici-amministratori, di non agitare troppo le acque. Ma alla parte civica della coalizione va bene tutto quello che sta accadendo? Incondizionatamente? Sono contenti di partecipare al mandato amministrativo da comprimari, di contribuire alla gestione della città solamente di riflesso e di riflesso anche pagare per gli errori che vengono compiuti?
È vero: alle elezioni amministrative di un anno fa la Lega di Salvini aveva fatto cappotto, con un risultato-record di lista del 29,41% dei consensi. Quanto basta, numeri alla mano, per fare la voce del paròn. Ma quello di cui ci si dimentica è che le altre tre liste civiche di coalizione oggi presenti in maggioranza consiliare, sommando insieme i loro risultati, avevano conquistato il 29,21% dei voti dei bassanesi. Senza contare il 2,97% di Fratelli d'Italia, un cui iscritto, candidatosi con #Pavan Sindaco, potrebbe entrare in consiglio comunale in caso di ingresso in giunta di un nuovo assessore della civica di Brunelli, Mazzocco & Friends. Paradossalmente quindi, rispetto al numero dei consensi ottenuti dal resto delle liste della coalizione, la Lega è in minoranza. E senza gli alleati di centrodestra, col caspita che vinceva le elezioni.
Ma è la Lega che oggi detta legge a Bassano, che risponde da sola agli attacchi delle minoranze, che fa di Nicola Finco il nume tutelare dei destini della giunta comunale, che è depositaria delle assunzioni nei posti che contano (vero, Giada Scuccato?), che ha ridotto la cultura a un optional di Palazzo, che fa da rifugio politico a un sindaco che in più di un'occasione ha dimostrato di essere più vicina al partito che alla città.
Una predominanza anomala rispetto al concetto stesso di “coalizione”, sulla quale chi ha votato per la componente moderata dello schieramento di centrodestra dovrebbe cominciare a porsi qualche interrogativo. Era questa la città, il #Si Cambia che voleva?
Ma la componente moderata, nascosta nel suo letargo, tace. E il silenzio, proverbialmente, è associato con l'assenso.
In conclusione, una curiosità. Nella registrazione della diretta streaming dell'ultimo consiglio comunale dello scorso 28 maggio, postata su YouTube, a un certo punto e per qualche minuto una tenda delle finestre della sala consiliare, probabilmente spostata da qualche messo comunale, “appare” davanti alla videocamera e copre più della metà dell'inquadratura, rendendo invisibili i banchi della maggioranza.
Una circostanza fortuita, ma altamente simbolica.
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