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Asse ereditario
Nuovo centro commerciale a Cassola, interviene l'amministrazione comunale: “Un'altra scomoda eredità del passato, chieste e ottenute significative opere di mitigazione”

In rosso la localizzazione della nuova struttura commerciale (dalla relazione tecnica di progetto, pubblicata nel sito provincia.vicenza.it)
Nuovo centro commerciale vicino all'area dell'Iper Tosano a San Giuseppe di Cassola: la notizia, a giudicare dal grande numero di letture del nostro precedente articolo “Centro anch'io”, è di quelle col botto. Oggi, con un comunicato stampa trasmesso alle redazioni, interviene l'amministrazione comunale di Cassola, che in merito al discusso intervento dichiara che la futura grande struttura di vendita è “un'altra scomoda eredità del passato” e che rispetto a quanto originariamente previsto dal progetto l'amministrazione Maroso è riuscita ad ottenere “significative compensazioni e mitigazioni”.
Precisazioni che giungono per voce dell'assessore comunale all'Urbanistica Giannantonio Stangherlin, come dal comunicato che segue:
COMUNICATO
Nuovo centro commerciale: le compensazioni ottenute dal Comune
L'Amministrazione: “Un'eredità del passato. Chieste e ottenute significative opere di mitigazione”
«Ancora una volta ci troviamo a gestire scelte fatte in passato e lontane anni luce dalla nostra visione di sviluppo del territorio».
Mentre prosegue l'iter per la realizzazione, a San Giuseppe di Cassola, di un nuovo centro commerciale, l'Amministrazione comunale, per voce dell'assessore all'urbanistica Giannantonio Stangherlin, interviene a chiarire la posizione assunta dall'esecutivo di Aldo Maroso rispetto a quella che viene definita “un'altra scomoda eredità” e a ricordare le azioni intraprese per limitare, per quanto possibile, l'impatto del futuro insediamento.
Un polo commerciale che sorgerà lungo via San Francesco, non distante dall'area Tosano, e includerà tre strutture di vendita, per una superficie complessiva di 3700 metri quadri. All'alimentare non potranno essere riservati più di 250 metri quadri, ma ancora non è dato sapere quali altre tipologie merceologiche saranno trattate.
GENESI E ITER DEL PROGETTO
«Si tratta di un progetto che nasce ben prima dell'avvento della nostra Amministrazione - rimarca Stangherlin -. Risale infatti al 2010 il cambio di destinazione d'uso di quel sito dove, secondo le previsioni iniziali, sarebbe dovuto sorgere anche un distributore di carburante, per il quale erano tra l'altro già stati pagati gli oneri». Negli anni successivi la pratica ha ottenuto i pareri favorevoli sull'impatto ambientale sia dalla Provincia sia dalla Regione e, vista la vicinanza con il parco commerciale SS47, il futuro centro è stato classificato come estensione di quello esistente. Lo scorso 19 febbraio, al termine della conferenza di servizi tra Regione, Provincia e Comune, è stata rilasciata anche l'autorizzazione commerciale.
LE COMPENSAZIONI RICHIESTE DAL COMUNE
«Al Comune in questi casi non resta molto margine di manovra - prosegue l'esponente della Giunta cassolese - anche perché il parere regionale è vincolante. Fin da subito, tuttavia, abbiamo sollevato delle perplessità relative all'aumento dei flussi di traffico e, in sede di conferenza dei servizi, siamo riusciti a ottenere significative “compensazioni”».
Il distributore non verrà realizzato e il privato verserà alla Municipalità 40 mila euro di oneri aggiuntivi per contribuire alla realizzazione di una strada di collegamento tra via San Francesco e via Calibri. I proprietari della futura struttura di vendita dovranno poi sistemare le aree verdi, anche comunali, situate a sud, con realizzazione di un primo tratto di ciclopedonale. Ad essi spetterà anche la manutenzione di un'altra pista ciclopedonale e di un'altra area verde a ovest del complesso.
«I privati dovranno provvedere pure all'installazione dell'illuminazione e della videosorveglianza e saranno chiamati a realizzare alcune colonnine di ricarica elettrica e un percorso ciclopedonale sul fronte di via San Francesco e sul lato nord, dove sono previste nuove piantumazioni». Da ultimo, è stato stabilito il versamento di un contributo di circa 16 mila euro (dei quali il 70 per cento spetterà alla Regione e il 30 per cento al Comune) per iniziative a favore dei negozi di vicinato.
«Quello che era in nostro potere lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo - chiude Stangherlin -, nel rispetto della legge e dei diritti acquisiti dai privati, ma anche con l'obiettivo di ottenere, più possibile, dei vantaggi per l'intera comunità».
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