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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La movida del lunedì

Tanta gente oggi in centro storico a Bassano per il giorno di riapertura dei negozi e soprattutto dei bar. Anche troppa

Pubblicato il 18-05-2020
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Solitamente in centro storico a Bassano, fra tutti i giorni della settimana, il lunedì è il giorno più “tranquillo” e meno frequentato. Ma oggi non è un lunedì qualsiasi.
È lunedì 18 maggio, data fatidica della tanto agognata riapertura dei negozi e dei pubblici esercizi. E oggi il centro storico, in particolare questo pomeriggio, è pieno di gente.
Tutti ancora e sempre con la mascherina, per carità, ma tutti in libera uscita come non accadeva - per le note ragioni - da circa due mesi e mezzo a questa parte. Negozi finalmente aperti dopo un intero fine settimana trascorso a sanificare gli ambienti, così come fatto da bar e pizzerie. E sembra quasi che un invisibile starter abbia dato il “pronti, via!” con il colpo di pistola, a giudicare dalla tanta gente riversatasi soprattutto nei bar.

Linee distanziatrici all'esterno di un bar del centro storico (foto Alessandro Tich)

Coinvolto nel rito collettivo della ripartenza consumistica, sono andato anch'io a prendermi un caffè - finalmente non più da asporto - in un bar del centro. È un baretto piccolo: massimo tre persone dentro e le altre in attesa fuori, ovviamente con le solite distanze interpersonali, con suprema concessione ad abbassare la mascherina - non potendo fare altrimenti - per sorseggiare la tazzina. E con sorpresa post-Covid: il caffè in quel bar, da 90 centesimi che costava, è aumentato a 1 euro. In realtà ci avevo fatto il callo già nelle due settimane del cosiddetto take-away, quando per prendermi un caffettino in bicchiere di cartone da asporto in un altro bar del centro ho pagato 1 euro e 20, da 1 euro e 10 che costava prima.
Inevitabile, con tutti i costi da ammortizzare dopo il blocco di attività per il lockdown.
Tanto, come sempre, paga Pantalone. Ma i rincari da virus, a quanto pare, non scoraggiano gli avventori del centro che oggi hanno dato vita a un'autentica - e davvero inedita - movida del lunedì. Presi d'assalto, in particolare, i tavolini dei bar che dispongono di un plateatico esterno, opportunamente distanziati ma impossibilitati a mantenere le “distanze” tra i clienti di uno stesso tavolo, molti dei quali intenti a chiacchierare a mascherine abbassate.
C'è anche chi, tra i locali del centro, ha allestito sul pavimento pubblico esterno una griglia di linee distanziatrici per chi rimane a consumare in piedi. Tuttavia il distanziamento sociale - per chi condivide in piedi uno spritz in compagnia come ai bei vecchi tempi, e a mascherine in giù per poter libare - rimane una misura relativa. Per non parlare di alcune birrerie, dove oggi si sono verificati all'esterno i primi “assembramenti” col boccale in mano. La cosa non è passata inosservata, tanto da costringere il presidente della categoria dei baristi di Confcommercio Gino Brunello a richiamare all'ordine con un messaggio vocale qualche collega, “travolto” dall'eccessiva partecipazione dei clienti ritrovati e dalle persone in fila in attesa del loro turno.
Il famoso “primo giorno di libertà”, oggetto di tanti video spiritosi e di meme sul web durante gli arresti domiciliari di marzo e di aprile, si è quindi di fatto concretizzato oggi.
Sono pronti alla ripartenza anche i ristoranti e le pizzerie. Non tutti i locali di questa categoria, però, sono ancora aperti: diverse saracinesche si rialzeranno da giovedì prossimo.
Passo davanti a qualche pizzeria aperta del centro, con visione dei locali interni dalle vetrine. Non vedo plexiglass separatori o, per così dire, fili spinati: tavoli distanziati esattamente come in passato. Siccome tuttavia, per DPCM, in pizzeria e ristorante è privilegiata la prenotazione, probabilmente la dislocazione della clientela è meglio gestibile. Per il resto, e cioè per la gestione del pubblico di diversi bar e birrerie, si va per il momento con stile molto free.
Non tanto per i titolari dei locali e i loro collaboratori, che sicuramente hanno bene in mente le linee guida di prevenzione e sicurezza sanitaria previste in questa cruciale “fase 2” dell'emergenza, quanto per molti loro clienti che almeno oggi non si sono tirati indietro nel “fare gruppo” sugli spazi esterni in maniera anche un po' troppo disinvolta.
Se il buongiorno si vede dal mattino, dunque, le radicate ed affollate usanze della Bassano da bere ritorneranno presto in auge. Intanto sulla facciata del municipio, lo striscione con la doppia scritta “#iorestoacasa - #andràtuttobene” è stato finalmente rimosso. Era ora.
Che si debba restare a casa non è più una cosa attuale, se invece poi andrà tutto bene - vista la nostra smania di riappropriarci quanto prima delle abitudini di una volta - è tutto da vedere.

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