Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 22-03-2009
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“Altri subacquei hanno perso la loro vita in questa cavità”.
E' il monito - scritto in italiano e in inglese - della targa che questa mattina è stata posta all'ingresso della Grotta sommersa dell' “Elefante Bianco” a Ponte Subiolo di Valstagna: cavità carsica allagata tra le più visitate d'Europa ma anche tra le più rischiose, senza le opportune precauzioni.
Dal 1971 ben otto spelosub hanno perso la vita nei suoi anfratti, l'ultimo - un sub della Repubblica Ceca - nel gennaio dell'anno scorso.
Il responsabile del Soccorso Speleologico del Veneto Giuseppe Minciotti consegna la targa che sarà collocata all'ingresso della grotta sommersa
L'iniziativa è stata promossa da Regione e Prefettura, in accordo col Soccorso Speleologico del Veneto, Carabinieri, Federazione Speleologica Veneta, Vigili del Fuoco, Comune di Valstagna, Soccorso 118 e Provincia.
Le istituzioni coinvolte hanno anche stilato una nuova procedura di regolarizzazione delle immersioni, indicata in due lingue in un cartello all'ingresso del sentiero.
Per collocare la targa sono scesi in grotta tre sub specializzati: uno del Soccorso Spelosub del Veneto e due della Squadra Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Vicenza, uno dei quali successivamente ha dato il cambio a uno spelosub dell'Arma dei carabinieri. “Le particolari caratteristiche della Grotta dell'Elefante Bianco - ha spiegato il responsabile del Soccorso Speleologico del Veneto Giuseppe Minciotti - consigliano immersioni in gruppi di non più di tre persone alla volta.”
Un altro componente del Soccorso Spelologico è rimasto per tutto il tempo in “stand-by” nelle acque esterne del laghetto di Ponte Subiolo, pronto a intervenire in eventuale caso di emergenza.
La “Grotta dell'Elefante Bianco” attende ora i suoi prossimi esploratori con un chiaro avvertimento a prestare la massima attenzione.