Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 28-08-2025
Visto 540 volte
“E.R. - Emergenza Rosà”. È il titolo di un articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 1 aprile, e non era un pesce.
Quel reportage si era occupato dell’allarme lanciato dal sindaco di Rosà Elena Mezzalira sul futuro dei servizi di Medicina di Gruppo Integrata e degli altri servizi socio-sanitari erogati presso il Centro Polifunzionale di via dei Dogi.
A quel tempo, nubi di perplessità si stavano addensando sulla “tenuta” della medicina territoriale a seguito delle “novità introdotte a livello regionale nell’ambito dell’assistenza primaria che stanno portando a una generale riorganizzazione dei servizi territoriali”.
Il Centro Polifunzionale di via dei Dogi a Rosà (archivio Bassanonet)
Da qui l’iniziativa della sindaca che aveva chiesto agli organi di competenza regionale “immediati chiarimenti in merito, ribadendo l’importanza del mantenimento dei servizi del Centro Polifunzionale di via dei Dogi”.
In quella occasione si era fatta sentire anche la lista civica di minoranza Riparte Rosà che, tra le altre cose, aveva definito “sorprendente” il fatto che “questa richiesta di chiarimenti e rassicurazioni giunga solo ora, a tre anni dall’approvazione della delibera di giunta regionale del 2022 che definiva il “Piano regionale di individuazione delle Case di Comunità” che escludeva chiaramente Rosà dalle quattro sedi designate per il Distretto 1 dell’ULSS 7 Pedemontana”.
Una riorganizzazione che secondo la lista di opposizione “rischia concretamente di allontanare servizi essenziali per i cittadini di Rosà, compromettendo la qualità e l’accessibilità dell’assistenza socio-sanitaria, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione”.
Fine della puntata precedente.
Nel frattempo - ed è la notizia di oggi - gli “immediati chiarimenti in merito” richiesti dalla sindaca sono pervenuti in piazza della Serenissima dopo quattro mesi, alla faccia dell’immediatezza, per il tramite dell’amministratore regionale più rosatese del mondo: l’assessore veneto alla Sanità Manuela Lanzarin.
E la notizia è questa: la Regione Veneto ha confermato la continuità di tutte le forme organizzative sanitarie territoriali, compresa la Medicina di Gruppo Integrata di Rosà in via dei Dogi, fino al 31 dicembre 2026.
E dal 1 gennaio 2027? Qui siamo ancora nei Territori del Boh: se ne occuperà la prossima amministrazione regionale.
La lieta novella è stata annunciata da un comunicato stampa trasmesso oggi alle redazioni dal Comune di Rosà, seguito dopo poche ore da un comunicato stampa di replica di Riparte Rosà.
Buona lettura.
COMUNICATO STAMPA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ROSÀ
Garantita la Medicina di Gruppo Integrata di Rosà in via dei Dogi
Un risultato condiviso fra Amministrazione e Regione del Veneto
L’Amministrazione comunale di Rosà accoglie con grande soddisfazione la nota diffusa dall’Assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, con la quale viene confermata - fino al 31 dicembre 2026 - la continuità di tutte le forme organizzative territoriali, compresa la Medicina di Gruppo Integrata di Rosà in via dei Dogi.
Si tratta di un risultato importante, ottenuto grazie al costante impegno del Sindaco Elena Mezzalira e della sua maggioranza, che fin dai primi segnali di incertezza hanno interloquito attivamente con la Regione Veneto per difendere e garantire i servizi sanitari a favore dei cittadini rosatesi.
“Ringrazio l’Assessore Lanzarin per la disponibilità e l’attenzione dimostrata - dichiara il Sindaco Elena Mezzalira -. Dopo un momento in cui sembrava che questi servizi dovessero improvvisamente interrompersi, oggi possiamo rassicurare i cittadini: la Medicina di Gruppo Integrata di via dei Dogi continuerà ad operare senza interruzioni fino al 31 dicembre 2026. È una conferma importante che dà sicurezza e continuità a tante famiglie del nostro territorio.”
Nella nota ufficiale, l’Assessore Lanzarin ha ricordato come la riorganizzazione della Medicina territoriale, avviata con il D.M. 77/2022 e sostenuta dai fondi PNRR, stia spingendo verso un modello innovativo e vicino ai cittadini, con l’apertura delle Case della Comunità e l’implementazione del Numero Europeo Armonizzato 116117 per richieste sanitarie e sociosanitarie a bassa intensità assistenziale.
La deliberazione regionale n. 903 del 5 agosto 2025 conferma, inoltre, il percorso di riorganizzazione fino al 2026 e l’avvio delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) dal 1° gennaio 2026.
Questa chiarezza, condivisa immediatamente con i consiglieri comunali che sono stati informati dall'Amministrazione, rappresenta la risposta concreta alle sollecitazioni avanzate proprio dall'Amministrazione comunale nei confronti degli organi regionali, trovando in essi piena collaborazione.
Le polemiche e i dubbi sulla bontà del confronto istituzionale fra Comune e Regione, sollevati in Consiglio comunale e attraverso alcuni canali social, si sono rivelati anche questa volta infondati confermando la tendenza di alcuni soggetti a preferire la strategia dell’insinuazione, del sospetto e della speculazione politica.
Un approccio distante dalla realtà amministrativa che premia, invece, il lavoro di squadra tra Comune di Rosà e Regione Veneto a tutela della salute dei cittadini e della qualità dei servizi.
COMUNICATO STAMPA DELLA LISTA CIVICA RIPARTE ROSÀ
Chiarezza sui servizi sanitari a Rosà: la salute non è propaganda
In risposta al comunicato del Comune di Rosà sulla garanzia dei servizi di medicina di gruppo integrata, riteniamo doveroso fare chiarezza e riportare i fatti nella loro interezza.
Accogliamo con soddisfazione la conferma che i servizi in via dei Dogi saranno garantiti fino al 31 dicembre 2026: una notizia positiva per tutta la cittadinanza.
Tuttavia, è fondamentale ricordare come si sia giunti a questo risultato:
• Fino a luglio 2025, in Consiglio comunale, l’unica rassicurazione ricevuta era verbale e limitata al 2025.
• Con la nostra interrogazione del 29 luglio abbiamo chiesto una risposta scritta ufficiale da parte di Regione e ULSS.
• Solo in seguito è arrivata la delibera regionale n. 903 del 5 agosto 2025, che ha confermato la continuità dei servizi fino al 2026.
Questa chiarezza è il frutto di un percorso istituzionale, non di un “risultato condiviso fra Amministrazione e Regione Veneto” né di un merito esclusivo dell’Amministrazione locale, come invece suggerito nel comunicato del Comune.
La decisione è stata presa dalla Giunta regionale, nell’ambito della riorganizzazione della medicina territoriale avviata a livello nazionale (D.M. 77/2022) e regionale.
È giusto che i cittadini siano informati in modo trasparente.
Riteniamo scorretto che la pagina Facebook istituzionale del Comune sia stata utilizzata per diffondere un comunicato con contenuti politici e attacchi alla minoranza, anziché limitarsi a fornire informazioni oggettive e utili alla cittadinanza.
Resta inoltre un punto irrisolto: cosa accadrà dopo il 2026, quando entreranno in vigore le nuove Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)?
E soprattutto: perché l’Amministrazione non ha ancora risposto al secondo punto della nostra interrogazione, ovvero la convocazione di un incontro pubblico con la cittadinanza per discutere il futuro dei servizi sanitari di prossimità?
La salute territoriale non deve diventare terreno di polemica o propaganda.
Deve restare un diritto da difendere insieme, con serietà, responsabilità e coinvolgimento diretto della comunità.
Continueremo a chiedere trasparenza e partecipazione, perché i cittadini meritano risposte, non slogan.
Per il Gruppo consiliare Riparte Rosà
la consigliera Giulia Vanin