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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La nuova piazza di Bassano
Sabato 6 settembre, dopo oltre sei anni di lavori, si inaugura la sede ristrutturata della Fondazione Pirani Cremona. Una “città nella città” che si apre al territorio per nuove prospettive di dialogo, collaborazioni e utilizzo pubblico
Pubblicato il 01-09-2014
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Dovessimo dare una definizione che ci aiuti a capire la dimensione dell'intervento, potremmo dire che è una città nella città. Uno spazio storico di Bassano recuperato a nuove funzioni e a nuove prospettive di utilizzo anche pubblico, in collaborazione con gli altri “attori” del tessuto istituzionale e associativo cittadino.
Dopo oltre sei anni, i lavori di ristrutturazione e restauro conservativo della sede della Fondazione Pirani Cremona ubicata nell'area tra via Museo e vicolo Jacopo da Ponte si sono finalmente conclusi e sabato prossimo 6 settembre si terrà la attesa giornata di inaugurazione. Apertura ufficiale alle 10, alla presenza delle autorità. Nel pomeriggio giochi e animazione per i bambini (alle ore 16) a cura di Pungilaluna e aperitivo musicale (alle 18) con il live acustico di Dhamma Talk e Leslie Bertuola. La manifestazione si svolgerà anche in caso di pioggia, con ingresso libero sia da via Museo che da vicolo da Ponte.
Non si tratta di un evento qualsiasi: la Fondazione, sorta dalla fusione per incorporazione della Fondazione Cremona (nata nel 1824) nella Fondazione Pirani (istituita nel 1750), vanta una storia di 264 anni di presenza costante nel campo delle attività e dei progetti per il sociale a Bassano.
Veduta parziale dell'area esterna della sede ristrutturata della Fondazione Pirani Cremona (foto Alessandro Tich)
Da quasi tre secoli, quindi, punto di riferimento in ambito socio educativo per la comunità, la benemerita istituzione guarda ora al futuro. E lo fa aprendo le porte del rinnovato complesso che per strutture, servizi e dotazioni si propone in una veste civica quanto più attuale e diversificata. Con numeri rilevanti: la sola area scoperta della proprietà ristrutturata è di 3250 metri quadri, in pratica l'equivalente di piazza Libertà e piazza Garibaldi messe assieme. Una nuova piazza cittadina a cui si aggiungono 15mila metri cubi di volumi edificati e un garage di due piani interrato con una superficie complessiva di 3700 metri quadri e con 140 posti auto.
E' proprio questa una delle principali novità del progetto di ristrutturazione: un posteggio videosorvegliato nel cuore del centro storico, con accesso motorizzato da vicolo da Ponte e altri due accessi pedonali, usufruibile da chiunque con la formula dell'abbonamento mensile o trimestrale.
Degna di nota inoltre, tra i servizi della Fondazione, la nuova sala conferenze collegata a una seconda sala multimediale. Novità che rilanciano gli spazi di interazione e di dialogo tra l'ente presieduto da Maria Paola Gallo e le altre componenti attive della città, ferma restando la funzione sociale e educativa dell'istituto.
Nell'ala est del complesso edilizio, parallela a vicolo da Ponte - che è stata quella interessata dall'importante intervento di restauro conservativo, oltre ai lavori di manutenzione e messa in sicurezza sul corpo centrale - sarà infatti trasferita la comunità alloggio per minori, maschile e femminile, fino ad oggi ospitata nell'edificio opposto che si affaccia su via Museo.
La “cittadella” del Pirani Cremona sarà pertanto composta da un mix di locali residenziali protetti e socio educativi, dove continueranno a svolgersi in autonomia le attività statutariamente preposte della Fondazione, e di spazi e locali ad uso pubblico che consentiranno alla Fondazione medesima di interfacciarsi con le iniziative e i bisogni della città. Compresi anche eventi, manifestazioni e spettacoli che nell'ampio cortile esterno della struttura potrebbero trovare una location ideale.
Il tutto da organizzare non secondo un programma predefinito a tavolino, ma realizzando - negli intenti dei vertici dell'istituzione ultrabicentenaria - idee condivise da progettare insieme con la cittadinanza e con l'Amministrazione comunale, in linea con gli scopi dell'ente e in sinergia con il Consiglio Consultivo della Fondazione, che affianca nel progetto il CdA dell'ente e funge da organo di collegamento nonché di apertura alla “domanda” di incontro civico della società civile. Le idee di partenza non mancano: un'ala del complesso potrebbe essere destinata ad alloggi a bassa locazione, altri locali sarebbero utilizzabili per residenze temporanee di stagisti delle aziende del territorio, ulteriori spazi si presterebbero per attività creative giovanili oppure per il turismo sociale o la disabilità.
Ma questo sarà lo scenario dell'immediato futuro, con proposte da mettere sul piatto e nuove collaborazioni tutte da costruire “per dare ossigeno - ha affermato la presidente Gallo - a un patrimonio che è cittadino e che continuamente è stato reinvestito a beneficio della città.”
Intanto è il momento del taglio del nastro che da sabato prossimo restituirà a Bassano e ai bassanesi un rinnovato spazio urbano che chiede al territorio di essere riscoperto e che, tra le altre cose, grazie ai nuovi accessi pedonali metterà in comunicazione diretta via Museo con vicolo da Ponte.
E' un pezzo di città che riapre: coi tempi che corrono, e soprattutto in centro storico, è una buona notizia.
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