Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Due ettolitri di solidarietà

“Torneranno i boschi”: domenica speciale per l'iniziativa del Comune di Bassano e di altre associazioni a favore della ricostruzione del Parco di Val del Capitano a Enego distrutto dal maltempo. Grazie ai Ristoratori Bassanesi

Pubblicato il 20-01-2019
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Il grande Franco Chiurato del ristorante “Al Sole” di Bassano batte due mestoli sulla casseruola: è il fragoroso tam-tam che richiama la gente ad approfittare della gustosa e solidale occasione. Non è il tam-tam della foresta, ma del bosco: quel bosco che, nella flagellante ondata di maltempo dello scorso 29 ottobre, ha visto sradicarsi e morire migliaia di alberi sull'Altopiano di Asiago. In piazza Libertà, corredata di due file di tavoli e panche, va in scena un momento speciale di “Torneranno i boschi”: l'iniziativa solidale che si richiama a “Torneranno i prati”, il titolo dell'ultimo film di Ermanno Olmi, asiaghese e anche bassanese di adozione. E che la Città di Bassano del Grappa, assieme a un folto gruppo di associazioni bassanesi (Coordinamento dei Consigli di Quartiere, Confcommercio e Gruppo Ristoratori Bassanesi, Pro Bassano, Coordinamento Sotto i Cieli del Mondo, Coordinamento della Protezione Civile Bassano Emergenze, Lions Club Da Ponte, ANA Montegrappa, CAI Bassano) e a SIS Spa ha promosso per contribuire alla ricostruzione del patrimonio boschivo nel Comune di Enego. È già stata avviata una raccolta fondi solidale, con Iban dedicato, per sostenere il Comune di Enego che ha chiesto aiuto in particolare per poter mettere a dimora nuovi alberi, acquistare giochi per i bambini e rifare i vialetti.
Nel territorio eneghese la bufera di vento ha creato, in particolare, danni irreparabili al Parco cittadino e al Parco di Val del Capitano: per ripristinare le due aree servono 20.000 euro. Da qui l'odierna iniziativa, che si aggiunge alle altre già realizzate o ancora in cantiere per il raggiungimento dell'obiettivo. Protagonisti indiscussi della giornata, ancora e sempre, i Ristoratori Bassanesi che per l'occasione hanno preparato sotto una tenda e servito alla gente una calda e davvero prelibata e rinfrancante zuppa con broccolo di Bassano, speck di Asiago e formaggio di Enego. Consumazione servita con un contributo minimo solidale di 5 euro: tutti i fondi ricavati saranno devoluti a favore della ricostruzione del Parco di Val del Capitano.
Sotto la regia di Sergio Dussin, la squadra di cucina composta dallo stesso presidente del Gruppo Ristoratori Bassanesi, da suo fratello Mario, dal noto sommelier e nell'occasione “cameriere di zuppa” Olivo Brunello e da Franco Chiurato, più altri aiutanti, ha servito incessantemente per tutto il pomeriggio ai numerosi commensali on the road la tanto genuina quanto graditissima specialità, versata su una scodella di plastica fornita dalla Pro Bassano al momento del pagamento della quota solidale, con l'aggiunta all'ultimo momento di pezzetti di formaggio Enego per mantenerne la freschezza al palato.

Da sin.: Mario Dussin, Sergio Dussin, Olivo Brunello e Franco Chiurato (foto Alessandro Tich)

“Abbiamo preparato due ettolitri di zuppa - ci dice Sergio Dussin - e abbiamo voluto unire il nostro broccolo di Bassano allo speck di Asiago, prodotto tipico dell'Altopiano, e al formaggio di Enego che è il Comune a cui vanno gli aiuti di questa iniziativa.”
“Come Ristoratori Bassanesi - aggiunge l'instancabile presidente del Gruppo - abbiamo pensato che era corretto rispondere all'invito del Comune di Bassano e preparare questo piatto che coinvolge Bassano, Asiago ed Enego.”
Alla “zuppa della solidarietà” per i boschi hanno contribuito i tre ristoranti (“Al Pioppeto”, “Dalla Mena” e “Villa Razzolini Loredan”) del Gruppo Dussin, il ristorante “Al Sole” di Franco Chiurato e il ristorante “Sant'Eusebio” di Roberto Astuni.
La manifestazione, iniziata alle 16, era in programma fino alle ore 20. Alle 18.30 è già tutto finito. Sold out. Due ettolitri di solidarietà consumati a fin di bene. E questa volta, eccezionalmente, fa più rumore una foresta che cresce di un albero che cade.

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