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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Guai ai vinti

Il vicesindaco Campagnolo convoca d'urgenza la stampa nel “Day After” dell'ordinanza del Tribunale che dà totalmente ragione al Comune contro Vardanega. “Chiederemo il risarcimento per i danni all'immagine”

Pubblicato il 20-10-2018
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Preparatevi gli ombrelli: domani piove e nevica. Il vicesindaco di Bassano del Grappa Roberto Campagnolo convoca d'urgenza una conferenza stampa presso l'Area Lavori Pubblici per dare alcune comunicazioni, trasmettendo un messaggio di invito anche al telefonino del vostro umile cronista: non accadeva ormai da lungo tempo.
Campagnolo è particolarmente carico e ne ha ben donde. Oggi è infatti il “Day After” della pubblicazione dell'ordinanza con la quale le tre giudici della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Vicenza hanno rigettato il reclamo della Vardanega contro il pagamento di 453.592,32 euro in escussione della garanzia della polizza fideiussoria per l'appalto del Ponte, entrando nel merito dei lavori e dando incondizionata ragione su tutti i fronti all'Amministrazione comunale bassanese. Un documento da esibire come una Champions League: e non a caso i cronisti invitati ricevono in anticipo sulla propria casella WhatsApp il Pdf con le 12 pagine dell'ordinanza e con l'invito, poi reso a voce dall'assessore, “a leggerla con attenzione”. “L'ordinanza del Tribunale di Vicenza - esordisce un gongolante Campagnolo - ha evidenziato alcuni punti che erano dati per scontati ed è un atto non marginale, ma molto importante perché mette in fila tutto, anche quello che era stato presentato come scoop quando scoop non era.”
“Abbiamo consegnato moltissima documentazione al Tribunale - prosegue il pubblico amministratore - relativa a tutte le vicende che hanno caratterizzato le fasi dei lavori: affidamento, anticipo pagato, contestazioni dell'impresa, spalla Nardini, ture, legni, Consorzio Stabile Al.Ma. Su tutti questi punti il Tribunale si è espresso prendendo atto che i funzionari del Comune hanno agito secondo la legge e hanno fatto bene a risolvere il contratto.” “L'ultimo anno e mezzo - aggiunge The Vice - non è stato semplice per quello che usciva di volta in volta: dichiarazioni e documenti che venivano fuori secondo situazioni un po' strane. C'è stato un confronto interno coi legali e con i tecnici per rivedere tutte le procedure, ci siamo interrogati al nostro interno anche in sede politica e ogni volta trovavamo una risposta positiva al nostro operato, mettendo in fila le cose che si scontravano con una rappresentazione della realtà, particolarmente in rete, non in linea con i nostri ragionamenti.” Ogni riferimento a Bassanonet, prima ancora che ai social, è puramente casuale.

Il vicesindaco Roberto Campagnolo in conferenza stampa con l'ordinanza del Tribunale (foto Alessandro Tich)

“C'è un passaggio dell'ordinanza - incalza il vicePoletto - che riguarda la determina di risoluzione contrattuale e certifica che l'operato del dirigente era dovuto e corretto. Non è scontato che un Tribunale Civile assuma questo tipo di orientamento in maniera così forte. Me lo dicono i legali.” “Bisogna dare la giusta importanza a questa ordinanza - continua -. Questo provvedimento genera un risarcimento al Comune di oltre 450mila euro, pari a norma di legge al 10% del valore contrattuale, più 40mila euro di spese legali. Vardanega ha sostenuto che il Comune non aveva diritto di richiedere i danni, perché non quantificati. E il giudice ha detto: no, non solo i danni ci sono stati ma quei danni il Comune li ha subiti.”
Ed è questo il momento del colpo di teatro, vale a dire del vero motivo per cui è stato convocato l'incontro last minute coi giornalisti. “La cosa più importante - dichiara Campagnolo - è che i giudici dicono al Comune: non solo avete avuto dei danni, ma avete avuto anche un danno d'immagine.”
In realtà non è proprio così, e il vicesindaco eccede un po' col portare l'acqua al suo mulino. A pagina 10 dell'ordinanza viene effettivamente riportato l'elenco dei danni stimati per la “situazione di fatto del cantiere”: ma si tratta dell'elenco allegato agli atti dalla Pubblica Amministrazione ovvero dal Comune di Bassano del Grappa. Il quale riporta, all'ultimo punto, anche la dicitura “danni all'immagine”.
Scrivono i giudici: “Attesa la natura del presente processo, i danni allegati dalla reclamata appaiono - secondo un giudizio di verosimiglianza - tali da legittimare l'escussione della cauzione, per l'intero importo della stessa.”
Non è pertanto il Tribunale di Vicenza a individuare un “danno di immagine” per la città di Bassano, come dice l'assessore, bensì sono i giudici a prendere atto, secondo un “giudizio di verosimiglianza”, dell'elenco dei danni (danni d'immagine compresi) presentato dalla Pubblica Amministrazione. Ma così è, se vi pare: ed è quanto basta per far annunciare la prossima battaglia del Grappa tra Bassano e Possagno.
“La città che noi rappresentiamo pro tempore - proclama il vicesindaco - farà tutto quello che deve fare per andare a cercarsi questo risarcimento d'immagine. Da lunedì mattina ci incontreremo con i professionisti migliori in questo campo per mettere in moto la procedura. Questo è, e sarà fino all'ultimo giorno di mandato, il nostro modo di operare.”
Si profila dunque all'orizzonte una nuova causa contro Vardanega e la sua impresa in liquidazione per il risarcimento dei danni che, secondo il convinto pensiero del governo cittadino, le sue asserite inadempienze, confermate dalla presa di posizione dei giudici, avrebbero comportato per l'immagine della città di Bassano del Grappa. Quantificabili come? L'assessore non dà una risposta: “Lo vedremo assieme ai professionisti.” Aggiungendo che si tratta di “una questione di principio”. E intanto sfodera l'ordinanza del Tribunale di Vicenza come un trofeo da affiggere nella bacheca della legislatura.
“È un'ordinanza di secondo grado ed è quindi inappellabile - dichiara -. Questo è un assegno circolare per il Comune di Bassano del Grappa.”
Vae victis. Guai ai vinti.

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