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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Partito Monocratico
L'informazione di Bassanonet sulla vicenda del Ponte: lettera pubblica di risposta al segretario del Partito Democratico di Bassano del Grappa Luigi Tasca
Pubblicato il 05-05-2018
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Egregio Signor
LUIGI TASCA
Segretario Partito Democratico
La sede del Partito Democratico di Bassano del Grappa (foto Alessandro Tich)
Bassano del Grappa
Epc: tutti i lettori di Bassanonet
Egregio Segretario Tasca,
Mi hanno segnalato questa mattina un suo intervento pubblicato su Facebook e relativo all'informazione di Bassanonet, e nella fattispecie di chi le scrive, sulle ultime vicende riguardanti l'appalto di restauro del Ponte di Bassano.
Nel suo post lei afferma quanto segue: “Francamente, e lo dico con estremo dispiacere, non capisco più se a scrivere sia un avvocato o un tecnico di parte. Un argomento delicato come il Ponte degli Alpini meriterebbe un'informazione imparziale, non un'acritica riproposizione delle future scelte processuali di una parte, o l'opinione tecnica della stessa parte.”
Non rispondo mai ai commenti sul nostro portale o sui social network che mi riguardano o che riguardano argomenti da me trattati, ma essendo lei il segretario politico cittadino del partito che esprime la componente più rappresentativa del governo comunale, le sue parole equivalgono a una dichiarazione pubblica e pertanto mi impongono di fare uno strappo alla regola.
Prendo atto della sua posizione e la rispetto, come è giusto che sia.
Inoltre lei, oltre a ricoprire un ruolo di responsabilità politica, è anche un componente della proprietà di un'impresa locale di costruzioni e in fatto di appalti, contratti e conduzioni di cantiere ne sa certamente molto più di me.
A maggior ragione, per questo motivo, le va dato atto di essere in grado di valutare e leggere tra le righe con cognizione di causa i difficili e complessi aspetti normativi, burocratici e operativi di questa incredibile (per gli addetti ai lavori e per i comuni cittadini) storia amministrativa. Ma affermare che quelli che scrivo sono articoli di un avvocato o di un tecnico di parte, mi creda, ci porta fuori strada. O, se preferisce, fuori tura. Non nell'area di asciutta, ma dentro l'acqua quando il Brenta è in piena.
Posso capire che quelli di Bassanonet siano contenuti scomodi per il segretario del partito egemone dell'attuale maggioranza comunale, che fra un anno dovrà tornare a richiedere il consenso dei cittadini. Ma sono scomodi, egregio Segretario, perché sono liberi e indipendenti. E non è facile trovare la libertà e l'indipendenza sdraiate sul divano.
In passato sono stato attaccato anche da autorevoli esponenti del centrodestra in quanto giornalista non allineato sul pensiero comune: benvenuto nel grande club degli scontenti. E affermare che “un argomento delicato come il Ponte degli Alpini meriterebbe un'informazione imparziale”, reiterando così l'accusa di parzialità nei miei confronti, significa che lei ha voluto dare una lettura ugualmente parziale a quello che ho scritto.
Si rilegga bene tutti i numerosi miei articoli dedicati all'argomento nell'ultimo mese.
Ma se li rilegga, ribadisco, bene: troverà tutte le informazioni, attestate dai documenti, sulle contestazioni addebitate alla Vardanega dalla struttura comunale. Troverà anche, ovviamente, quello che la Vardanega ha risposto. Perché questo è il cuore dell'informazione: riferire la posizione di entrambe le campane. Non tutti, tra i media bassanesi, lo fanno.
Sicuramente la sua critica di parzialità si riferisce alle mie considerazioni di commento sui fatti avvenuti, emersi e accertati. Le quali certamente hanno più volte messo in luce le grandi incongruenze del progetto e della gestione dell'appalto, al netto delle possibili colpe della ditta appaltatrice. Ma anche qui il concetto di “informazione parziale” diventa molto soggettivo.
È di parte sottolineare che l'indisponibilità della spalla Nardini rende ineseguibile il progetto esecutivo e irregolare la consegna dell'appalto e che finché la situazione rimarrà tale lo stesso problema si presenterà alla ditta che subentrerà nel cantiere?
È di parte rimarcare che la verifica strutturale sui fabbricati Nardini in sponda sinistra, imposta dal contratto di marzo 2016 tra Nardini e Comune e da effettuare prima dell'inizio dei lavori sulla spalla sinistra, venga svolta solamente adesso e non sia stata compiuta prima della consegna dell'area cantierabile?
È di parte rilevare l'indecisione di una Direzione Lavori che non autorizza le puntellazioni di sostegno sulle prime due stilate pericolanti ma neppure le vieta, com'è nei suoi poteri, salvo poi addebitarle tra le inadempienze della ditta in rapporto alle modalità di posa della trave reticolare di fondazione?
È di parte evidenziare l'inedita stranezza della determinazione di un dirigente che dispone la risoluzione in danno del contratto con l'appaltatore, sconfessando la determinazione di incarico legale per la valutazione giuridica della risoluzione del rapporto contrattuale da lui stesso emessa solamente il giorno prima?
Mi fermo qua perché, in fatto di interrogativi di questo genere, potrei andare avanti per molto. E andrò avanti per molto: ma con gli articoli che continuerò a dedicare a questa assurda vicenda degna del miglior Kafka.
Ma non mi venga a chiedere, per cortesia, di confezionare sul Ponte un'informazione uniformata, gradita al Palazzo e in quanto tale monocratica: ciò verrebbe a collidere con lo stesso nome del partito che lei rappresenta.
Nel rinnovarle la mia stima nei suoi confronti, le confermo che continuerò a svolgere il mio lavoro secondo il progetto esecutivo da me stesso redatto e approvato: con una trave reticolare in acciaio inox impiantata a sorreggere la mia schiena.
Cordiali saluti
Alessandro Tich
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