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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

In Hoc Signo Vinces

A proposito del logo vincitore del concorso creativo promosso dal Comune con la piattaforma “Zooppa” per il nuovo marchio dell'immagine coordinata del centro storico di Bassano del Grappa

Pubblicato il 28-05-2016
Visto 4.621 volte

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Oh, che bello. Oggi impariamo delle nuove parole.
La prima parola è “crowdsourcing”: ovvero la modalità con la quale un progetto viene sviluppato in maniera collettiva. La seconda, che è una locuzione che deriva della prima, è la “content creation crowsourced”: è cioè la creazione di contenuti sviluppati collettivamente.
Sono le keywords - pardon: le parole chiave - di un comunicato dell'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa, trasmesso alle redazioni su input - pardon: impulso - dell'assessore Giovanni Cunico, per informare dei risultati del concorso - pardon: contest - creativo per il nuovo logo per il centro storico. Insomma: un marchio che rappresenti l'immagine coordinata in grado di raccontare il centro storico e raccogliere sotto un unico brand (chiedo scusa all'Accademia della Crusca, ma qui gli inglesismi si sprecano) le diverse anime e offerte della città.

Il logo vincitore del concorso, del graphic designer romano Massimiliano Parisi

L'iniziativa è stata promossa dall'Amministrazione, come spiega il medesimo comunicato, grazie “alla partnership instaurata nei mesi scorsi con “Zooppa”, piattaforma leader nel campo della content creation crowdsourced con una comunità di oltre 295.000 utenti in tutto il mondo”.
E il contest, non c'è che dire, ha richiamato un gran numero di partecipanti.
Anche perché in palio non c'erano caramelle, bensì 3000 euro per il primo classificato, 2000 per il secondo e 1000 per il terzo.
Un gran bell'incentivo per i 173 creativi da tutta Italia che hanno inviato al Comune di Bassano circa 200 elaborati. Alla fine la giuria - di cui hanno fatto parte, tra gli altri, Gianluigi Pescolderung, dell'Università IUAV di Venezia e Silvia Sandini, referente territoriale ADI (Associazione per il Disegno Industriale) - ha decretato il logo vincitore del concorso. Si tratta dell'opera realizzata da Massimiliano Parisi, graphic designer 25enne di Roma, con laurea in design presso l'Istituto Europeo di Design di Madrid.
L'immagine prescelta per il nuovo marchio promozionale del salotto cittadino riporta la scritta BASSANO sospesa sopra quattro figure stilizzate che rappresentano i quattro pilastri del Ponte degli Alpini.
Motivazione: l'opera “prevale per il suo carattere visuale innovativo e allo stesso tempo per l’attenzione dimostrata nei confronti della tradizione iconografica presente”. “La figura del Ponte Vecchio, considerato emblema indiscusso della comunità - motiva ancora la giuria - viene riproposto in forma contemporanea in grado di sintetizzarne da sé e in quantità sufficiente, i tratti distintivi, assicurando allo stesso tempo leggibilità, pregnanza e sorpresa. L’attenta e accorta analisi visiva preliminare e l’esteso sviluppo della soluzione nelle sue variate articolazioni, confermano l’ampio respiro dell’intento ideativo.”
Insomma: in hoc signo vinces, con questo segno vincerai.
Un concept che ha visto il graphic designer della capitale - scusate ancora l'abbondanza di termini stranieri e addirittura latini, ma mi sto divertendo - prevalere sui loghi presentati da Roberta Camaggio e Fulvio Giannotti di Napoli, studenti al Politecnico di Milano, giunti al secondo posto e da Massimo Dellera, graphic designer di Dorno (Pavia) salito sul gradino più basso del podio.
Per la verità, la “leggibilità” dell'immagine vincitrice non ha messo d'accordo i bassanesi, molti dei quali hanno storto il naso per la presunta difficoltà a riconoscere con immediatezza i pilastri del Ponte nelle figure stilizzate della composizione. Facendo sorgere a Bassano, quasi in onore a Naomi Klein, un neonato e sotterraneo movimento No Logo.
Tutto secondo consuetudine, comunque, in una città come la nostra dove il Partito dei Mai Contenti - come ho avuto già modo di scrivere in altre occasioni - ha sempre la maggioranza relativa.
Esulta invece al riguardo l'assessore Giovanni Cunico.
“Siamo il terzo Comune in Italia - ha dichiarato - ad avere scelto questo percorso per investire in un marchio relativo al centro storico. Il crowdsourcing rappresenta un’occasione aperta a tutti per partecipare e contribuire con un proprio intento ideativo alla soluzione di un bisogno della comunità. Zooppa da questo punto di vista offre importanti garanzie di professionalità dato che la comunità di creativi che vi aderiscono sono per oltre il 60% operatori del settore grafico e del design e la qualità dei lavori ora a nostra disposizione ne è la dimostrazione.”
“Tra tutti i lavori pervenuti - sono ancora le parole di Cunico, affidate al comunicato stampa di cui sopra - sono stati scelti i tre elaborati ritenuti maggiormente significativi ed è stata stilata una graduatoria: non una vera classifica, ma piuttosto una selezione di lavori particolarmente adeguati ad interpretare le richieste dell’Amministrazione.”
“La creatività gioca anche in questo senso - sottolinea in conclusione l’assessore comunale al Di Tutto e Di Più - e non vogliamo parlare di “logo vincitore” perché non sarebbe corretto, dato che ora avvieremo un dialogo con l’autore della proposta e vedremo insieme se e come migliorarla rispetto alle nostre esigenze.”
A proposito: l'ironia della sorte ha voluto che l'annuncio tramite comunicato stampa dei risultati del contest creativo per il logo del centro storico sia stato diramato lo scorso giovedì 12 maggio.
E cioè lo stesso giorno nel quale l'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa è stata informata dell'esito dell'udienza del Consiglio di Stato che in quella data ha accolto il ricorso della Nico Vardanega Costruzioni Srl disponendo l'immediata sospensione dei lavori di restauro appena avviati sul Ponte di Bassano in attesa del definitivo pronunciamento di merito del Tar del prossimo 6 luglio. La qual cosa rende l'immagine giunta prima in graduatoria pienamente, singolarmente e persino quasi sinistramente - e non per colpa del suo autore - evocativa.
E possiamo anzi ben dire che l'opera del graphic designer romano, con qualche opportuna modifica, potrebbe egregiamente assolvere al compito di nuova immagine coordinata della storia infinita del cantiere del Ponte.
Non serve mobilitare un nuovo crowdsourcing: basta prendere il logo vincitore del contest e sostituire la parola BASSANO con un grande punto interrogativo.

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