Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 20-03-2015
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Lasciare un obolo in chiesa per fare una preghiera, ricordare un proprio caro o semplicemente per aiutare la parrocchia, è cosa buona e giusta.
Peccato però che i soldi finivano in tasca a Mihai Oancia, rumeno, 37 anni, gravitante nella zona di Loria ma in Italia senza fissa dimora, nullafacente.
In realtà, però, qualcosa la faceva: rubava le offerte dei fedeli nelle chiese, reato per il quale aveva già sul groppone precedenti specifici.
I soldi rubati e gli "attrezzi del mestiere" sequestrati al ladro
Questa volta aveva preso di mira il Duomo di Rosà, dove per tre settimane di seguito aveva arraffato gli oboli delle cassette votive. Agiva sempre di giovedì, giorno di metà settimana in cui il tempio è meno frequentato.
Ma sulle sue tracce c’erano i Carabinieri della stazione di Rosà, comandati dal lgt. Vincenzo Chiantese, che dopo i primi due furti in chiesa del 6 e 12 marzo dalla scorsa settimana avevano organizzato degli appostamenti mirati.
Ieri mattina verso le 10.30 l’Oancia, arrivato in bicicletta, è tornato regolarmente in Duomo, con evidente fare circospetto, per fare ancora una volta bancomat. Dopo un po’ i Militari - in borghese - sono pure entrati in chiesa, fingendosi dei fedeli. Il rumeno, alla loro vista, ha fatto finta di niente mettendosi a pregare e accendendo anche un cero. Quando è uscito, lo hanno però bloccato.
In tasca aveva il bottino del terzo giovedì: 36 euro, in banconote e in tante monetine, sottratti a entrambe le cassette delle offerte del Duomo.
Per i suoi colpi, aveva ideato un rudimentale, ma efficace sistema: un metro estensibile con un nastro biadesivo all’estremità. Una vera e propria “canna da pesca” per i soldi dentro le cassette di qualsiasi misura, con l’ausilio di una pila e con una serie di altri biadesivi da utilizzare all’occorrenza. L’Oancia è stato arrestato in flagranza per furto aggravato.
Questa mattina, dopo la convalida dell’arresto, il rumeno è stato rimesso in libertà, con la misura dell’obbligo di firma presso la stazione dei Carabinieri di Riese Pio X. Sequestrati i suoi ferri del mestiere: compreso il metro estensibile che, vista la funzione a cui era adibito, era molto consumato.
19-08-2025
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