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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il rompiscatole
Francesco Celotto, già candidato grillino alle politiche, “reo” di avere contestato Beppe Grillo, è stato espulso dal Movimento 5 Stelle. Ma, ancora una volta, non le manda a dire. Anche sul piano locale: “Dov'è il M5S di Bassano?”
Pubblicato il 02-10-2014
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Che sia un rompiscatole, lo riconosce lui stesso. Del resto, in politica, non c'è spazio per i troppo simpatici o per i troppo buoni.
Il problema è che questa volta ha rotto le scatole nientemeno che a Beppe Grillo. E così Francesco Celotto - già candidato grillino al Senato alle elezioni politiche dello scorso anno e referente e portavoce del meetup del Grappa - è stato espulso dal Movimento 5 Stelle.
Il siluramento non è arrivato per delibera o per posta raccomandata, ma in via informatica e senza preavviso sul sito beppegrillo.it, con la rimozione di punto in bianco dell'account di Celotto che ne ha impedito l'accesso al portale e quindi la possibilità di votare online, riservata solo agli iscritti al Movimento.

Francesco Celotto (foto Alessandro Tich)
“Già ero dissidente, ora questa è una medaglia per me” - commenta, all'incontro stampa convocato a Vicolo Gamba Caffè dei Libri, l'ormai ex attivista pentastellato che ritorna a farsi sentire dopo un periodo di silenzio e di “riposo” politico, successivo al tourbillon di botte e risposte col M5S di Bassano del Grappa prima e durante la campagna elettorale per le amministrative bassanesi. Una fase nella quale, pur non comparendo sui giornali, Celotto ha continuato a criticare su facebook l'operato dei vertici nazionali del Movimento, leggasi Grillo & Casalegno.
“Le mie critiche a Grillo - spiega - si sono basate sul fatto che non c'è una strategia politica, un piano per l'Italia, solo urla che hanno stufato. Il Movimento 5 Stelle è diventato un partito, con un cerchio magico a livello locale e nazionale. Non c'è democrazia interna, è un partito con strutture occulte di gestione del territorio e del potere. Grillo e Casaleggio hanno distrutto il M5S con il loro modo di fare nell'ultimo anno.”
“Negli altri partiti - aggiunge l'ex grillino - l'espulsione è definita da una precisa procedura e l'espulso può ricorrere ai probiviri. Qui con un clic vieni buttato fuori, e non c'è nessuno a cui puoi ricorrere. Non ci sono solo io, ci sono casi in tutta Italia. Io voglio che la mia espulsione sia votata in rete, e non decisa da qualcuno solo perché non gli vado a genio. Gli ideali del Movimento restano attuali, come la lotta alla casta e alla burocrazia, ma c'è totale mancanza di democrazia e di rispetto delle regole.”
L'espulsione è stata improvvisa, ma Celotto un segnale di avvertimento lo aveva ricevuto. E cioè una lettera datata 8 settembre con la quale l'avvocato di Grillo lo diffidava “all'uso del nome Movimento 5 Stelle” in veste di “sedicente “portavoce” dell'organizzazione politica Movimento 5 Stelle del Grappa” su mezzi di comunicazione, ovvero il profilo facebook del M5S del Grappa medesimo, impiegati a detta del legale “il più delle volte per denigrare il sig. Grillo e diffamarne l'immagine pubblica e privata”. Una comunicazione dopo la quale, passato qualche giorno, è avvenuta l'espulsione.
L'avvocato di Celotto, con una lettera alla controparte, ha quindi replicato bollando come “affermazioni infondate” i presunti atti denigratori all'immagine privata del leader, mentre “per quanto riguarda l'immagine pubblica, ovvero l'attività politica del sig. Grillo, il sig. Celotto ha il diritto di critica che intende svolgere in quanto il sig. Grillo come “capo” di un movimento politico è oggetto della libera valutazione di ogni cittadino”. Aggiungendo che “ogni atto diretto a violare i diritti politici del sig. Celotto comporterà la denuncia ai sensi dell'art. 294 del codice penale”.
Insomma: una bella coda di potenziali strascichi giudiziari. Nel frattempo Celotto, come sempre, non le manda a dire: “O ti adegui o sei fuori - scrive in una lettera aperta consegnata ai giornalisti -. A noi rimane una scelta, o ci adeguiamo o facciamo tornare il Movimento sui binari originari con la quasi certezza di farci cacciare tutti quanti.”
Contesta il metodo per le candidature del M5S alle prossime elezioni regionali: “In Veneto, diversamente dall'Emilia e dalle altre regioni, i candidati non saranno scelti direttamente dagli attivisti con il voto online ma saranno prescelti a livello provinciale dai meetup, che così decidono chi è gradito e chi no. Poi si vota online, ma prima c'è la selezione dei meetup. E' un meccanismo fatto in realtà per mettere in pista chi vogliono loro.”
E - visto che ci siamo - Celotto dice la sua anche sul piano locale: “Dov'è il Movimento 5 Stelle di Bassano? Hanno messo un candidato, che cosa sta facendo in Comune? Hanno un'idea, un piano per Bassano oltre agli OGM Free? Io non ne vedo. Il M5S a Bassano è semplicemente inesistente. E' già morto, nei prossimi mesi certificherà la morte avvenuta. Non c'è sostanza a Bassano, in provincia di Vicenza, nel Veneto.”
Intanto l'ex dissidente del Movimento scalda i motori per nuovi obiettivi: è tra i fondatori dell'ASEV (Associazione Sviluppo Economico Veneto) con la quale promuoverà serate pubbliche su “temi caldi” quali sanità, sociale, territorio, economia. E annuncia: “Farò ancora politica.” In quale veste e con chi, è ancora presto per dirlo. Ma possiamo già presagire il titolo di un ipotetico futuro articolo sulla sua attività pubblica: “Il rompiscatole colpisce ancora”.
Statene certi.
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