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Alessandro TichAlessandro Tich
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Cassola, atto primo

Il consiglio comunale di esordio dell'Amministrazione Maroso, in una sala consiliare gremita. Sociale, Acquapark e Superstrada Pedemontana tra le “considerazioni generali” delle linee programmatiche del sindaco

Pubblicato il 12-06-2014
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La campagna elettorale è stata accesa e combattuta, ma nel primo consiglio comunale emerge il fair play. E la sala consiliare, per l'assemblea civica di esordio della nuova Amministrazione, è gremita in ogni ordine di posti.
“Mi auguro che la passione civica testimoniata dalla forte presenza di questa sera continui nel tempo - sono le prime parole del sindaco Aldo Maroso -, sempre manifestata nel rispetto delle regole che sono stabilite in consiglio comunale.”
Qualcuno tra il pubblico, prima dell'inizio dei lavori consiliari, esibisce uno striscione con la scritta “No Autostrada Valsugana”. E' un episodio momentaneo: è lo stesso sindaco a chiedere di non esibire striscioni nell'aula civica. Il consiglio comunale, che durerà non più di un'ora, prosegue senza intoppi e a parte un paio di manifestazioni di consenso dei presenti in sala (applausi) si svolge in un clima di grande attenzione e di disciplinata partecipazione.

I lavori del primo consiglio comunale della nuova Amministrazione di Cassola (foto Alessandro Tich)

L'ordine del giorno è quello delle formalità di rito, senza le quali tuttavia la legislatura non può iniziare: esame e approvazione delle condizioni di candidabilità, eleggibilità e compatibilità del sindaco e dei consiglieri comunali; giuramento del sindaco; presa d'atto della comunicazione dei componenti della giunta comunale e del vicesindaco; presentazione delle linee programmatiche dell'Amministrazione e elezione dei componenti della commissione elettorale comunale.
Maroso, dopo aver giurato sulla Costituzione, afferma: “Mi auguro di essere il sindaco di tutti, anche dei cittadini che non mi hanno eletto.”
Comunica quindi formalmente i nomi degli assessori e del vicesindaco della sua giunta, coi rispettivi referati, annunciando “a breve deleghe specifiche per altri sei consiglieri” della sua maggioranza.
Riguardo alle linee programmatiche del suo mandato, il primo cittadino “dà per letti” i circa ottanta punti del programma elettorale della sua lista Vivere Cassola, esprimendo invece alcune “considerazioni generali”.
“Vivere Cassola è nata dal basso, dai cittadini, senza colorazioni politiche - dichiara Maroso -. L'indipendenza dai vincoli dei partiti sarà assoluta. Prima della campagna elettorale ci siamo spesi nell'ascoltare la gente e abbiamo fatto tesoro di queste osservazioni. Abbiamo capito che si volevano facce nuove, giovani, non coinvolte in vicende passate. Ci è stata chiesta competenza, trasparenza e la certezza di contare di più come cittadini. Con queste linee guida contiamo già che dal prossimo mandato possano diventare anche sindaci i giovani che cominciano adesso la loro vita amministrativa.”
“Noi siamo una squadra - puntualizza il sindaco -. Si passa da una Amministrazione che per anni è stata monocentrica a un'Amministrazione policentrica. Ad amministrare saremo in sei, e attraverso la gente con lo sviluppo dei comitati di quartiere.”
Vengono quindi ripercorsi alcuni leitmotiv già espressi in campagna elettorale: “I nostro obiettivi sono quelli di affermare la parola “vivere”, perché a Cassola contiamo che si possa vivere meglio ed è una scommessa che facciamo. Vivere non nel senso di abitare, ma di “star bene” nella comunità. Vivere il Comune: il Comune come una casa di vetro, dove il cittadino non è suddito, con tutti i suoi diritti e i suoi doveri. Vivere il nuovo: un modo diverso di concepire la partecipazione della gente e lo sviluppo più sostenibile. Vivere la vita: non solo come tutela dell'ambiente ma come far crescere la comunità sociale e potenziare la rete di inclusione sociale. Vivere il territorio: cercare di progettare opere pubbliche realmente indispensabili e realmente urgenti, e solo quelle. Cercare di contenere un'espansione urbanistica che è stata miope e poco previdente. Vivere il domani: attenzione particolare ai giovani attraverso l'istruzione, la cultura e lo sport.”
Maroso si sofferma sul sociale: “In una settimana in Comune ho ricevuto decine di telefonate di persone senza lavoro, in difficoltà. La crisi economica non è ancora passata e lo Stato aiuta sempre meno, serve anche il supporto della cittadinanza attiva affinché il welfare di Stato diventi welfare di comunità. Faremo leva sulla scuola, per una educazione alla solidarietà e sulle associazioni di volontariato, che avranno un portale internet dedicato. La crescita passa anche nel far sorgere nuovi comitati di quartiere, non solo per i problemi amministrativi ma anche per la solidarietà per fare comunità.”
E riguardo alle risorse necessarie allo scopo: “Incrementare il capitolo di bilancio del sociale. Nel 2014 sono stati investiti dal Comune 112mila euro, con un incremento di 20mila euro l'anno. Noi contiamo già con la chiusura dell'ufficio stampa, e con l'intenzione di passare al relativo capitolo di bilancio parte della nostra indennità, di riservare almeno 135mila euro al sociale. E' una testimonianza e segno che qualcosa si può fare.”
Acquapark: “Abbiamo leggermente modificato il programma dopo un incontro con l'avv. Mantovani per acquisire la documentazione. Dovremo decidere in questi giorni se andare a giudizio o chiudere la vicenda con una transazione. Domani (oggi per chi legge – NdR) avremo un incontro con lo studio Bertacco&Xausa per uno studio di fattibilità su un Acquapark ridimensionato, ma serve un'analisi più approfondita. Sono già stati spesi 757mila euro da un contributo dello Stato, più le spese per acquisire il manufatto così com'è, più almeno altri 400-500mila euro, come mi hanno detto i tecnici, per rendere il manufatto collaudabile e rimetterlo in appalto: fanno circa un milione e mezzo di spesa per avere quello che vediamo adesso. E' una bella palla di piombo che ci siamo trovati, sulla questione dobbiamo interpellare la gente e informare i cittadini sulle scelte da effettuare.”
Superstrada Pedemontana: “Abbiamo fatto fatica a reperire informazioni negli uffici, probabilmente il rapporto con il commissario e con Sis è stato diretto.
Ho avuto un incontro con Vernizzi lunedì e gli ho chiesto se era stato preso in considerazione il progetto della SPV non a sud della discarica ma tra la discarica e la cava. Mi ha risposto che non l'aveva visto, noi glielo avevamo mandato il 2 aprile ma mi ha garantito: “Tra un settimana lo vedo e le saprò dire.” Tornerò a Mestre mercoledì prossimo, ma ho la sensazione che non ci sono le condizioni politiche per farlo. Tutto dice che è migliore quella soluzione. O Vernizzi mi motiva perché non si può fare, o si prenderà la responsabilità di spendere 10-15 milioni in più togliendo risorse agli indennizzi degli espropriati.”
E' il turno di Simone Manocchi, che parla a nome del gruppo di minoranza.
“Prendiamo atto della volontà popolare - afferma il portavoce dell'opposizione, riferito all'esito del voto -. La nostra sarà un'opposizione costruttiva, determinata, attenta e responsabile, diversamente da opposizioni isteriche e irragionevoli che abbiamo avuto in passato. Questa sera non vogliamo per questo motivo entrare nel merito della discussione, ci riserviamo nelle prossime sedute di consiglio di entrare nel merito delle questioni. Aspettiamo di vedere atti amministrativi, atti di avvio concreti, e su questi ci confronteremo.”
“Aggiungo un appunto a titolo personale - prosegue Manocchi - riguardo all'affermazione del sindaco sull'Amministrazione monocentrica. Ho fatto l'assessore per molto tempo e so i miei margini di manovra e l'autonomia con la quale ho operato. La mia è una puntualizzazione, non condivido l'affermazione.”
E ritornando infine a parlare a nome del gruppo sulle linee del programma dell'Amministrazione: “Il nostro sarà un voto ovviamente di astensione, in virtù del fatto che aspettiamo atti concreti.”
“Bene ha fatto l'attuale minoranza - replica il sindaco - a voler fare opposizione costruttiva e a invertire la tendenza.”
La relazione sulle linee programmatiche viene approvata con il risultato annunciato e scontato: favorevole la maggioranza, astenuta l'opposizione.
Va così in archivio la prima assemblea civica dell'era Maroso, particolarmente moderata nel confronto e nei toni. Chi si aspettava lampi e tuoni, li vede e li sente davvero: ma sono solo quelli dell'intenso breve temporale che pochi minuti dopo la chiusura del consiglio comunale si abbatte all'improvviso su Cassola.

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