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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Federico per sempre

Un anno fa la scomparsa di Federico Bonaldi, uno dei grandi della ceramica contemporanea. Uno straordinario percorso creativo che è anche patrimonio della collettività bassanese. E il Comune, per l'anno prossimo, vuole dedicargli una mostra

Pubblicato il 09-08-2013
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So che Federico Bonaldi, se mi sta vedendo da lassù, mi perdonerà se torno a scrivere di lui, così schivo durante la vita terrena - come ebbi già a scrivere a suo tempo - nei confronti della fama effimera, del facile mercato e delle prime pagine dei giornali. Ma non posso non occuparmi nuovamente di lui: perché dopodomani, domenica 11 agosto, ricorre il primo anniversario della sua scomparsa.
E' già passato un anno da quel triste momento in cui Federico ha deciso di salutarci nel cuore dell'estate: un'incolmabile perdita per l'Arte e per la città che tuttavia è stata anche l'occasione per un'eccezionale dimostrazione di grande, sincero e rincuorante affetto da parte dei tanti amici attorno alla sua bella famiglia.
Di Federico, oltre al ricordo, restano a parlare le sue opere: autentici lampi di genio, nell'interpretare e rimodellare la materia, che ne hanno fatto uno dei grandi della ceramica contemporanea. E che prossimamente, su iniziativa del Comune, saranno protagoniste di un evento rivolto alla città.

Federico Bonaldi (foto: Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

“Domenica 11 agosto, primo anniversario della morte di Federico Bonaldi - scrivono al riguardo in una nota l'assessore alla Cultura del Comune di Bassano Carlo Ferraro e il consigliere delegato per la Ceramica d'Arte Cristina Busnelli -, è occasione quanto mai propizia per ricordare un artista di fama internazionale, molto apprezzato all'estero quanto in Italia”.
“Cifra stilistica del suo lavoro di ceramista - continuano i due amministratori comunali - è una produzione del tutto originale e di altissimo livello qualitativo.
A chi lo ha intercettato in modo superficiale poteva erroneamente, forse, suggerire l'impressione di vivere in un mondo lontano dal reale, di modo che la sua arte fosse una rappresentazione di tale peculiarità. Tratto caratteristico della sua personalità, al contrario, era proprio la costante presenza, attenta e partecipe, alla vita politica e sociale. Acuto osservatore, era capace di giudizi folgoranti ed insieme profondi conditi dalla proverbiale ironia che, spesso, rivolgeva anche verso se stesso. Intellettuale a tutto tondo, mai si è lasciato irretire acriticamente dalle mode passeggere: se l'artista può essere definito un narratore del mondo, Federico Bonaldi è stato un artista nel vero senso del termine. Coerentemente al suo sentire, le opere del maestro bassanese si possono leggere e fruire a più livelli, realizzando per certi versi una forma di arte “democratica”, non riservata unicamente ad un pubblico competente.”
“Molti lo hanno incontrato in città e lo ricordano con affetto e ammirazione - concludono Ferraro e Busnelli -. Ma non tutti avranno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, di dialogare con lui e, forse, nemmeno di apprezzarlo come artista. E' per questa ragione che è nato in seno a questa Amministrazione il desiderio, anzi la necessità di onorare la sua memoria con una mostra a lui dedicata, da tenersi il prossimo anno. Siamo così convinti di offrire una irrinunciabile opportunità di crescita culturale per tutti, a partire dal nostro territorio, nella consapevole fierezza di poter annoverare Federico Bonaldi tra i nostri più illustri concittadini.”
L'anno prossimo, dunque, una mostra a Bassano del Grappa renderà degno omaggio al suo straordinario artista. Un omaggio postumo che colma quel vuoto che Bassano stessa, ovvero la sua cultura “ufficiale”, si era dimenticata di colmare - al di là del Premio Cultura Città di Bassano del 1996 - finché il grande ceramista, spirito critico e autenticamente ribelle della città, era in vita.
Nel frattempo, da domenica 11 agosto, il laboratorio di Federico rimarrà aperto per una settimana.
E' bello venire a sapere queste cose, perché è giusto che le sue opere siano sentite ed apprezzate - al di là della loro inconfondibile unicità, espressione di un personalissimo percorso creativo - anche come patrimonio della collettività.
E allora facciamo in modo, con queste e con altre auspicabili future iniziative, che il nome del loro autore, e della sua eredità artistica e culturale, risuoni nel modo che più si merita: Federico per sempre.

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