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“Guerra alle Pro Loco? Noi no”
A proposito di sagre: Giovanni Scapin, presidente dei ristoratori artigiani di Bassano, replica ai colleghi di Confcommercio. “E' un peccato che il presidente Dussin e i suoi ristoratori non abbiano mai cercato un accordo con le Pro Loco"
Pubblicato il 08-08-2012
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Ha suscitato un girarrosto di reazioni - com'era, del resto, prevedibile - la rinnovata presa di posizione dei ristoratori di Confcommercio Bassano contro la “concorrenza sleale” di sagre, feste di quartiere, feste della birra e affini.
E spiccano in tal senso le dichiarazioni del neopresidente dei Ristoratori Confartigianato del Mandamento di Bassano del Grappa Giovanni Scapin, titolare della trattoria “Da Doro” di Solagna, affidate ad un comunicato stampa - intitolato “Guerra alle Pro Loco? Noi no!” - che è stato trasmesso questa mattina alle redazioni e che il nostro utente rosbif, bruciando tutti, ha già pubblicato “per conto di Giovanni Scapin” nello spazio dei commenti al nostro articolo “Quando le regole fanno sagra”.
Ma vale la pena rilanciare in questa sede il comunicato medesimo, per dare ulteriori elementi all'intenso dibattito scoppiato sull'argomento.

Il presidente dei Ristoratori Confartigianato del Mandamento di Bassano Giovanni Scapin
“Da sempre - afferma Scapin - le associazioni Pro Loco operano per la promozione e la tutela del territorio e delle sue tipicità. Nel settore enogastronomico l’attività si caratterizza con l’organizzazione delle feste e “sagre” sempre più legate ai prodotti tipici della nostra terra, nella riscoperta dei gusti. Anche nell’ambito turistico e culturale le Pro Loco si distinguono per la costante ricerca di angoli e siti sconosciuti al grande pubblico, luoghi stupendi da riscoprire e valorizzare. Naturalmente il tutto nel pieno rispetto delle leggi, è logico che la sagra “birra, costine e salsiccia” che ha il mero scopo di “fare cassa” in barba a tante leggi va perseguita (e nel passato purtroppo si sono manifestati alcuni casi). E’ altrettanto vero però che oggi la voglia e la volontà delle Pro Loco nel settore enogastronomico sono quelle di promuovere uno o più prodotti locali meglio se De.Co.”
“A tal proposito - prosegue il presidente dei ristoratori artigiani - anziché dichiarare guerra a queste associazioni di volontariato che sono comunque molto attive nel territorio, i ristoratori di Confartigianato hanno instaurato un dialogo a livello provinciale con le Pro Loco nella persona del loro presidente Giorgio Rossi sfociato in un evento tenutosi ad Aprile a Villa Tacchi London a Vicenza dove, presenti l’assessore Finozzi (che si è impegnato a qualificare i prodotti De.Co. in Regione) ed altre personalità, si è sancito di fatto un accordo dove i Ristoratori Confartigianato attraverso la Magnifica Confraternita dei Ristoratori De.Co. presieduta da Roberto Astuni si impegnano a valorizzare i prodotti De.Co. attraverso le sagre paesane indette dalla Pro Loco. In che modo? Se domani si facesse ad esempio la sagra del broccolo di Bassano, i ristoratori gestirebbero lo stand gastronomico con attrezzature a norma e in tutta sicurezza sotto il profilo igienico sanitario, declinando in più modi il broccolo. Mentre la vera sagra dura qualche giorno, la “sagra” potrà continuare ancora nei ristoranti che proporranno il broccolo. I vantaggi per Le Pro Loco sono diversi: una migliore e professionale interpretazione dei prodotti, un guadagno anche in termini economici, senza contare poi l’importanza di aggregazione che ha una sagra paesana.”
“Già diverse collaborazioni si contano in tutta la provincia - aggiunge Scapin -, il 9 settembre ci sarà la “Sagra del Gnocco” di Selva di Trissino con tanto di cena De.Co. a cura della Magnifica Confraternita dei Ristoratori De.Co., io stesso ho avuto l’altra sera un aiuto importante dalla Pro Loco di Solagna nell’evento enogastronomico nel mio locale legato a Opera Estate”.
“E’ un peccato anche - conclude - che il Presidente Sergio Dussin e i suoi ristoratori non abbiano neanche mai cercato un accordo con le Pro Loco che al di là di tutto si sono sempre contraddistinte quali elementi di forte valorizzazione e conservazione del territorio, tante volte mettendo a disposizione e a dura prova il loro tempo, la loro esperienza, tante volte anche i loro “muscoli” sempre gratuitamente.”
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