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 Alessandro Tich
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il ruggito di Sacro Cuore
“L'Italia ha bisogno di leoni. Non di pecore”. Il ristoratore Sergio Dussin colloca i due cartelli all'esterno del suo locale e suona idealmente la carica al Paese. “E' leone chi non si fa calpestare e rivendica il diritto a una vita dignitosa"
Pubblicato il 22-02-2012
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			“L'Italia ha bisogno di leoni. Non di pecore.”
Chi si reca al ristorante “Al Pioppeto” a Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino si imbatte da qualche giorno in questa scritta, suddivisa in due cartelli posti ai lati dell'ingresso del parcheggio del locale. 
L'insolito messaggio, collocato lunedì scorso dal titolare Sergio Dussin, non passa ovviamente inosservato e tra una pietanza e l'altra si sprecano i commenti. 
		
 
		I due cartelli all'ingresso del parcheggio del ristorante (foto Alessandro Tich)
			“Dussin, ne hai fatta un'altra delle tue” - è la prima reazione media della gente all'entrata del ristorante. “I clienti condividono - conferma il ristoratore -. Qualcuno mi ha anche detto: tu sei quello delle pastasciutte del Senato e non ti smentisci.” 
E così - dopo aver denunciato i privilegi della “casta” proponendo la scorsa estate il “Menù Palazzo Madama” a prezzi simbolici - l'intraprendente titolare d'impresa suona ora, idealmente, la carica al Paese. 
“Non è un'iniziativa di Sergio Dussin - ci spiega il diretto interessato -, è una scelta condivisa con tutti i miei ragazzi. Il messaggio parte dal fatto che la base, la gente, i consumatori stanno vivendo un momento in cui la loro libertà di potersi muovere, spendere, gestire la propria vita privata è minata da una situazione generale che è favorita dal terrorismo mediatico.” 
“E' un problema che tocca anche noi imprenditori, e come va rispettata la base va anche rispettata la difesa dei posti di lavoro - continua Dussin -. Ma noto che anche la gente comune è in balia di sé stessa, non ha un punto di riferimento. E' tempo che chi ha coraggio faccia la voce grossa, abbiamo tutti il diritto di essere liberi.”
“Per libertà - specifica il ristoratore - intendo la libertà di agire per il bene, in maniera corretta e per il benessere del territorio. Per questo, vicino alle due sculture dell'artista Pio Zardo collocate all'ingresso del parcheggio abbiamo messo i due cartelli in cui ci domandiamo se vogliamo essere pecore, che si fanno bastonare e stanno zitte, oppure leoni, che vanno rispettati altrimenti si ribellano.”
“Quello del nostro messaggio non è il leone della Repubblica Veneta - precisa Dussin -. Il leone è un animale che non si fa calpestare e che rivendica il diritto di portare avanti la vita dignitosamente. Dipende solo da noi. In questo momento non abbiamo dei fari.” 
Il ruggito di Sacro Cuore ha dato la scossa anche ai collaboratori del noto imprenditore. A confermarcelo, due giovani componenti dello staff del ristorante: lo stagista Valerio Mascarino di Ostia (Roma) e il nipote del titolare, Matteo Dussin.
“E' una bella provocazione - ci dicono -. In Italia ci sono troppe pecore.”
		
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