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FOCUS | L'ultimo volo papale
Il mercato del lavoro nel mese di luglio ritorna in positivo, stando ai dati diffusi da “La Bussola” di Veneto lavoro sull’andamento dell’occupazione in regione nell’ultimo mese.
«Dopo il calo osservato nel mese di giugno, il mercato del lavoro veneto torna a crescere a luglio, con un aumento delle assunzioni pari al +4% e un saldo positivo per +7.600 posizioni di lavoro dipendente, a fronte delle 2.600 in più registrate lo scorso anno. Nell’intero 2024 il bilancio occupazionale fa registrare +84.100 posti di lavoro, un risultato lievemente al di sopra dei livelli del 2019, in periodo pre-Covid, e del 2022, ma di poco inferiore rispetto allo scorso anno a causa di una leggera contrazione delle assunzioni (-1%). La domanda di lavoro si rivela però in crescita per gli stranieri (+7%) e i lavoratori over 55 (+5%).

La riduzione delle assunzioni e delle trasformazioni a tempo indeterminato, accompagnate da un’analoga contrazione nelle cessazioni, ancora più accentuata nell’ultimo mese, confermano i segnali di una stabilizzazione del mercato del lavoro regionale. Tornano a crescere invece i contratti a tempo determinato».
In aumento anche i rapporti di lavoro part-time: la loro incidenza sul totale delle assunzioni è pari a luglio al 36%, più marcata tra le donne (52%) ma in crescita anche tra i lavoratori maschi (25%), rilevano gli uffici di Veneto Lavoro. Nei primi sette mesi del 2024 gli ingressi in stato di disoccupazione sono stati complessivamente 76.900, il 3% in meno rispetto all’analogo periodo dello scorso anno nonostante un lieve aumento tra i disoccupati di lavoratori stranieri (+9%) e, in termini di genere, uomini (+3%).
Il saldo del periodo gennaio-luglio è positivo in tutte le province ma in ridimensionamento rispetto all’analogo periodo del 2023 a Vicenza, Padova e Treviso. Quella trevigiana, che ancora risente degli effetti di alcune cadenze stagionali nel terziario, è anche l’unica provincia a registrare un saldo negativo nel mese di luglio (-500), seppure migliore rispetto allo scorso anno. La domanda di lavoro diminuisce a Venezia (-4%), Vicenza (-4%) e Treviso (-2%), mentre registra un incremento a Belluno (+6%) e Verona (+2%). Più stabile l’andamento a Padova (+1,2%) e Rovigo (+1,6%).
Dal punto di vista settoriale, tra i comparti più in salute si segnala l’agricoltura, che nel 2024 registra un saldo più favorevole rispetto allo scorso anno (+10.300 posizioni lavorative a fronte di +9.000 del 2023) e un aumento delle assunzioni dell’11%.
Più in difficoltà l’industria, specie in alcuni comparti del Made in Italy (industria tessile, abbigliamento, calzature e concia) e nel metalmeccanico. Il leggero recupero della crescita occupazionale registrato nell’ultimo mese incide però sul bilancio complessivo dei primi sette mesi dell’anno, che fa segnare +10.000 posti di lavoro.
«L’occhialeria registra invece un andamento positivo (+26% delle assunzioni e 700 posti di lavoro in più) anche per effetto dei processi di stabilizzazione del personale avviati nell’ultimo periodo. Nel terziario, il bilancio occupazionale è trainato come di consueto dai servizi turistici (+44.800 posizioni di lavoro), nonostante un lieve calo delle assunzioni rispetto allo scorso anno.
I servizi di pulizia si rivelano uno dei comparti più in salute, grazie ad un aumento delle assunzioni del 16% e un guadagno di 3.700 posti di lavoro, ma anche la logistica torna a mostrare nel mese di luglio un andamento positivo che contribuisce ad attenuare la contrazione della crescita occupazionale osservata nell’intero arco del 2024».
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