Ultimora
8 Jul 2025 07:57
Maltempo in Veneto, torna a muoversi la frana in Cadore
7 Jul 2025 19:22
Messi in salvo i ragazzi bloccati sull'isolotto sul Piave
7 Jul 2025 19:05
Milano-Cortina: aggiudicati i lavori al trampolino di Zuel
7 Jul 2025 18:41
Piena sul Piave, sette ragazzi sorpresi sopra un isolotto
7 Jul 2025 17:11
Zaia, 'una mia lista può arrivare al 40-45%'
7 Jul 2025 17:08
A Franco D'Andrea il diploma ad honorem in pianoforte jazz
7 Jul 2025 15:14
TikTok sarebbe al lavoro per una versione Usa del social
7 Jul 2025 18:27
Uffizi, nuovo allestimento del Corridoio Vasariano con busti romani
7 Jul 2025 19:29
Arriva al cinema il Superman 'immigrato' di James Gunn
8 Jul 2025 08:54
Crolla il tetto di un ristorante stellato a Terracina: muore la sommelier di 31 anni, una decina i f
8 Jul 2025 08:09
PRIME PAGINE | Braccio di ferro sui dazi, Trump rinvia all’1 agosto
8 Jul 2025 07:32
Traffico di migranti, 25 arresti a Reggio Calabria
I rimborsi per “ristorare” gli azionisti delle ex banche venete, finite in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017, sono di fatto fermi. O meglio arrivano con il contagocce, senza ormai rispettare nessun tipo di cronoprogramma. Nell’ultimo articolo su Bassanonet, pubblicato ai primi di ottobre dello scorso anno, davamo conto di un’accelerazione nella validazione dei rimborsi e dei relativi bonifici in partenza. Così non è stato, e i risparmiatori bassanesi e vicentini adesso cominciano realmente a preoccuparsi (www.bassanonet.it/economia/28736in_arrivo_i_primi_rimborsi_per_gli_azionisti_delle.html). I fondi per ripagare il 30% circa del valore di acquisto delle azioni di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono dunque “congelati” in qualche conto tecnico della burocrazia ministeriale. Si segnalano pochissimi rimborsi arrivati nel bassanese, e non si sa bene – perché la politica non lo ha affatto spiegato – in base a quali criteri di liquidazione. Tra i parlamentari vicentini, l’unico in prima fila a battagliare per avere qualche risposta dagli ambienti ministeriali è Pierantonio Zanettin (Forza Italia), membro della Commissione Parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Purtroppo lo stato dell’arte della questione è come al solito nebuloso: in settimana è arrivata in Commissione una relazione tecnica da parte del sottosegretario veneziano Pier Paolo Baretta (Partito Democratico) che “aggiornava” sugli ultimi sviluppi del Fondo indennizzo risparmiatori. «In questo documento viene, a mio giudizio, ufficialmente certificato una volta per tutte quello che avevamo già denunciato nei mesi scorsi, anche dalle vostre pagine. Il Fir si sta dimostrando un flop», commenta l’avvocato Zanettin. Il Fir è l’acronimo di “Fondo indennizzo risparmiatori”, creato per rimborsare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati delle due banche popolari venete (unitamente ai risparmiatori coinvolti dal default delle altre banche “saltate” in giro per l’Italia). Dal punto di vista tecnico l’operatività del Fir è affidata alla Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici. «Dopo quasi otto mesi dalla scadenza del termine per presentare la domanda, neppure 10.000 pratiche sono state vagliate positivamente e sono stati erogati acconti per appena 18.000.000 di euro, su un miliardo e mezzo di euro stanziato.
Circa 1.800 euro a pratica, una autentica miseria. Nelle ultime settimane inoltre molti professionisti si stanno lamentando delle astruse richieste di integrazioni documentali ricevute dalla Consap, La relazione certifica che circa il 60 per cento delle pratiche presentate è stato sospeso, in attesa che gli interessati producano nuovi documenti».

Oltre alle complicazioni legate al Covid, la preoccupazione di molti risparmiatori bassanesi riguarda adesso anche gli effetti della crisi di governo in atto, che potrebbe rendere, come spesso accade quando si devono cercare alla fonte i responsabili di un disservizio legato alla politica, più difficoltoso trovare gli interlocutori diretti che si occupano del dossier. «Le banche a distanza di molti anni hanno difficoltà a reperire nuova documentazione e quindi i risparmiatori si stanno preoccupando e arrabbiando davvero per la sorte dei loro soldi. E’ un autentico disastro: manca ancora il decreto “Patrimoni” per cui non possono essere neppure esaminate le pratiche forfettarie basate sul requisito patrimoniale. Con queste prospettive ci vorranno anni per uscirne. Bisogna modificare e semplificare la normativa finora varata, questa è troppo complicata da applicare.
Credo con il nuovo governo Draghi, si potrà lavorare in Parlamento con uno spirito costruttivo, che è mancato con i precedenti governi. E’ evidente che quanto fatto fino ad oggi ci ha portato solo in un vicolo cieco».
Sembra di capire che anche per i rimborsi degli ex azionisti delle banche popolari venete ci penserà “Super Mario”.
Il 08 luglio
- 08-07-2024Giada adesso
- 08-07-2023E Zonta creò l’acqua
- 08-07-2023Eppur mi son scordato di te
- 08-07-2023Pengo anch’io? No, tu no
- 08-07-2021Mal di Mar
- 08-07-2021Masolo, ma accompagnato
- 08-07-2020Kinder Sorpresa
- 08-07-2020Fu CarmenLopez e fu Volksbank
- 08-07-2020Giovannella Pigliatutto
- 08-07-2014La rotatoria “condivisa”
- 08-07-2014Metalba. Poletto e Cunico: “Soddisfazione per l'accordo”. Ma con occhio attento
- 08-07-2014Alla cortese attenzione del signor Sindaco
- 08-07-2013 Operaestate, workshop di danza gratuiti per tutte le età
- 08-07-2013Panoramic Cafè
- 08-07-2013Ristorante Da Sammy
- 08-07-2013Schede sanitarie Ulss 3: “Un giudizio in chiaroscuro”
- 08-07-2013Chiusura Tribunale Bassano. Zaia: “Una scelta centralista che penalizza cittadini e imprese”
- 08-07-2012Bassano sul Grappa
- 08-07-2012Privilegi a bordo vasca
- 08-07-2012Chiusura Tribunale. Il PD: “Frustrazione e indignazione”
- 08-07-2011Premio Cultura Cattolica “made in Japan”
- 08-07-2011E Manuela “sorveglia” ancora l'Etra
- 08-07-2009Gli alpini...alla rovescia