Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 30-10-2010
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Non si tratta di Ultracorpi, per chi ricorda il celebre film di Don Siegel, ma forse il riferimento non è poi così lontano anche se si tratta di ben altr(e) U. La "u" è l’unica vocale dell’alfabeto italiano che non ha una connotazione di genere e di numero. ULAB è un laboratorio nato dalla volontà di un gruppo di persone, una fucina di idee sui "generis", che ragiona e vuol far ragionare attraverso il dialogo e l'arte sulla presenza e il ruolo delle donne nella società italiana odierna, un tentativo di declinare, al maschile e al femminile, al plurale e al singolare, gli aspetti rilevanti della contemporaneità.
Per tre giorni dal 12 al 14 novembre (più un’anteprima il 10 al Teatro Valbrenta) e in uno stesso luogo, nella cornice underground delle cantine di Palazzo Bonaguro, saranno concentrate le riflessioni, le letture, i pensieri e le visioni più o meno nitide che il gruppo U sta condividendo da un anno a questa parte. Il canale comunicativo scelto da U è articolato, molto Wireless, e si avvale di una molteplicità di registri e linguaggi: dal seminario al laboratorio teatrale, dall’installazione artistica alla tecnica dello psicodramma, dai video all’analisi della letteratura per l’infanzia classica e contemporanea, e ancora il teatro civile di Giuliana Musso, incontri con esperte e professioniste che parlano di lavoro e del corpo delle donne, i film dell'Asolo Art Film Festival, i fumetti di Pierluca Galvan, libri, installazioni, performance. Le altre protagoniste principali degli eventi: Luciana Lipperini, giornalista e scrittrice, Francesca Campodonico e Michela Lazzari, psicologhe, Elisabetta Carollo, attrice e teatroterapeuta, Antonella Corradin, avvocato, Teresa Santini, libraia, Caterina Satta, sociologa, Cristina Regondi, di Pungilaluna.
"C’è bisogno di non dare più niente per scontato: le parole che hanno costruito e raccontato l’emancipazione femminile sembrano non fare più attrito con la realtà, per cui alcune delle trasformazioni che più hanno segnato la storia recente del nostro Paese stanno diventando vuoti simulacri, pronti per essere demoliti. Se i diritti formali non diventano senso comune, pratiche condivise, spazio di azione politica, muoiono con le persone che li hanno conquistati – se non addirittura prima di loro" sta scritto nell'U-blog, dove è indicato in dettaglio il programma della tre giorni.
"Gigetta" di Pierluca Galvan
Durante l'ULAB, negli orari di apertura, sarà visitabile "La camera di Gigetta" un’installazione di Pierluca Galvan. Gigetta e Loretta vivono tra l’Italia e la Francia: l’una è un po’ cinica e con un carattere molto deciso, l’altra è un po’ frivola, sognatrice, attenta alla moda e sempre alla ricerca del “principe azzurro”, Loretta ama i social network, Gigetta li snobba. Nella stanza ci saranno le loro foto in giro per Parigi, e non solo, mentre si divertono a giocare e a dare vita ai lati spesso “invisibili” della città, e lo fanno alla maniera delle bambine, un modo speciale che anche le bambine diventate grandi di U non hanno dimenticato.