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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Menu poetico, con eccellenze di casa
Dalla Biennale di Venezia a Contemporanea, a Verona: arte e poesia parlano al presente
Pubblicato il 07-06-2024
Visto 4.497 volte
Eccellenze di casa che ben conosciamo nel Bassanese, come Fondazione Bonotto, sono come sempre attive in contesti internazionali importanti, presenti e rappresentative — una sorta di “marchio d’area” senza troppo tulle di chiacchiere intorno.
La Fondazione è nata per promuovere la Collezione Luigi Bonotto (shorturl.at/i47jG) che dai primi anni Settanta a oggi ha raccolto numerosissime testimonianze tra opere, documentazioni audio, video, manifesti, libri, riviste ed edizioni di artisti Fluxus e delle ricerche verbo-visuali internazionali sviluppatesi dalla fine degli anni Cinquanta.
Questo patrimonio è spesso motore di attività di divulgazione, nell’ottica della promozione di iniziative e di opere intellettuali e artistiche contemporanee.

un'immagine della performance Fluxus Concertazioni
Anche in questa primavera 2024 ci sono stati eventi importanti da segnalare che hanno interessato l’agenda regionale. Lo scorso aprile, all’inaugurazione della Biennale di Venezia Arte 2024, la Fondazione ha ospitato a Cannaregio una suggestiva performance dell'artista austriaca Silke Grabinger realizzata con Spot, robot rappresentante un cane sviluppato da Boston Dynamics. La performance, attraverso la commistione di linguaggi inediti, ha invitato all’esplorazione dell'attuale relazione tra uomo e tecnologia.
In questi primi giorni di giugno, la Fondazione partecipa inoltre alla terza edizione del Festival “Veronetta Contemporanea”, organizzato dall’Università insieme all’Accademia Filarmonica e al Comune di Verona. Il progetto, che ha al centro le opere di arte contemporanea della collezione AGI-Verona, intende promuovere l'interazione tra ricerca e società civile, al fine di generare conoscenza e pensiero critico e di cogliere le sfide e le opportunità che pone con urgenza l’attualità.
L’Università si pone in questo contesto come uno spazio pubblico offerto ai cittadini in qualità di uno tra i luoghi preposti a ricostituire relazioni di confronto, di condivisione e di cura del mondo. Una visione del tutto politica nel senso originario del termine, ovvero tesa in modo autentico a promuovere lo sviluppo di un territorio attraverso la crescita culturale di chi ci vive. Obiettivo perseguito con costanza e per gradi, non a spot, e insieme, come si può facilmente accertare di persona guardando oltre scenari da ombelico del mondo, processo facilitato in città ospitanti sedi di atenei, centri che non si accontentano di far comparire una tantum manifesti “poetici” cantanti l’inno “la poesia cura” — perché la poesia non nasce per curare, e su questo (per gli interessati ai cieli sereni) non ci piove.
Lo scorso 5 giugno, in Fluxus Concertazioni, Mauro Dal Fior, poeta e performer veronese interprete di una “poesia totale”, insieme all’attore Giuliano Ortolani, ha fatto rivivere alcune partiture storiche create da Yoko Ono, George Brecht, Allison Knowels, Mieko Shiomi, Giuseppe Chiari, George Maciunas, Ben Vautier, Emmett Williams, Philip Corner e altri artisti Fluxus, molti dei quali usciti dai corsi di musica sperimentale di John Cage.
Le concertazioni sono state espresse con pianoforti-giocattolo, recipienti d’acqua, non-strumenti legati a gesti quotidiani, in parte come “scritto” all’insegna dell’improvvisazione e con il coinvolgimento del pubblico, tra gioco e ironia.
Sempre all’interno del programma del festival, giovedì 13 giugno sarà proposta una performance di poesia sonora presentata da Patrizio Peterlini, direttore di Fondazione Bonotto. Peterlini ha recentemente pubblicato Le forme dell’oralità poetica. Poetiche e tecniche: modalità, esperienze, riflessioni, per Zona Editore, pubblicazione nella quale si ricordano le origini antichissime della poesia orale, e dove si mette in luce che nel Novecento, grazie ai contributo di intellettuali e artisti come Carmelo Bene e Adriano Spatola, questa forma espressiva ha conosciuto un grande sviluppo e una stagione di estrema di vivacità.
L’appuntamento vedrà la partecipazione di Agostino Contò, saggista, autore e bibliotecario che realizza recital di testi futuristi e prodotti nel contesto delle avanguardie storiche; oltre a lui il già citato Mauro Dal Fior e infine Giovanni Fontana, quest’ultimo teorico del rapporto tra oralità e scrittura nella performance poetica e uno tra i più importanti esponenti della poesia visiva e sonora, anche a livello internazionale. Sarà proposto al pubblico un percorso in ascolto che mette in luce lo sviluppo storico delle esperienze di poesia sonora, a partire dalle avanguardie fino alle produzioni contemporanee.
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