Ultimora
26 Jul 2024 21:39
Caffè Florian cede al caldo, camerieri senza giacca e papillon
26 Jul 2024 14:14
All'Umana Reyer arriva Xavier Munford dall'Hapoel Tel Aviv
26 Jul 2024 13:57
Colline Conegliano-Valdobbiadene, +15% turisti primi mesi 2024
26 Jul 2024 13:00
Blitz nei ristoranti 'vip' di Cortina, trovato pesce scaduto
26 Jul 2024 12:36
Chiat Kwong 'non ho mai pagato o conosciuto assessore Boraso'
26 Jul 2024 11:45
Rapine in banca tra Veneto e Alto Adige, un arresto
26 Jul 2024 23:06
Parigi 24: i Giochi si aprono sulla Senna Bebe Vio tra le star dello show Tamberi perde la fede nuzi
26 Jul 2024 22:53
Parigi 24: Bebe Vio protagonista della cerimonia show sulla Senna e Tamberi perde la fede nuziale
26 Jul 2024 22:07
Parigi 24, Mattarella resiste alla pioggia, poi va via
26 Jul 2024 21:22
Parigi 24, la FOTODIRETTA della cerimonia d'apertura
26 Jul 2024 20:33
Parigi 24, Applausi per Lady Gaga e per il french can can
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A Istanbul, tra sogni cupi e mele d'oro
In scena al teatro Remondini, il 26 e il 27 febbraio, lo spettacolo diretto da Alessio Pizzech tratto dal romanzo di Paolo Rumiz
Pubblicato il 28-02-2024
Visto 3.955 volte
È andato in scena al teatro Remondini in due serate, lunedì 26 e martedì 27 febbraio, Un sogno a Istanbul, spettacolo liberamente tratto dal libro La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna, romanzo in versi scritto da Paolo Rumiz.
La produzione Contrada Teatro Stabile di Trieste/Arca Azzurra ha visto sul palco Maddalena Crippa e Maximilian Nisi con Mario Incudine e Adriano Giraldi, diretti da Alessio Pizzech.
Soggetto dell’adattamento curato dal drammaturgo e regista Alberto Bassetti è un racconto che narra una storia d’amore con sullo sfondo, ma anche incarnato, lo scenario del mondo perennemente di confine tra Oriente e Occidente. Un crogiolo di popoli abita queste terre, i rapporti tra le genti tesi storicamente con sguardi da tiro alla fune.
![](/include/class/phpthumb/phpThumb.php?src=%2Fdownload%2F2024%2F02%2F1fa9a41_unsognoaistanbulfotobarbararigon.jpg&w=1000&h=620&zc=1&hash=ef9ae61bc54eed58229ef1ce3f92760e53d4253dba2cb5b6d4fa44c1e54c23c0)
Maddalena Crippa e Maximilian Nisi (foto di Barbara Rigon)
“Da leggere soltanto a voce alta” è la raccomandazione collocata sulla copertina da Feltrinelli: alta come un canto. È la musica infatti a guidare il racconto, a opera di personaggi-cantastorie a cui danno voce la narrazione di Giraldi, poi gli strumenti anche etnici e il canto di Mario Incudine, che ha curato scelta ed esecuzione delle musiche. La scena firmata da Andrea Stanisci presentava sulla destra del parco una struttura che di volta in volta reinterpretata pareva uno scafo capovolto, poi una collina e una duna di sale; intorno, mobili di un candore mediterraneo, una poltrona e sullo sfondo un puzzle-muro a secco in bianco e nero.
Tre uomini e una donna sempre in scena: oltre ai due citati e bravi “coreuti”, Maddalena Crippa ha impersonato con misura perfetta Maša, donna bosniaca vestita di nero (è una vedova) dagli occhi da tartara e dai lunghi capelli rossi, quasi una coda da sirena — la chioma color ruggine indossata per buona parte della storia; a Max, l’ingegnere austriaco suo innamorato, ha dato vita con passione un altro Max (Nisi), che ha interpretato con maestria la gamma di toni che hanno espresso come su un pentagramma mimato la nascita e la parabola breve di quell’amore: l’avvicinamento incredulo, negli anni dell’ultimo conflitto balcanico, la corrispondenza magnetica anche in regime di lontananza, il sogno di una permanenza impossibile.
Si assiste e si accompagna da spettatori con discrezione, anche senza strumento in mano, in silenzio, la storia d’amore tra i due sbocciata d’autunno, ma profumata di primavera — e di legni preziosi da Mille e una notte. A far scaturire il legame profondo che riuscirà a scalfiggere solo un destino avverso sono le note di Žute dunje (la cotogna gialla, che arriverà tra le mani a Istanbul, proprio “sulla porta”), una sevdalinka malinconica che narra di due giovani amanti e di un destino a loro nemico, anche questa una ballata d’amore e di dolore. Le mela color oro di Bisanzio sarà l’ultimo dono di Max a Maša, compagni di un viaggio insieme breve e lunghissimo in terre complesse, spesso in lotta, bellissime e difficili, terre color palissandro o bianco neve, sorvegliate “da greggi di stelle”.
Il tema della malattia attraversa l’ultima parte del racconto in un’ondata nera, di quelle che provocano naufragi inammissibili, come quelli del tutto veri a cui troppo spesso assistiamo — tornando al tema dei confini, gli ammaraggi in quelle zone avvengono via terra, è bene ricordarlo.
Maddalena Crippa a un certo punto torna in scena col capo rasato, prigioniera di un male che la condanna: gran ballo e ballata si avviano alla conclusione.
Il pubblico bassanese ha seguito lo spettacolo attento e partecipe, e sulle ultime note ha tributato applausi calorosi agli interpreti.
Il 27 luglio
- 27-07-2023Mezze penne alla Mezzalira
- 27-07-2022Marchi d’area
- 27-07-2022Stroncato sul nascere
- 27-07-2021Rispedito al mittente
- 27-07-2020Questioni di famiglia
- 27-07-2020Gargano del Grappa
- 27-07-2017Fin che la barca va
- 27-07-2017C'è sosta per te
- 27-07-2016Tempi di recupero
- 27-07-2016Cappelletti (M5S): “Riapertura Tribunale di Bassano, il Governo dimentica gli impegni presi”
- 27-07-2013Confartigianato Bassano: il premio “Mechilli” diventa borsa di studio universitaria
- 27-07-2013Spettacoli, applausi e sconti alla cassa
- 27-07-2013Attenti alla truffa dello specchietto
- 27-07-2012Cittadella della Giustizia: pronto un esposto contro il ministro Severino
- 27-07-2012Tribunale alla vicentina
- 27-07-2011Sentenza Ex Tricom: “Serve una risposta chiara ed esauriente”
- 27-07-2010Sesso proibito al night, arrestato il titolare
- 27-07-2010E Finco riattacca Cimatti
- 27-07-2010Il Grande Fratello
- 27-07-2010Il ruggito strozzato