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Prosegue il ricco programma di B.Motion, la sezione dedicata ai linguaggi del contemporaneo che fino al 27 agosto si concentra sul teatro: uno spazio che esplora la scena teatrale italiana e internazionale.
Il programma di spettacolo inizia alle 17.30 nella Sala degli Specchi al Palazzo Sturm con il primo appuntamento in prima nazionale del focus dedicato alla drammaturgia contemporanea tedesca. La rassegna, produzione del Festival in collaborazione con Goethe-Institut Mailand e Marsilio editore, prevede la presentazione di tre testi inediti in Italia di giovani drammaturghe, note e pluripremiate per opere in lingua tedesca, con l’intento di promuovere un dialogo diretto con una drammaturgia geograficamente vicina. Questo primo incontro prevede la lettura scenica Nell’uomo tutto deve essere bello a cura di Leda Kreider, in dialogo con la scrittrice Sasha Marianna Salzmann, presente per il debutto.
Lena e Tatjana sono nate in Ucraina, ma la dissoluzione dell’Unione Sovietica le ha portate a Jena, in Germania, dove hanno cresciuto le loro figlie e sono diventate amiche. Seguendo le vite delle protagoniste, Sasha Marianna Salzmann racconta dei grandi rivolgimenti negli anni dalla perestrojka, fino agli scontri che lacerano oggi le regioni ai confini della Russia. Parla di madri e di figlie, e dell’indissolubilità dell’intreccio tra generazioni, al di là del tempo e dello spazio.
Alle ore 19.00 al CSC San Bonaventura va in scena Between Me and P. di Filippo Ceredi, altra prima nazionale. Un lavoro autobiografico che nasce dalla radicale esigenza di riappropriazione di una storia famigliare.
Pietro sparì volontariamente nel 1987 all’età di 22 anni, senza lasciare tracce. Dopo venticinque anni Filippo, il fratello minore e autore dello spettacolo, ha avviato una lunga ricerca per tentare di portare luce su un’assenza silenziosa e pervasiva. Between Me and P. crea un dialogo tra i materiali visivi e audio di un archivio, le elaborazioni video dell’artista e la sua presenza scenica. La ricerca sui limiti del linguaggio ha spinto l'artista a sviluppare una collaborazione con l'associazione Al.Di.Qua. Artists per realizzare una nuova edizione della performance, accessibile a persone sorde e a persone cieche o ipovedenti. Questa edizione propone in modo innovativo l'integrazione dei dispositivi per l’accessibilità con sovratitoli e audiodescrizione - inseriti nella drammaturgia originale del progetto.
La serata si conclude alle 21.30 al teatro remondini con una riga nera al piano di sopra di e con Matilde Vigna spettacolo che andrà in scena al posto del previsto Una Piccol Opera Lirica di Leonardo Manzan.
La storia dell’alluvione del Polesine del 1951 abbraccia la storia di una donna adulta, che tra separazioni, cambiamenti, traslochi, mutui, ci racconta di un’alluvione al contrario, piena di case, oggetti, possibilità di scelta. Il monologo intreccia le due storie, la tragedia naturale e la tragedia personale: perdita, smarrimento, fuga delle proprie case da un lato – separazioni, traslochi, mutui dall’altro. Due storie che arrivano a fondersi insieme, una riflessione sullo sradicamento volontario e involontario, sui grandi e piccoli eventi che cambiano le nostre vite che si apre alla domanda: Sarebbe mai possibile per noi perdere veramente tutto? Una riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta.
MATILDE VIGNA nasce in provincia di Rovigo nel 1988 è Premio Ubu 2019 come miglior attrice/performer under 35 e Premio Eleonora Duse attrice emergente stagione 2020/21.
A causa della ridotta capienza degli spazi, si consiglia la prenotazione. Info e biglietti: Biglietteria del festival, Via Vendramini 35, Bassano del Grappa - 0424524214.
Il 27 luglio
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