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Quando una serie è più efficace della realtà
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Danza che ti parla
Prosegue fino a domenica 25 agosto e con l’appendice degli eventi di fine mese il fitto programma di appuntamenti di B.Motion dedicati alla danza
Pubblicato il 23-08-2019
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Prosegue in questi giorni, fino a domenica 25 agosto e con l’appendice degli eventi di fine mese, il fitto programma di appuntamenti di B.Motion dedicati alla danza.
La serata di ieri ha proposto in prima nazionale, al Teatro Remondini, Because we love you, una creazione di Tamar Lamm e David Kern, coreografi e interpreti dello spettacolo, e di seguito al CSC Garage Nardini Harleking, con coreografia, interpretazione e costumi di Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi.
Il primo recitato in Inglese, oltre che danzato dai due interpreti — israeliana lei, statunitense lui con varie esperienze di lavoro a Tel Aviv, attori entrambi di una collaborazione felice pregressa, a Parigi nel 1998 — è un progetto sostenuto da “Yasmeen Godder Studio” che ha messo in scena con il linguaggio del contemporaneo una relazione di coppia.

Tamar Lamm e David Kern, al Teatro Remondini per B.Motion
Sotto i riflettori, un amore che evolve e involve e girogirotonda mutando forma rispecchiato in consonanze, in coesistenze che si avvitano come le figure dei danzatori. Lamme e Kern vorticano come trasportati da ingranaggi ben oliati eppure un tantino fuori sincrono, pur sempre alla fine del tutto in sintonia, imitando in parte il meccanismo del cucù. Ogni azione/pensiero è espresso dai due protagonisti oltre che con il corpo e il movimento ad alta voce, spesso accompagnato da un’ironia tragicomica che diverte, un po’ alla Woody Allen. La coppia condivide uno spazio popolato da oggetti di recupero; ciascuno dà vita a quel piccolo mondo moderno dicendo forte ciò a cui sta pensando e che progetta.
Uomo e donna si rincorrono giocando ad alternare indipendenza e unione d’intenti, vicinanza e solitudine, verità nuda e maschere. Molto interessante e riuscita la commistione tra teatro e danza offerta dallo spettacolo, senza elementi ancillari.
Le maschere, o meglio, una maschera dai tratti senza tempo, inquietanti, è stata protagonista assoluta di Harleking, di Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, in scena al CSC Garage Nardini. Il lavoro ha debuttato nel 2018 al Tanzfabrik Berlin all'“Open Spaces” ed è stato presentato con successo in numerosi festival europei.
Una risata irresistibile, bambina e tetra, gutturale, di quelle che fanno tremare spalle e budella, ha scosso i due danzatori a inizio e a fine spettacolo: nel mezzo la mostruosità, la metamorfosi in-scena rappresentata in modo del tutto iconico da smorfie, atteggiamenti e gesti che impietriscono perché sfoderati di sorpresa, come il saluto nazista.
L’anima dello Zanni che appare anche sul teatro d’ombre del fondale bianco, vivace e sfrontata con le sue mossette da commedia dell’Arte, trasfigura — anche in sovrapposizione, come a un tratto appaiono agli spettatori i corpi di Panzetti e Ticconi — in quella nera di Re Arlecchino, che un po’ riporta alle origini e rievoca il re dell’Inferno, l’essere demoniaco che coniuga Helleking e Harlequin, un po’ guarda a un passato più recente di sapore amaro-berlinese.
L’aria da tragedia, temporalesca, è galvanizzata dalle musiche (il suono era a cura di Demetrio Castellucci) e dai movimenti ripetuti dei danzatori, che seguono un ritmo ipnotico, all’apparenza acefalo. L’ambiguità della narrazione regge il gioco e il finale è a sorpresa. Applausi calorosi per gli spettacoli, dal pubblico di Operaestate.
Per informazioni sugli eventi odierni e sul programma: biglietteria del Festival tel.0424524214; operaestate@comune.bassano.vi.it; www.operaestate.it/category/bmotion/
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