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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Un museo storico, di là dal fiume, racconta Hemingway a Bassano

È aperto e visitabile, a Villa Ca’ Erizzo-Luca, il Museo Hemingway e della Grande Guerra. A settembre, l'inaugurazione ufficiale

Pubblicato il 04-08-2014
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Rinascimento in bianco e nero

È aperto, in città, a Villa Ca’ Erizzo-Luca, il Museo Hemingway e della Grande Guerra. Per tutto agosto sarà visitabile nei fine settimana, da settembre inizierà a pieno regime la sua attività con l’inaugurazione ufficiale e un ricco programma di incontri curato dalla Fondazione Luca onlus in sinergia con istituzioni locali, scuole e associazioni, eventi legati al mondo della letteratura e al Centenario della prima guerra mondiale.
L’elegante struttura quattrocentesca affacciata sul lungobrenta (la località è chiamata "la Nave" poiché vi si trovava un servizio di traghetto che collegava le due sponde del fiume) ospita in cinque locali al pianterreno una sezione espositiva con 58 grandi pannelli ricchi di immagini fotografiche e di testimonianze legate al nostro territorio negli anni di battaglia, è presente anche un’importante documentazione sulla partecipazione degli Stati Uniti al conflitto; le sale, inoltre, sono arricchite da una interessante “Collezione Hemingway”: materiale archivistico e fotografico, filmati, numerose opere editoriali, in diverse edizioni in lingua italiana e straniera, riviste in originali ormai rari in cui si parla dello scrittore statunitense con una vita da romanzo a cui nel 1954 venne attribuito il premio Nobel per la letteratura. C’è anche un Hemingway “in presenza”, seduto a uno scrittoio, che rievoca l’immagine del cacciatore immerso nelle atmosfere delle verdi colline d’Africa.
Ernest Hemingway viaggiò molto, sempre in cerca di quello stato di grace under pressure che gli era tanto necessario, e amava molto l’Italia e il Veneto; fu a Bassano, a Villa Ca’ Erizzo, nel 1918, nei momenti in cui la città e le sue montagne erano i punti di massima resistenza contro i tentativi austro-ungarici di irrompere nella Piana veneta e travolgere lo schieramento italiano; vi arrivò dopo essere stato ferito come volontario ambulanziere dell’esercito americano. E non fu la sola futura gloria letteraria d’oltreoceano a comparire in città: lo ricorda a Bassanesi, turisti e viandanti, la lapide posta sul tempietto neoclassico di Villa Erizzo-Luca che si affaccia sulla strada, che cita: “ln questa villa, negli ultimi cruciali mesi della Battaglia del Grappa, soggiornarono i poeti di Harvard addetti alle ambulanze della Croce Rossa Americana: tra di loro John Howard Lawson, John Dos Passos, Ernest Hemingway... ". Nel 1918, la Nave fu infatti sede della Sezione 1 dell'ARC (la Croce Rossa Americana). Oltre ai nominati, vi furono anche Sydney Fairbanks, Dudley Poore e molti altri studenti dell'università di Harvard, il gruppo si autodefinì "i poeti di Harvard".

ingresso del Museo Hemingway e della Grande Guerra

Ci sono Bassano e Ca’ Erizzo nel racconto di Hemingway MS 843, del 1919, intitolato The passing of Pickles Mc-Carty (o The Woppian Way, “La via Appia”, in riferimento alla statale Cadorna che sale sul Grappa), dove lo scrittore narra la vicenda di Pickles, un pugile italo-americano che rientra clandestinamente in patria per arruolarsi tra gli Arditi. Questi luoghi compaiono anche trent’anni più tardi nel romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi, dove Hemingway scrisse: «Vorrei essere seppellito lassù, lungo il Brenta, dove sorgevano le grandi ville coi prati, giardini, platani, cipressi. Conosco qualcuno che forse mi lascerebbe seppellire nelle sue terre... Non penso che sarei d'impaccio. Diventerei parte del suolo dove alla sera i bambini giocano, e alla mattina continuerebbero forse ad allenare cavalli a saltare e gli zoccoli calpesterebbero I’erba e le trote dello stagno affiorerebbero per carpire uno sciame di moscerini... ».
Il museo bassanese vuole porsi come struttura e fondazione che nel tempo andrà a studiare e sviluppare tutto ciò che di inedito e originale vi è custodito, “il fine è di contribuire a valorizzare la prestigiosa presenza che Hemingway ha voluto riservare all’Italia e alla nostra regione durante le sue frequenti permanenze”, è illustrato nel suo sito www.villacaerizzoluca.it/. All’ingresso è presente un book shop con i capolavori dello scrittore americano e alcune pubblicazioni anche di autori locali che hanno per tema la Grande Guerra.
Gli orari: sabato e domenica: 9.30-13/15-18.30; dal lunedì al venerdì possibile apertura per gruppi solo su prenotazione info@villacaerizzoluca.it, tel. (nuovo numero) 0424529035.

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