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Parliamo di osteopatia. Per i non addetti ai lavori, potrebbe sembrare il nome di una qualche patologia: ma il termine sta ad indicare tutt'altra cosa. Si tratta infatti di una medicina manuale che - come ci conferma il dott. Massimo Magalini, Fisioterapista Osteopata D.O. e professore a contratto al Master in Fisioterapia applicata allo sport dell'Università di Siena - è sempre più diffusa anche nel nostro Paese. Compreso anche il nostro territorio: alla Magalini Medica di Bassano del Grappa, ad esempio, operano 4 osteopati D.O. più altri 3 in formazione.
Dott. Magalini, che cos'è l'osteopatia?
Il dott. Massimo Magalini
“Osteopatia non è il nome di una malattia ma il nome di una medicina manuale sempre più diffusa anche in Italia, fondata negli Stati Uniti nel lontano 1874 da un chirurgo americano, il dott. A.T. Still, il quale, deluso dalla medicina ufficiale dopo la morte di tre dei suoi figli durante un'epidemia di meningite, iniziò ad elaborare una nuova "medicina" che si basava su una nuova concezione del corpo umano. Nel Missouri sorse la prima scuola di osteopatia e fu fondato il Collegio degli Osteopati. Negli anni successivi l'osteopatia ebbe un rapido sviluppo con la creazione di numerosi istituti e la diffusione di numerose pubblicazioni. Finalmente l'osteopatia approdò anche in Europa e da poco più di un decennio anche in Italia.”
Quali sono i principi di questa metodica?
“L'osteopatia considera il corpo umano nella sua globalità. Secondo un principio guida dell'osteopatia, tutti gli organi del corpo umano sono collegati funzionalmente tra di loro. Occorre tener presente che queste interrelazioni tra le parti sono dimostrate da dati embriologici, anatomici, fisiologici e clinici e che Io stato di salute di un organismo umano è dato dall'equilibrio di tutti gli elementi che compongono la struttura e da tutti gli elementi che collegano le sue funzioni.
L'organismo è cioè dotato di un potere naturale di autoguarigione, autoregolazione e autodifesa: praticamente il corpo umano è in grado di "riparare" i danni causati da un evento patologico. Alcuni esempi che dimostrano questo: il freddo provoca brividi, quindi attività muscolare che richiama sangue che dà energia cioè calore; un attacco batterico di una certa entità determina un aumento della temperatura (febbre): ciò crea un ambiente ostile ai microbi.”
Quali sono i campi di intervento dell'osteopata?
“Per l'osteopata una sfera di trattamento molto importante, oltre a quella strutturale (dell'apparato scheletrico) e viscerale (dei visceri) è la sfera "cranio-sacrale". Alcuni studi condotti nella terra di origine dell'osteopatia hanno dimostrato che il cranio è formato da varie ossa non completamente fuse e stabili tra loro ma che mantengono un minimissimo movimento di elasticità-scivolamento, misurabile in una decina di micron. Ritornando al cranio, pensiamo a quello dei neonati che presenta addirittura delle zone non chiuse, le cosiddette "fontanelle", per permettere lo sviluppo e, secondo alcuni autori, la motilità intrinseca del cervello, cioè le pulsazioni. Introdotta a questo punto l’idea di micro mobilità del cranio, consideriamo ora la "dura madre" che è la membrana più esterna che riveste il sistema nervoso.”
Il concetto base, come ha detto prima, è quello di considerare il corpo umano come un tutt'uno...
“Sì. L'idea che il nostro corpo sia un tutt'uno sembra confermata anche dal fatto che si assiste sempre più spesso ad un approccio multidisciplinare per quanto riguarda problemi occlusali e/o vertebrali, con l’incontro e lo scambio di punti di vista tra odontoiatra, osteopata, posturologo, fisioterapista, oculista, ecc...
Nell'ultimo decennio si è diffusa infatti tra i vari professionisti del settore la conoscenza delle relazioni esistenti tra una alterata occlusione dentale e certi disturbi vertebrali. Capita a volte di leggere nei giornali sportivi che un famoso calciatore o un noto sciatore abbiano risolto il loro calo di prestazioni sportive provocate da un dolore lombo-sacrale andando dal dentista.”
Come avviene il trattamento osteopatico?
“Di solito per una prima valutazione si impiegano circa 40 minuti. Qualora, dopo il primo incontro non emergessero controindicazioni e fosse quindi indicato un trattamento osteopatico manipolativo, le sedute (5-6 sedute, salvo casi particolari), dovrebbero essere distanziate le une dalle altre di 7-10 giorni. A volte all'osteopatia viene attribuito erroneamente l'etichetta di essere una metodica manipolativa. E’ più esatto dire che la metodica prevede circa 1200 manovre tra cui tecniche dolci e normalizzazioni manipolative. Nella stragrande maggioranza dei casi l’osteopatia non è dolorosa né violenta.”
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