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Marco PoloMarco Polo
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Jaconi chiede rabbia. Grande sfida alla Cremonese

Il mister continua sulla strada di inizio campionato. Ma ecco l’analisi della rosa, reparto per reparto.

Pubblicato il 15-09-2011
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Sono passati solo pochi giorni dalla sconfitta di Crema. Giorni di rabbia e voglia di rivalsa per i giocatori giallorossi. Giorni di riflessione e valutazione per Osvaldo Jaconi. Eh si perché il tattico di Civitanova vuole assolutamente invertire la tendenza, il suo Bassano deve tornare a fare punti e lui deve mettere le caselle giuste al posto giusto. Gli spunti di riflessione sono diversi. A partire dalla consapevolezza che, nonostante le due sconfitte consecutive, le gare giocate finora sono state all’insegna dell’equilibrio. “Dobbiamo aumentare la cattiveria, quella grinta spaventosa che ci ha animati durante la stagione scorsa – indica la via il tattico di Civitanova -. Finora nessuno dei nostri può essere tacciato di mancanza di impegno. Ma l’impegno certe volte non basta. Voglio una squadra cattiva dove ogni componente è pronto a dare tutto per il compagno”. È un Jaconi carico come un fucile ad aria compressa quello che si presenta ai microfoni dei cronisti nella settimana che porta alla sfida da brividi in casa della Cremonese. “Io conosco benissimo i limiti e le potenzialità di questa squadra – continua – le scelte compiute non sono casuali. So dove condurre questi ragazzi, non so dove possono arrivare perché non predico il futuro e molto dipende dalla crescita quotidiana”. Questo sarebbe esattamente il momento di compiere certe riflessioni. Fare delle scelte coraggiose. Eppure gli ultimi allenamenti continuano a parlare la lingua del 4-2-3-1, di Drudi e Proietti davanti alla difesa.
Eppure la quadratura del cerchi, per sfruttare al meglio le caratteristiche della rosa, in attesa di rintracciare una brillantezza fisica che in questo momento della stagione non può esserci, potrebbe essere non così lontana. Il che non significa abiurare la ricerca di una mentalità offensiva che Jaconi vuole infondere ai suoi. Per parlare di numeri: un eventuale ritorno al 4-3-3 o al 4-3-1-2 non significherebbe “essere più difensivi”. Certo il peso di aver perso un giocatore come La Grotteria non può venir sottovalutato. Jaconi fa bene a sottolineare come il Bassano abbia collezionato tre delle memorabili cinque vittorie consecutive tra gennaio e febbraio senza il Gaucho. Ma nel complesso del campionato è proprio grazie all’attuale direttore tecnico se il Bassano ha potuto concentrarsi sulla fase difensiva, tanto da raggiungerne quasi la perfezione, e di snobbare la ricerca di azioni manovrate per andare in gol, consapevole di poter affidare la fase offensiva alla capacità di far reparto da solo di La Grotteria. Ora in rosa con caratteristiche spiccatamente offensive ci sono Longobardi, Gasparello, Guariniello, Iocolano, Ferretti e mettiamoci dentro anche Bonetto. Per la punta centrale i problemi non sussistono: Longobardi ha dimostrato con i fatti, oltre che con i numeri, che è un ottimo centravanti. Gasparello in allenamento si mette quotidianamente in mostra, facendo anche vedere un destro su calcio piazzato davvero niente male. Sugli esterni d’attacco si concentrano i principali dubbi e, di conseguenza, margini di crescita. Prendiamo Guariniello: a nostro avviso dovrebbe essere più incisivo. Passiamo a Iocolano: Simone sarebbe un esterno d’attacco perfetto, tecnica, potenza, spirito di sacrificio. La seconda parte dell’ultima stagione in C2 ne ha messo in luce le grandi potenzialità. Ora sta a lui, dopo l’ultima stagione tempestata d’infortuni a dimostrare di poter valere una maglia da titolare. In allenamento sta facendo molto bene anche lui, vedremo. Infine Ferretti rappresenta un ottima alternativa mentre Bonetto può rendere al massimo da esterno nel 4-2-3-1 mentre qualcosa potrebbe perdere in un tridente, visto che non è proprio un finalizzatore. Anche se, chiaramente, trovare la giusta collocazione a Bonetto è una priorità del mister, visto lo spessore del giocatore.

A disp: Poli, Maniero, Lucca, Caciagli, Morosini, Ferretti, Gaparello. Ind. Ghosheh, Barrichello (immagine Claudia Casarotto)

Il centrocampo. Il centrocampo giallorosso, reparto nevralgico del campo per eccellenza perché ha il duplice compito di proteggere la difesa e mettere in azione le punte, ha evidenziato grosse difficoltà a reggere se composto da soli due uomini. Tanto più se di questi due uno è un under (Proietti o il suo alter ego Morosini) che non ha mai affrontato campionati così impegnativi dal punto di vista fisico, mentale, caratteriale. Un centrocampo a due potrebbe più serenamente essere affidato a due “animali”, giocatori fisici che possano assicurare equilibrio alla squadra supportando così i tre trequartisti e la punta centrale. Caciagli è il giocatore perfetto per questo sistema di gioco. Poi c’è Mateos anche se il Soccer Team potrebbe perdere gli inserimenti vincenti del caterpillar di Conegliano. Ma il cerchio non è ancora chiuso. Non è chiuso perché torna prepotentemente in gioco la questione dell’under. In sede di calciomercato la scelta del ruolo in cui schierare uno dei due ’91, a crescere, è ricaduta sul centrocampo e alla corte di Jaconi sono giunti, appunto Proietti e Morosini. Ma nessuno dei due presenta le caratteristiche del suddetto “animale”. Chiudiamolo con una proposta sto cerchio: centrocampo a tre con Mateos, Caciagli e un giovane. Due pilastri così al fianco consentirebbero a Proietti e/o Morosini di esprimere meglio le loro qualità, fatta anche di doti tecniche non trascurabili. E si tratterebbe in ogni caso di un miglioramento rispetto al Lorenzini dello scorso anno che, seppur positivo, era pur sempre un terzino adattato al ruolo. Infine Drudi. Il talento scuola Cesena potrebbe trarre anch’egli grandi benefici da un centrocampo a tre. Sempre che il mister, prima o poi, non decida di dargli una chance da trequartista.

La difesa. La vista lunga di Braghin su Filippo Scaglia ha permesso a Jaconi di tappare immediatamente la falla rappresentata dalla remunerativa cessione (in comproprietà) di Pellizzer al Cittadella. Il rientro di Basso, probabilmente già domenica a Cremona, il recupero graduale di una condizione accettabile da parte dell’eroico Porchia e il rientro di Ghosheh (la prossima in casa con il Latina) restituiranno al Bassano una retroguardia da grande squadra. Il guaio semmai riguarda i rincalzi: Lorenzini sa interpretare il ruolo con efficacia, sta bene fisicamente, anche se urge una crescita sul piano della malizia (certi falli non fatti si sono trasformati in gol) mentre la prova di Crema ha evidenziato le grosse difficoltà di Lucca ad adattarsi al ruolo. Ad esempio la necessità di cambiare fascia ai due terzini per consentire a Lorenzini di continuare a marcare Ricci o la mancata diagonale nel gol di Guidetti fanno suonare più di un campanello d’allarme per un futuro in quel ruolo da parte del brasiliano. E questa è tutt’altro che una buona notizia in vista del big match dello “Zini”di Cremona. Restando alla fascia sinistra giallorossa, i padroni di casa non potranno contare sull’eccellente terzino destro Semenzato, tra i migliori in campo seppur espulso ad Andria, ma il sostituito sarà comunque l’ex Lecce Polenghi. Se poi contiamo che i grigiorossi nel tridente offensivo, schiereranno uno tra Nizzetto e l’ex padovano Rabito… Insomma Jaconi dovrà trovare una soluzione, una soluzione soddisfacente, e sperare che i due ragazzi riescano ad esprimersi meglio di quanto fatto finora.

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