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Politica

Gianpaolo Bizzotto: “Adesso parlo io”

Lunga intervista con l'ex sindaco, grande sconfitto delle elezioni. La Lega, il PD, le Torri e i candidati sindaci “che pur di conquistare il potere hanno fatto il matrimonio con il diavolo”

Pubblicato il 10-07-2009
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Messaggi Elettorali

Elena Pavan

Sindaco per dieci anni, e ora “grande sconfitto”. Gianpaolo Bizzotto, primo sostenitore della candidatura a sindaco di Egidio Torresan, è l'uomo al centro dei commenti e delle critiche dopo il clamoroso “ribaltone” elettorale di Bassano. Prima di recarsi alla seduta inaugurale del nuovo consiglio comunale, dove ora siede tra i banchi di minoranza, l'ex primo cittadino ci ha raggiunto nella redazione di Bassanonet dove ci ha concesso l'intervista che segue.

Bizzotto, si è chiesto il vero perché di questa sconfitta?

Gianpaolo Bizzotto: "Allucinante e indecente vedere Giunta e Grazia fare l'accordo col PD"

“Quando c'è una sconfitta i motivi sono sempre diversi. Se guardiamo al risultato del primo turno la nostra coalizione ha avuto il 42% dei consensi, con il 16% di voti in più rispetto a Cimatti arrivato secondo. E' un dato di fatto politico importante, che non è stato valutato sufficientemente.
E' un dato forte, che mi vede d'accordo con quanto detto in campagna elettorale dal ministro Calderoli sulla necessità di ripensare al valore dei ballottaggi nei Comuni con più di 15mila abitanti, con il consenso ottenuto dalla lista più votata al primo turno che rischia di naufragare e il risultato viene stravolto con i più possibili e impensabili apparentamenti. E' successo a Bassano, è successo l'anno scorso a Vicenza, è successo in altri Comuni. Questa è la legge attuale, però il dato politico è che PdL e Lega - l'unica alleanza di centrodestra vera e reale, si è vista passare all'opposizione perché la lista concorrente, imbarcando tutto e il contrario di tutto pur di raggiungere il potere a qualsiasi costo e a qualsiasi prezzo, è risultata vincente.”

Ma da parte vostra qual è l'autocritica?
“Chi perde di colpe ne ha. Il dato di fatto è che il 13% della Lega al primo turno è un risultato che mi aspettavo più cospicuo. Ci avrebbe permesso, se non di vincere al primo turno, di ottenere al secondo turno un risultato diverso. Per il ballottaggio avevamo richiesto e ottenuto l'apparentamento con l'UDC, ma la Mara Bizzotto, e con lei la Lega, si è opposta a qualsiasi alleanza e questo ci ha penalizzato.
E poi siamo partiti all'ultimo minuto. Abbiamo presentato il candidato sindaco il giorno prima della chiusura delle liste. Un solo mese di tempo per la campagna elettorale non è stato sufficiente.”

La Lega Nord, e nella fattispecie la sua leader Mara Bizzotto, dopo le elezioni ha duramente criticato la scelta di Torresan...
“La Lega può dire quello che vuole. Io sto ai fatti. Alcuni mesi fa, nel nostro primo incontro con la Lega, loro avevano detto che il candidato sindaco spettava a noi e di non avere nessuna preclusione. In un successivo incontro, come ex Forza Italia, avevamo indicato il nome di Giuseppe Bottecchia, che però non ha avuto il benestare di alcuni esponenti di AN e segnatamente della Lega. Infine Egidio Torresan è stato accettato da tutti, Lega Nord compresa.
A posteriori, dire che Torresan non era il candidato sindaco migliore è un retro-pensiero che non ritengo corretto e onesto da parte di Mara Bizzotto e di molti della Lega. E' stato un candidato sindaco con esperienza e amore per la città, disposto alle novità e a mettersi in discussione. Spero che quelle sul suo conto non siano le affermazioni di tutta la Lega Nord.”

Quanto è stata importante la questione “Torri di Portoghesi” per l'esito elettorale?
“C'è chi ha puntato la sua campagna elettorale, come Bernardi e Giunta, dicendo “no” alle Torri, ma senza spiegare qual è l'alternativa alle Torri in metri cubi, che sono un diritto acquisito della proprietà.
Le Torri non sono state la chiave della vittoria di Cimatti, ma una componente. Se avessimo affrontato la questione all'inizio dell'anno e non alla fine del mandato, non sarebbe stata una pietra d'inciampo nella campagna elettorale. Non c'è stato il tempo di informare la città. Chi ha cavalcato questo tema lo ha fatto senza proporre un'alternativa. Propongano pure adesso, vedremo che soluzioni hanno in mente.”

Cosa replica a chi sostiene che la sconfitta di Egidio Torresan è stata in realtà la sconfitta di Gianpaolo Bizzotto?
“Bizzotto ha fatto la sua parte, come sindaco per dieci anni. Insieme con altri colleghi della maggioranza avevo individuato Egidio Torresan come candidato sindaco. E' comodo per qualcuno addebitare la sconfitta a una sola persona, quando di errori ne commettiamo tutti. Sono amico di Torresan da tanti anni, ma di amici ne ho anche altri.
La sconfitta ha parecchie cause ed è arrivata nel momento in cui alcuni candidati sindaci al primo turno, pur di di raggiungere qualche posto in giunta o posto di potere, hanno accettato il matrimonio con il diavolo. E' allucinante e indecente aver visto Giunta, Grazia e company fare l'accordo col PD.
L'abilità di Cimatti - anzi di D'Agrò, anzi di Beraldin - è stata quella di nascondere il PD per tre mesi. Il PD ha accettato questa logica, bastonato al primo turno con la perdita dell'8% dei consensi, disponibile a sua volta a fare un matrimonio di puro interesse perché aveva visto l'opportunità di entrare nella stanza dei bottoni. E' onestà politica? E' coerenza? E' rispetto per l'elettorato che rappresentano? Mi pare di no.
Hanno avuto quello che volevano: il vicesindaco Ferraro è il segretario cittadino del PD, l'assessore all'urbanistica Filippin è la segretaria provinciale del PD, il presidente del consiglio comunale Beraldin è un esponente importante del PD. Dietro Cimatti c'è il PD che vuole a qualsiasi costo e compromesso entrare nella parte governante della città. Al centrodestra di Giunta e Bernardi sta bene questa situazione?”

Dopo questo risultato, lei pensa o no di correre per le Elezioni Regionali dell'anno prossimo?
“Non da adesso ma da qualche anno mi è stata chiesta e io ho dato la disponibilità ai vari responsabili del mio partito di correre per le Regionali mettendo a disposizione la mia esperienza e il mio modo di intendere la vita politica.
Se ai vertici del PdL la mia persona può andare bene per strategie di carattere regionale e se avrò il sostegno, chiaro ed evidente, del mio partito mi metterò di nuovo in discussione e sarò disposto a correre.”

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