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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Bassano sei unico!

Tra speranze e paure che precedono la gara ad eliminazione di retta di Lecce diamo uno sguardo allo stato d’animo dei nostri avversari e al risultato finale dei giallorossi

Pubblicato il 11-05-2016
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La gloriosa storia del Lecce, di sicuro la formazione più blasonata tra le otto partecipanti ai playoff, contro la freschezza e la voglia di stupire di un emergente Bassano Calcio. Non è la prima volta che i giallorossi del Grappa affrontano pari colori del profondo Sud: nel 2008 superarono il Benevento in finale di coppa di LegaPro, nel 2014 trionfarono sul Messina in Supercoppa di C2. Nel 2009 il Soccer Team si trasformò invece da carnefice a vittima di una compagine giallorossa: toccò al Giulianova, e ai suoi tifosi, sbarrare la strada agli uomini di Roselli in semifinale playoff per la C1. Bene, domenica 15 maggio dalle 15:30 si scriverà un’altra pagina di storia della società di via Piave, il Via del Mare – più volte palcoscenico di serie A, l’ultima volta nel 2010/11 e impianto situato davvero sulla strada che porta dal centro storico del capoluogo al mar Adriatico – è pronto a tornare ad ospitare gli spareggi per la serie B. Non che ultimamente i playoff abbiano sorriso alla formazione che ha iniziato la stagione sotto la guida tecnica di Antonino Asta visto che il Lecce ha recentemente perso due finali consecutive (2013 e 2014) rispettivamente contro Carpi e Frosinone. Si capisce come nel Salento ci sia una grande sete di rivalsa e anche un obbligo di vincere in grado di trascinare ma anche produrre enormi pressioni sui giocatori di Braglia.

Il Lecce pensiero. Agli albori di una settimana da vivere tutta d’un fiato, riteniamo interessante riportare ai sostenitori del BV gli stati d’animo e il pensiero che aleggia nel tacco d’Italia. L’allenatore dei pugliesi ha dettato una serie di appunti raccolti da leccenews24: «Nella gara contro la Lupa Castelli Romani i ritmi sono stati meno che blandi e se saranno questi anche durante playoff si uscirà dopo cinque minuti. Ma questo non mi preoccupa perché poi abbiamo alzato i ritmi nella ripresa e tutto sommato si è fatto bene. Come mai i primi 45 minuti in appanno? Sarà dipeso dal caldo o dalla consapevolezza di essere già qualificati ai play off». Poi sul campionato: «Siamo arrivati terzi in un buon campionato con sei/sette squadre di livello alto. Da quando sono arrivato io abbiamo giocato 28 partite e si sono fatti 57 punti, viaggiando con una media di oltre due punti a gara. Ma se non si vive tutto con una certa serenità capita di sbagliare». Sui playoff: «Gli spareggi sono una lotta – continua Braglia – soprattutto la prima partita, poi sono gare andata e ritorno in cui si possono prendere le misure e così via. Il ritiro è confermatissimo. Mi auguro che i ragazzi non siano concentrati già da adesso per i playoff perché sarebbe troppo presto e bisogna avvicinarsi bene a questo obiettivo, giocando bene e non dimenticando quanto di buono fatto».

Giacomo Cenetti con il suo numero 4 sulle spalle. Il centrocampista a Reggio è stato il mmigliore dei suoi (foto Claudia Casarotto)


Bassano sei unico! Riavvolgiamo il nastro della memoria a 12 mesi fa. Del gruppone delle otto squadre che l’anno passato si giocavano l’ultimo biglietto per la serie B quest’anno ne è rimasta solo una. Chi? Il Soccer Team, tutti gli altri che hanno avuto la possibilità/volontà di riprovarci sono finiti male, molto male. L’eccezione è il Benevento, vincitore del suo campionato e quindi promosso. Ma le altre? L’Ascoli è stato ripescato, il Como lasciamo perdere eppoi inizia la schiera delle deluse, squadre pronte a riprendersi sul campo l’occasione di una vita e che hanno miseramente fallito (il calcio è anche questo). Ricordate? Matera, Pavia, Juve Stabia e Reggiana, mica Eagles Crespano o ElleEsse Schiavon, sono già in vacanza con addosso un po’ di malumore. E il Bassano ce l’ha fatta senza i suoi ex diamanti d’attacco. Ci si può baciare i gomiti? Diremmo di si.

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