Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 22-12-2015
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Il fatto che il Bassano abbia siglato fino alla sosta natalizia dieci gol in meno dell’anno scorso (31 a 21 ma con due partite in meno) può essere un problema nella seconda parte della stagione? Il nocciolo della questione è tutto lì, considerato che il saldo delle reti subìte denota un soddisfacente – 4 (14 quest’anno, 18 l’anno passato) nonostante il campionato attuale sia certamente più difficile e competitivo di quello che i giallorossi si sono lasciati alle spalle e che il leader difensivo Martinelli è spesso rimasto ai box. Il dato più emblematico riguarda i bomber: Germinale ha chiuso la stagione per infortunio assestandosi a quota 4, Pietribiasi e Fabbro, rispettivamente una e due marcature, si sono sbloccati solo di recente. Il problema è tutto lì eppure anche quanto osservato a Padova fornisce preziose indicazioni.
Quando vuole… Eh si, quando si mette a giocare a calcio il Bassano è da stropicciarsi gli occhi. L’arretramento forzato di Misuraca in mezzo al campo, a Padova non brillantissimo in sede di interdizione, permette ai giallorossi soluzioni inesplorate grazie al posizionamento di uno dei giocatori di maggior talento proprio nel cuore della manovra. Ci son state delle azioni, dei frangenti in cui Iocolano&C. attaccavano a pieno organico, nei quali le triangolazioni si chiudevano come per magia, gli avversari saltati come birilli non ci capivano niente. Quasi tutte queste azioni davvero piacevoli sono passate o da Misuraca o da Candido o con il contributo di entrambi. Parallelamente Iocolano e Falzerano hanno spesso messo a sedere il marcatore diretto, Pietribiasi e Fabbro si son mossi bene. Non possiamo credere, non ci riusciamo neanche se ci sforziamo, che dalla mirabile combinazione del talento e delle caratteristiche di questi giocatori non ci sarà una corposa lievitazione in fatto di occasioni da gol e quindi di reti segnate.
Misuraca e Iocolano scatenano il contropiede giallorosso a Padova (foto Claudia Casarotto)
Piccolo bilancio. Il girone d’andata è virtualmente chiuso, manca ancora una partita ma questa – al Mercante contro la Reggiana sabato 9 gennaio alle 17:30 – si disputerà dopo la sosta. Per Stefano Sottili ci sarebbe anche da essere soddisfatti: terzo posto solitario in classifica, la maturazione di alcuni giovani come Candido, Stevanin, Barison, Fabbro e Bortot che già formano l’ossatura di un Bassano futuro, il miglioramento dell’organizzazione di gioco e delle palle inattive a favore. Tuttavia a prevalere sono i rimpianti per «le occasioni non sfruttate e i punti persi» per dirla con le parole dell’allenatore originario di Figline Valdarno. In effetti se tutte e sette le vittorie ottenute sono prive di ombre, non ce n’è nemmeno una di rubacchiata insomma, sono invece diverse le partite terminate senza aver raccolto almeno quanto seminato: a partire dal pareggio con la Cremonese, alla sconfitta con il Mantova, i pareggi con Pavia e Cittadella, forse anche quello con il Padova (Misuraca e Fabbro a fine partita erano scurissimi in volto e rabbiosi a parole). Si va da un minimo di uno ad un massimo, verosimilmente, di sette punti in più, abbastanza per tirarsi su le maniche per cercare di colmare il gap esistente tra la potenzialità della squadra e la forza reale finora espressa. In parole povere, al contrario dell’anno passato nel quale il meglio si è visto fin dall’estate in coppa Italia (derby col Vicenza, Livorno, Lazio), adesso i margini di miglioramento ci sono e sono importanti. Il 2016 giallorosso deve ripartire da questa consapevolezza.