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La Donazzan, i “dilettanti” e il Pdl
L'assessore regionale condanna i nuovi stipendi del CdA della Casa di Riposo di Bassano. Dietro all'intervento istituzionale, è un vero e proprio attacco politico
Pubblicato il 24-08-2010
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Per commentare il fatto ha atteso alcune settimane, complice anche la “pausa” di Ferragosto quando i pensieri della gente - com'è giusto e naturale che sia - sono ancora più lontani dal teatrino della politica di quanto già non lo siano nel resto dell'anno.
Ora Elena Donazzan, assessore regionale all'istruzione, formazione e lavoro, non ha resistito all'impulso di dire la sua sull'aumento degli stipendi del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo di Bassano, anomalia denunciata a fine luglio dal gruppo consiliare del Pdl bassanese.
E ci mancherebbe altro: sul “caso” dell'ente Isacc Cima Colbacchini, che gestisce le due strutture di Pensionato Sturm e di Villa Serena, la Regione Veneto - su iniziativa dell'assessore ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto - ha deciso di effettuare un'ispezione amministrativa con lo scopo “di fare chiarezza su tutta la vicenda”.
L'assessore regionale Elena Donazzan
In un intervento pubblicato oggi sul quotidiano “Il Giornale di Vicenza”, la Donazzan si scaglia contro il Cda dell'istituto bassanese per “l'aumento ingiustificato e ingiustificabile delle indennità dei membri e del presidente”.
“La nostra linea - afferma ancora l'esponente regionale - non contempla certamente un aumento dei costi dovuto non al personale, che effettivamente dà un servizio, ma ai nominati della politica che ripropongono un brutto costume, quello di privilegiare sé stessi anziché, come in questo caso, le persone più fragili come possono essere gli anziani ospiti di una struttura di ricovero”.
I protagonisti del caso-Bassano, secondo la Donazzan, si sono comportati come “dilettanti allo sbaraglio”, perché “è mancato il buon senso necessario e richiesto a tutti in un momento di difficoltà come questo, caratterizzato da tagli per la spesa pubblica, con amministrazioni comunali che lamentano di dover ridurre i servizi essenziali”.
Il riferimento, esplicito, è all'attuale Amministrazione comunale di Bassano che “si rende irresponsabilmente protagonista di una copertura, se a conoscenza di quanto accaduto, o di omissione di controllo se tenuta all'oscuro dei fatti da parte di un consiglio di amministrazione da essa stessa nominato interamente.”
Affermazioni che fanno intravvedere nelle parole della Donazzan - dietro alla facciata dell'intervento istituzionale - un vero e proprio attacco politico.
E non solo nei confronti dell'Amministrazione Cimatti, oggetto degli “strali” della leader pidiellina locale sin dal suo insediamento in Via Matteotti.
Leggendo tra le righe, l'obiettivo dell'attacco va più a fondo, e tocca a suon di fendenti le tesissime corde degli equilibri interni del Popolo della Libertà.
Il presidente della Casa di Riposo di Bassano, Giancarlo Andolfatto, non è infatti un amministratore qualsiasi. Da anni attivo in politica, e già esponente e candidato di AN, Andolfatto - accanto ai propri incarichi istituzionali - non ha mai smesso di coltivare la sua passione per la politica nell'ambito del centro-destra locale.
E proprio Giancarlo Andolfatto - assieme all'ex vicesindaco di AN, e oggi pezzo grosso della maggioranza Cimatti, Stefano Giunta - è il fondatore del neonato circolo territoriale di Bassano del Grappa di “Generazione Italia”: il movimento politico che si ispira alla “fronda” di Gianfranco Fini all'interno del Pdl, che a Roma ha già generato il gruppo parlamentare di “Futuro e Libertà” e che potrebbe persino fondare - se il confronto interno alla maggioranza Berlusconi dovesse sfociare in un ricorso anticipato alle urne - un partito per conto proprio.
Ben vengano dunque le “reprimende” della Donazzan, soprattutto agli occhi delle famiglie degli ospiti della Casa di Riposo che sulla vicenda delle indennità del CdA pretendono, una volta per tutte, trasparenza e chiarezza.
Ma il suo intervento è figlio di un clima da resa dei conti all'interno del centro-destra bassanese e odora già di campagna elettorale, in vista di possibili elezioni anticipate.
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