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Domani il “D-Day” della Pedemontana
Nella base logistica di Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino sarà posata dal governatore Zaia la prima pietra dell'infrastruttura. All'esterno del cantiere è annunciato un presidio del Coordinamento Comitati ASSPV
Pubblicato il 09-11-2011
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Via Madonna delle Grazie è una tranquilla strada seminascosta tra i campi e le abitazioni della piccola frazione di Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino.
Tranquilla, in realtà, lo sarà per poco: è proprio qui che è stato infatti allestito il Cantiere Base dell'Associazione Temporanea di Imprese, capeggiata dal contraente generale SIS Scpa, che realizzerà i lavori della Superstrada Pedemontana Veneta.
Un vero e proprio quartier generale logistico da cui per sei anni - tempo previsto per la costruzione dell'infrastruttura - saranno coordinati gli interventi dei diversi stralci di quello che viene presentato come “il più significativo intervento italiano in finanza di progetto e uno dei maggiori d'Europa”: 95 chilometri di superstrada a pedaggio da Montecchio Maggiore a Spresiano, inseriti nel Corridoio V, ovvero l'asse intermodale ovest-est dell'Unione Europea tra Lisbona e Kiev.

Foto Alessandro Tich
Ed è sempre qui che domani mattina, giovedì 10 novembre, alle ore 11, si svolgerà la cerimonia di apertura dei cantieri con la simbolica posa della prima pietra ad opera del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Oggi, nella base logistica della SPV, sono stati ultimati i preparativi per l'atteso appuntamento che vedrà confluire a Sacro Cuore di Romano - strettamente ad invito - una nutrita rappresentanza delle istituzioni e dei media.
In occasione dell'evento è previsto un ampio cordone di sicurezza: all'esterno del cantiere è stato infatti indetto un presidio del Coordinamento dei Comitati Territoriali dell'ASSPV (Coord. 41 Ricorrenti Nov. 2010, Movimento 5 Stelle Bassano del Grappa, Comitati Viabilità Sostenibile Loria, Altivole, Povegliano) che alle 10, e cioè un'ora prima dell'inaugurazione, terrà una conferenza stampa sul posto, con striscioni e slogan, per ribadire la propria posizione contro la realizzazione dell'infrastruttura.
Per gli oppositori alla SPV, come informa una nota dei Comitati, la cerimonia di domani è “un'iniziativa farlocca” poiché “non vi è alcuna sicurezza che i cantieri possano giungere al termine”.
“Noi - afferma ancora il Coordinamento, riferendosi al recente incontro col Commissario straordinario SPV Silvano Vernizzi nella sede di “Veneto Strade” a Mestre - vogliamo sapere chi paga questa infrastruttura, quanto ci costerà e come verrà finanziata, vogliamo avere trasparenza, democrazia e rispetto per l'ambiente e i cittadini. Vogliamo le risposte che il 21 ottobre ci sono state negate, vogliamo le risposte che nasconde il Commissario Vernizzi. Non c'è nulla da festeggiare e inaugurare un'opera al limite del Default del Bilancio Regionale, sotto la pioggia e a un anno dall'alluvione è un insulto.”
“Chiediamo al ceto politico - concludono gli oppositori - di venire al nostro presidio e di rispondere alle nostre domande prima di rispondere all'invito all'inaugurazione che indigna e offende i veneti.”
Comunque la si pensi, domani per la Pedemontana sarà l'autentico “D-Day”: per la viabilità del Veneto centrale, e del nostro territorio in particolare, nulla sarà più come prima.
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