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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Vicolo cieco per il Tempio Ossario

Non si smuove l'impasse sul cantiere bloccato per il completamento del restauro del sacro edificio. Il Comune di Bassano non intende pagare da solo e tira la giacca a Regione e Ministero

Pubblicato il 03-11-2011
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Assomiglia sempre più a un vicolo cieco la questione, ancora in attesa di una soluzione, del completamento dei lavori di restauro del Tempio Ossario di Bassano del Grappa.
Come già più volte riportato nei nostri articoli di attualità, l'intervento sul sacro edificio, che accoglie i resti mortali di 5000 caduti della Grande Guerra e che versava in precarie condizioni di conservazione, è stato deciso da un accordo di programma siglato nel marzo del 2009 - nell'ultimo semestre dell'Amministrazione Bizzotto - dal Comune di Bassano, dalla Regione Veneto e dal Ministero dei Beni Culturali.
Gli enti firmatari si erano accordati sulla suddivisione delle rispettive coperture finanziarie del milione di euro preventivato per le opere di risanamento e di restauro conservativo del Tempio (300mila euro a carico del Comune di Bassano, 200mila erogati dal Ministero dei Beni Culturali e 500mila messi a disposizione dalla Regione) e sulla cessione della proprietà della chiesa a titolo gratuito, a intervento concluso, al Commissariato Onor Caduti del Ministero della Difesa.

Situazione di stallo ancora senza via d'uscita per la conclusione del restauro del Tempio Ossario

Tuttavia, nel corso dei lavori - come pure più volte segnalato dalle news del nostro portale - sono stati rilevati nuovi problemi nelle strutture dei solai di copertura che hanno reso necessaria la predisposizione di ulteriori interventi di ripristino e di consolidamento, non previsti nel progetto iniziale, per un importo complessivo di circa 300mila euro.
Ma i “nuovi e urgenti” interventi supplementari - per mancanza di ulteriori fondi disponibili da parte dei firmatari dell'accordo di programma - non sono stati ancora compiuti e il completamento del restauro del Tempio Ossario è rimasto al palo.
Facendo rimanere lettera morta, a tutt'oggi, la mozione urgente del gruppo consiliare Pdl, che nei giorni scorsi (notizie.bassanonet.it/attualita/9636.html) aveva proposto di reperire i fondi necessari al completamento del restauro destinando allo scopo i 400mila euro già inseriti a bilancio tra i “mutui da recuperare”, e quindi subito disponibili, per l'ampliamento della Scuola Materna di San Lazzaro.
L'attuale sintesi dell'intera questione viene ora espressa in un laconico comunicato che l'Amministrazione comunale ha pubblicato nella “bacheca avvisi” del sito internet del Comune.
“Il Tempio Ossario di Bassano, di proprietà della Parrocchia di Santa Maria in Colle - afferma l'avviso - è dal 2009 oggetto di un intervento di restauro.
I lavori non consentono in questo periodo la visita al Tempio che accoglie i resti di circa 5000 caduti della Prima guerra mondiale.
Una convenzione stipulata tra la Parrocchia, il Ministero della Difesa, la Regione Veneto e il Comune di Bassano del Grappa, prevede che alla conclusione dei lavori la proprietà del Tempio sia trasferita allo Stato riservandone alla Parrocchia l’uso liturgico.”
“Attualmente - prosegue la comunicazione dell'attuale Amministrazione - i lavori di restauro sono bloccati perché il Ministero e la Regione non hanno dato disponibilità aggiuntive per la conclusione degli stessi.
Il Comune di Bassano, pur non essendo proprietario dell’edificio, si è già dichiarato
disponibile ad affrontare gli ulteriori oneri a suo carico non appena gli altri enti avranno assicurato la necessaria copertura economica.”
In altre parole: il Comune non esclude di poter intervenire con propri soldi a bilancio per contribuire alla nuova spesa per il Tempio Ossario, ma solo in parte. E cioè a patto che Regione e Ministero facciano altrettanto. Il che - con gli attuali chiari di luna in materia di finanze pubbliche - rende l'ipotesi quantomeno problematica.
C'è ora solo un'unica strada per uscire dal vicolo cieco, e si chiama “volontà politica”. Vi sembra una cosa da poco?

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