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Fuoco, fuochino, acqua

Riunione dei baristi bassanesi sul caso del Concorso Pirotecnico. Il presidente Ferronato fa il pompiere e smorza le polemiche: “Troppo poco tempo per finanziare l'evento. Da parte nostra apertura completa per iniziative future con la Pro Bassano"

Pubblicato il 04-10-2011
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Altro che Piedigrotta, o la Festa del Redentore. La capitale dei fuochi d'artificio è Bassano del Grappa.
Non ci credete? E' bastato l'annuncio della sospensione, quest'anno, del “Concorso Pirotecnico Città di Bassano” per scatenare un festival di petardi, bengala e fiamme colorate.
Si tratta, ovviamente, di fuochi di parole. Le prime palle scoppiettanti sono arrivate dalla politica, con la serie di botti a distanza - di cui ci siamo già ampiamente occupati - tra l'assessore Elena Donazzan e il sindaco Stefano Cimatti.

Il presidente dei pubblici esercizi di Bassano Tiziano Ferronato

Una seconda scarica pirotecnica, nei giorni scorsi, è emersa dal confronto tramite dichiarazioni sulla stampa tra il presidente della Pro Bassano Renzo Stevan e il presidente dei baristi bassanesi Tiziano Ferronato, che già in occasione della vecchia querelle della casetta natalizia in piazza della Pro Loco non si erano scambiati dichiarazioni proprio da libro “Cuore”.
Stevan, annunciando lo “stop” ai fuochi - deciso ancora nell'assemblea di fine marzo della Pro Bassano - aveva sottolineato la difficoltà di “fare la questua” ogni anno ai baristi del centro per ottenere un contributo in grado di coprire parte delle spese dello spettacolo pirotecnico.
Ferronato, a sua volta, aveva sostenuto che “ad averlo saputo prima” gli esercenti del centro “avrebbero potuto cercare di organizzare l'evento o quanto meno tentato di trovare altre strade per cercare i fondi necessari”.
Ancora Stevan, in ribattuta, pur rimarcando ancora i limitati risultati della “tanto sbandierata disponibilità dei baristi del centro” per l'edizione dei fuochi dello scorso anno, aveva aperto un'ultima chance per il Concorso 2011. “Se davvero i baristi garantiscono la copertura - ha affermato - noi in 15 giorni organizziamo l'evento.”
Ma i conti non si fanno senza l'oste, e ieri pomeriggio i baristi bassanesi si sono riuniti presso la sede di Confcommercio Bassano per discutere, tra le altre cose, anche questo argomento.
Un incontro al termine del quale è stata confermata l'impossibilità degli esercenti del centro, per i tempi troppo ristretti, di metter mano al portafogli o di promuovere iniziative “last minute” per raccolta dei fondi.
Il presidente Ferronato, contattato da Bassanonet, fa il pompiere e getta acqua sul fuoco per smorzare sul nascere ulteriori possibili polemiche.
“Mi dispiace che i fuochi non si possano fare - ci dichiara -. Assieme ai colleghi abbiamo convenuto che in una settimana è impossibile raccogliere 24mila euro.
Ma ci rendiamo disponibili per eventuali future richieste di partecipazione, per darci una mano a vicenda e per il bene della città.”
“Non ho mai avuto, né personalmente né come rappresentante di categoria, contrarietà sull'operato della Pro Bassano - continua Ferronato -. Sentiremo l'Associazione e cercheremo a breve un contatto per vedere assieme come mettere in cantiere le prossime iniziative. Il pubblico esercizio è una componente strategica della città: è aperto quando gli altri sono chiusi, ed è interessato a valorizzare e promuovere progetti.”
“Purtroppo capiamo le varie problematiche - conclude il presidente dei pubblici esercenti cittadini -. Da parte della nostra categoria c'è apertura completa. Soltanto in centro storico, tra bar e ristoranti, lavorano 100 aziende con quasi un migliaio di addetti. Per quanto riguarda i fuochi, non è solo l'economia del centro storico che ne trae vantaggio, ma quella di tutto il territorio fuori Bassano. Tanti nostri colleghi dei Comuni contermini, al termine del Concorso Pirotecnico, continuano a lavorare con numerosi clienti che si fermano ancora al bar prima di rientrare a casa.”

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