Ultimora
23 Oct 2025 11:26
Tajani, Zaia nel governo?Non è possibile un rimpasto di ministri
23 Oct 2025 11:17
La Rete dei Comuni sostenibili partecipa a City Vision a Padova
23 Oct 2025 10:30
Famiglia trovata morta in casa per monossido di carbonio
22 Oct 2025 18:47
Emily In Paris 5, "a Roma tutto è possibile"
22 Oct 2025 17:09
Danneggiano monitor stazione ferroviaria, 7 minori denunciati
22 Oct 2025 14:32
Al via protezione antincendio cupole Basilica del Santo a Padova
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La morte non ha colpevoli
Tutti assolti “perché il fatto non sussiste” i tre imputati al processo di Bassano per il decesso di cinque lavoratori all'ex Tricom-Pm Galvanica di Tezze. Le proteste dopo la sentenza: urla e lancio di uova contro il Tribunale
Pubblicato il 24-05-2011
Visto 5.719 volte
“Tutti assolti perché il fatto non sussiste''. E' la sentenza del gup Deborah De Stefano del Tribunale di Bassano del Grappa nel processo con rito abbreviato nei confronti dei tre imputati che dovevano rispondere delle morti di cinque dipendenti della ex Tricom-Pm Galvanica di Tezze sul Brenta.
Si conclude così il procedimento che a seguito di una prolungata e tormentata vicenda giudiziaria era chiamato a stabilire le eventuali responsabilità sui cinque casi di decesso per malattia collegati, secondo l'accusa, al “cromo killer” contenuto nelle lavorazioni aziendali.
Il giudice ha respinto le richieste del Pubblico Ministero, il procuratore capo Carmelo Ruberto, che al termine della sua requisitoria aveva chiesto per i tre imputati condanne complessive per 12 anni e 8 mesi di reclusione, e nella fattispecie: 5 anni e 4 mesi per l'ex amministratore delegato Tricom ed ex amministratore unico della Pm Galvanica (succeduta alla Tricom nel sito aziendale di via Tre Case) Paolo Zampierin; 4 anni per l'ex presidente del Consiglio di Amministrazione della Pm Galvanica Adriano Sgarbossa e 3 anni e 4 mesi per l'ex responsabile dell'impianto di cromatura della Tricom, nonché ex sindaco di Tezze ed ex assessore provinciale Rocco Battistella.

Il corteo di protesta del Comitato per la Difesa della Salute di Tezze e Bassano dopo la lettura della sentenza
I tre imputati erano accusati di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime ed omissione di cautele per la sicurezza e l'integrità fisica dei lavoratori.
A sostegno dell'impianto accusatorio, il PM Ruberto in sede di requisitoria aveva anche ottenuto dal giudice l'acquisizione degli atti della sentenza con la quale, nel 2006, il giudice Paola Cameran del Tribunale di Padova, sede distaccata di Cittadella, aveva condannato lo Zampierin a 2 anni e 6 mesi di reclusione per lo sversamento del cromo esavalente nella falda da parte della Pm Galvanica e al pagamento di 2 milioni e mezzo di euro di risarcimento alle parti civili.
Elementi che, presumibilmente, non sono stati ritenuti sufficienti dal giudice per accertare la “sussistenza del fatto”.
Alla lettura della sentenza, giunta solo dopo pochi minuti di camera di consiglio, sono seguiti momenti di grande tensione: durissima la reazione dei famigliari dei lavoratori deceduti e del “Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa”, presente - come in occasione di ogni udienza - all'esterno del Tribunale con un presidio.
In una via Marinali blindata per oltre un'ora dalle forze dell'ordine in assetto anti-sommossa, esponenti del Comitato hanno gridato frasi di protesta e lanciato alcune uova in direzione del palazzo di giustizia, prima di incamminarsi in corteo verso le piazze con uno striscione recante la scritta “la morte sul lavoro non è mai una fatalità”.
In precedenza il Comitato per la Difesa della Salute di Tezze e Bassano aveva diffuso un volantino nel quale viene reclamata “dignità e forza alla lotta dei lavoratori per la propria sicurezza nei posti di lavoro e nel territorio”.
“Alta mortalità tra chi ha lavorato alla Tricom - afferma il comunicato -, muri e pavimenti impregnati di cromo, perizie mediche ed indagini epidemiologiche, riesumazione di salme e inquinamento delle falde acquifere fino alla bassa padovana non sono bastate ai giudici per affermare con certezza che questi lavoratori sono morti a causa delle condizioni di lavoro in cui dovevano operare. La giustizia non è uguale per tutti.”
La sentenza del Gup di Bassano scrive la parola “fine” alla complessa vertenza giudiziaria. Resta comunque la possibilità, qualora lo si ritenesse opportuno, di ricorrere in appello.
Il 23 ottobre
- 23-10-2024No Martini, Sì Patti
- 23-10-2023Francesco von Ponte
- 23-10-2021Viale delle Scosse
- 23-10-2020#Si Scambia
- 23-10-2018€ssere o non €ssere
- 23-10-2018El bagno xe pronto
- 23-10-2017I dialetti del gusto
- 23-10-2017L'altra metà del cielo
- 23-10-2016Vicenza: due incontri sulla sessualità
- 23-10-2016Il culto si fa in quattro
- 23-10-2015Fiction: ancora modifiche alla viabilità
- 23-10-2015Bassano: domenica si vota per i Consigli di quartiere
- 23-10-2014Candidata a rischio
- 23-10-2014Sparò a due ladri, rinviato a giudizio. Finco: “Avrei agito proprio come lui”
- 23-10-2014I Have a Dream
- 23-10-2013Commissariata l'impresa della Cittadella della Giustizia
- 23-10-2012L'insieme fa la forza
- 23-10-2012E il sindaco Olivo...diventa un videogame
- 23-10-2012Etra: “Trasparenti come l'acqua”
- 23-10-2011E' choc per la morte di Simoncelli
- 23-10-2010“Cose dell'altro mondo”: parla il regista
- 23-10-2010Il “blitz” della leonessa Ilaria
- 23-10-2010La Russa: “Le minacce non appartengono alla nostra cultura”
- 23-10-2008"Muoversi senza motore"
Più visti
Attualità
21-10-2025
Syncro System celebra 65 anni di attività con una giornata di festa
Visto 7.544 volte