Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 12-03-2011
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Dalla foto non si direbbe, ma Mayura Ikeda e Natsuko Momoeda - questi i loro nomi - stanno seguendo come tutti, e con particolare apprensione, le drammatiche immagini e notizie che arrivano in queste ore dal Giappone.
Le due ragazze, che incrociamo al mercato settimanale di Bassano, fanno parte di un coro giapponese ospite per un mese della Fondazione Musicale Showa di Schiavon.
Provengono entrambe dalla regione di Kanagawa - nella zona centro-orientale dell'isola nipponica, che si affaccia sull'Oceano Pacifico - dove, a seguito dello tsunami provocato dalla scossa di 8,9 gradi Richter, si contano al momento 137 vittime accertate.
Mayura Ikeda e Natsuko Momoeda
Ma Mayura e Natsuko, che non parlano italiano e masticano solo un po' di inglese, ci dicono di essere più tranquille rispetto a ieri mattina.
“Ieri sera ho chiamato mia mamma al telefono - ci dice la prima - e mi ha detto: “non preoccuparti, è tutto ok”. Anche gli altri ragazzi del coro hanno contattato le loro famiglie, e non ci sono problemi.” E neanche, per fortuna, danni alle cose. “A casa nostra - ci dice Natsuko - si sono solo spente tutte le luci.”
Il programma di preparazione del coro nipponico proseguirà quindi regolarmente, in vista di alcuni concerti in programma il 17 e il 23 marzo. Con la televisione e soprattutto i computer sempre accesi sulle “breaking news” dello tsunami giapponese.
Le due ragazze si fanno scattare una foto per questo articolo: sorridenti, e con la classica posa delle mani a “V”. Poi ricambiano la foto, mettendosi in posa - sempre sorridenti e sempre con le dita a “V”- assieme al giornalista.
Si dice che i giapponesi siano impenetrabili: l'espressione del loro volto non rispecchia cioè i sentimenti del loro animo. Sarà così anche per Mayura e Natsuko?