Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 16-12-2010
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I pro e i contro della celebrità. Gli indagati della maxi-operazione della Guardia di Finanza per la bancarotta fraudolenta di My Air sono in tutto 35, ma il nome che emerge inevitabilmente più di altri - per la notorietà acquisita negli anni in cui era il più grande arbitro di calcio italiano, e nella successiva carriera di dirigente e di commentatore sportivo - è quello di Luigi Agnolin: bassanese, 67 anni, destinatario di uno degli otto provvedimenti di interdizione emessi dal Gip di Vicenza, su richiesta della Procura, per il dissesto finanziario del Gruppo Flyholding e della compagnia aerea low cost.
Ad Agnolin - componente del Consiglio di Amministrazione di MyAir.Com S.p.a. dal 2004 al 2009 - viene fatto divieto temporaneo di svolgere attività imprenditoriale e di ricoprire incarichi direttivi all'interno di società di capitali.
Analoga misura interdittiva è stata disposta nei confronti di un'altra ex amministratrice della rete societaria costruita dal fondatore - arrestato ieri - Vincenzo Soddu: si tratta di Flaminia Campi, sempre di Bassano del Grappa, amministratrice della società di controllo MyHolding.
L'ex arbitro internazionale di calcio Luigi Agnolin, tra gli indagati per il crac di My Air
Gli altri provvedimenti interdittivi sono riferiti ai tre componenti del collegio sindacale Elvira D'Alessandro di Vicenza, Alberto Rossolini di Carbonera (Tv) e Guglielmo Fanti di Castenedolo (Bs), ai commercialisti Luigi Pompanin Dimai di Cortina d'Ampezzo (Bl) e Luigi Braga di Mestre e al consulente romano Fabio Gallassi, revisore dei conti e partner della società di consulenza Ria and Partners di Brescia. Nei loro confronti è scattato il divieto temporaneo di esercitare la professione di revisore dei conti o sindaco di società.
Tra i 25 indagati in stato di libertà spiccano infine due nomi, noti alle cronache soprattutto per i trascorsi politici e non solo.
Il primo è quello dell'ex “Doge” Carlo Bernini, di Asolo - già presidente della Regione Veneto ed ex ministro -, presidente di My Air dal 2006 al 2009. Le sue gravissime condizioni di salute hanno evitato l'emissione nei suoi confronti di un ulteriore provvedimento di interdizione delle funzioni di amministratore.
Il secondo nome è quello di Camillo Cimenti, di Thiene - già sindaco di Thiene e potente assessore regionale all'epoca della presidenza Bernini - consigliere di My Air e della società-madre My Way dal 2006 al 2007.
Quella di Luigi Agnolin, in veste di componente del CdA di My Air, è una delle figure su cui ruota l'intero impianto investigativo dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza.
Tra i principali reati contestati e in fase di accertamento, l'operazione attraverso la quale la neonata “new company” My Air presentò un piano per l'ottenimento di finanziamenti pubblici per 48 milioni di euro, camuffando - secondo le ipotesi della Procura - il proprio stato di dissesto finanziario e presentando una situazione patrimoniale apparentemente solida. Di quei 48 milioni la My Air ne ottenne effettivamente 18, da parte della Regione Puglia, per l'attivazione di nuove rotte aeree negli scali di Bari e di Brindisi. Da qui l'ipotesi di accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.