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Ritorno al futuro
Accesi i riflettori su “Benvenuti al Capodanno 2050”. Alle Bolle di Nardini si delineano gli scenari del pianeta verso i prossimi 40 anni
Pubblicato il 11-11-2010
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“Il problema attuale del nostro Paese è che nessuno riflette all’altezza dei problemi. Polemiche, battute, talk-show dominano la scena e nessuno si interroga sui problemi del domani. Con questo appuntamento vogliamo dare all’Italia l’impressione che bisogna occuparsi del futuro.”
Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore e coordinatore scientifico dell’iniziativa, scalda con queste parole i motori di “Benvenuti al Capodanno 2050”, il I Convegno Internazionale Nardini che la storica distilleria di Bassano del Grappa ha voluto promuovere nella nostra città per un confronto ai massimi livelli sul futuro della popolazione mondiale, e che ieri sera ha alzato ufficialmente il sipario.
Gli scenari globali che attendono le prossime generazioni saranno gli argomenti - oggi, giovedì 11 novembre alle Bolle Nardini - dell’innovativo meeting: in sala, un panel di relatori di eccezione e una platea di oltre 150 studiosi, docenti, ricercatori e giovani talenti selezionati dalle università italiane e dalle migliori scuole di alta formazione internazionali.
Giuseppe Nardini, Moisès Naìm, Alberto Bovo e Gianni Riotta alla presentazione del convegno alle "Bolle" di Nardini
Un autentico “brain storming” che rappresenta il primo grande evento di una serie di iniziative che la Ditta Bortolo Nardini intende proporre, a cadenza annuale, nell’ambito delle attività della nascente Fondazione Nardini: istituzione culturale la cui gestazione è seguita da un Comitato Fondativo istituito allo scopo, che col convegno sul mondo dei prossimi 40 anni esce ufficialmente allo scoperto.
“Si tratta di un’operazione profondamente culturale - ha confermato Alberto Bovo, presidente di Hangar Design Group e componente del Comitato Fondativo -. E’ l’inizio di un percorso molto articolato, voluto da un’azienda che ha l’ambizione di costruire una Fondazione che si occupi di queste tematiche.”
“La conversazione che proporremo al convegno - ha affermato Moisès Naìm, presidente del Comitato Fondativo, politologo di fama internazionale e principale editorialista internazionale del quotidiano spagnolo “El Pais”, giunto appositamente da Washington - ha le stesse caratteristiche della struttura di queste “Bolle” che ci ospitano : sarà audace, originale, differente, ambiziosa.”
“L’idea di costruire un percorso culturale per pensare al futuro ci è venuta dopo aver realizzato la struttura delle “Bolle”, sei anni fa, per il nostro 225simo anniversario - ha spiegato il dott. Giuseppe Nardini, presidente della Bortolo Nardini S.p.A. -. La nostra sfida sarà quella di far diventare questo luogo e questa città la capitale delle idee per un paio di giorni ogni anno. Per capire e studiare i temi del futuro globale, per prevedere in quale contesto si troveranno a vivere i nostri figli, e i figli dei nostri figli.”
Un evento che guarda lontano, ma che è anche collegato - come ha sottolineato Gianni Riotta -all’attualità di questi giorni.
“E’ un caso - ha osservato il direttore del Sole 24 Ore -, ma il convegno si svolge pochi giorni dopo l’alluvione che ha colpito il Veneto. Un’alluvione che ha posto dei problemi al dibattito nazionale: il Veneto è solo o non è solo? E’ stato lasciato solo o ha voluto essere solo? Si o no rivolta fiscale? Nessuno si preoccupa di una sciagura nella parte più sviluppata della Repubblica Italiana. Ma già il Veneto alluvionato si è rimesso a ragionare e a lavorare, con i migliori cervelli, guardando al futuro. E’ la stessa idea, partendo dal passato, di guardare fortemente al futuro ed è lo spunto che salverà il Veneto, l’Italia e ciascuno di noi.”
Ritorno al futuro, dunque. Un viaggio nel tempo che ci chiede di allacciare le cinture.
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